L’economista e divulgatore Luciano Canova ha scelto una strada geniale per sdoganare una scienza ritenuta ostica. Da Pinocchio a Star Wars la racconta con le più belle storie di ieri e di oggi.
Economia, questa sconosciuta. Indigesta per molti, inaccessibile quasi per tutti. Eppure, fa parte della nostra vita di tutti i giorni, sia quando si accende un mutuo per la casa, sia quando si tenta di far fruttare quei pochi risparmi che si hanno in banca. Ebbene, Luciano Canova, economista che si occupa in particolar modo di qualità della vita e felicità, docente alla Scuola Enrico Mattei e divulgatore (attivissimo sui social, ultimamente anche su TikTok, follower a migliaia, addirittura i suoi video hanno raggiunto due milioni di visualizzazioni) l’economia la racconta con le favole. Sì, con le fiabe che abbiamo imparato da piccoli, come Alice nel Paese delle meraviglie o i Tre Porcellini, o con le saghe cinematografiche e televisive che abbiamo amato da grandi, vedi Guerre stellari e il Trono di spade. È tutto in un libro, Favolosa Economia (edito da HarperCollins) che è anche un podcast.
Luciano Canova, che idea geniale. Come le è venuta?
“Diciamo che per me la divulgazione è diventata parte del mio lavoro, anzi ormai è quasi una missione. Insegnando ho capito che l’importante è tenere viva l’attenzione dei miei studenti. Negli anni, io laureato in economia politica, mi sono reso conto che ciò che insegno è visto come una scienza triste, punitiva. Eppure, l’economia comportamentale è una scienza morale, quindi figlia della filosofia, e tra i suoi obiettivi c’è quello di fare stare meglio le persone. Quindi perché non cercare di farla piacere? Perché non dimostrare che può anche essere divertente? Ed ecco “Favolosa economia”. Con fiabe e miti sgombro il campo da molti malintesi”.
E vediamole, allora, alcune di queste favole. Iniziamo da quella più conosciuta. Che ci insegna Pinocchio?
“Beh, che le monete non crescono sugli alberi. L’episodio delle Avventure di Pinocchio è noto, così come conosciamo tutti il finale: l’ingenuo burattino, dopo essere stato derubato dal Gatto e la Volpe, rimane con un palmo di naso, bello lungo tra l’altro. La storia è utile per fare capire che la ricchezza non può crearsi dal nulla come erroneamente crede chi sostiene che la Banca Centrale possa continuare a stampare moneta come se non ci fosse un domani, producendo valore economico quasi per magia”.
L’unico effetto reale dello stampare denaro in eccesso è un aumento vertiginoso dell’inflazione, giusto?
“Ovvio, il prezzo dei beni di consumo aumenterà. Prima di poco, poi di un altro po’, e poi ancora, in una spirale incontrollata. Entrate in un pub e ordinate una pinta di birra pagandola tot. E di lì a quando ordinate la seconda pinta il prezzo è raddoppiato! Ecco, è la cosiddetta iperinflazione. In buona sostanza, è il fenomeno per cui il denaro perde le sue funzioni vitali: segnalare il valore di un bene, costituire riserva di valore e servire da mezzo di scambio”.
E cosa mai imparare dai Tre porcellini?
“L’analisi costi-benefici. I due porcellini più edonisti soccombono al lupo e sono costretti a cercare rifugio da quello che ha costruito la casa in mattoni. La strada più edonista è la più facile, e non è detto che non possa avere dei vantaggi, ma va soppesato anche il rischio di natura ambientale. Si tratta di fare delle scelte e non sempre è facile valutare appunto rischi e benefici. Andando un po’ controcorrente, si può anche sostenere che i due porcellini fannulloni, alla fine, non hanno speso troppo per costruire le loro case di paglia e di legno, sono riusciti a divertirsi nel breve periodo e hanno pure salva la pelle grazie al fratello più accorto”.
Quindi ogni scelta può comportare anche un rischio o un vantaggio economico?
“Nel capitolo in cui parlo di questa favola faccio degli esempi diciamo di cronaca, per dimostrare che le analisi economiche non sono né facili né con esito sicuro. Prendiamo la Tav. Conviene o no investire sul progetto? Quanto ci si guadagna e quanto ci si perde? O pensiamo alla pandemia: quanto conviene imporre il lockdown generalizzato, e quali sono i costi economici e sociali della chiusura? L’economia deve dare risposte argomentate, ma non c’è una ricetta unica. E soprattutto non è detto che funzioni”.
E la storia di Cenerentola, che lei definisce la colf peggio pagata dell’universo?
“Ci consente di introdurre un tema molto importante per la ricerca economica e, auspicabilmente, per il mondo delle politiche pubbliche: quello del gender gap, ovvero della discriminazione delle donne in economia, in politica e nella società. In economia si parla anche di gender pay gap, per indicare la differenza di retribuzione tra uomini e donne a parità di mansioni svolte”.
Ce ne sarebbero altre di favole, ma veniamo alle saghe, al cinema, da Star Wars a Game of Thrones…
“Per Star Wars parlo soprattutto del debito pubblico. Quanto costerebbe costruire un’astronave come la Morte Nera, uno Stato quanto dovrebbe spendere? Attenzione perché se ci si indebita troppo, poi è difficile tornare indietro. E poi c’è l’idea della minaccia incombente, la spada di Damocle sui nostri conti. Quanto al Trono di Spade, beh, lo sappiamo: l’inverno sta arrivando! Volevo arrivare alla minaccia del cambiamento climatico. Anziché combatterla tutti insieme i vari Stati badano ai propri interessi perché tagliare emissioni significa tagliare l’economia. E poi là fuori ci sono loro, gli Estranei, ma tutte le Casate sono solo interessate a combattersi per conquistare il potere. Solo nell’ultima stagione finalmente si arriva alla grande alleanza che è vincente. Morale: non si fa niente senza un accordo internazionale, ma il processo negoziale è difficile perché ogni Paese non vuole rinunciare al proprio profitto”.
Potremmo continuare, ma meglio lasciare un po’ di curiosità nei lettori. Non trova?
“Ma sì. Aggiungo solo che il mio saggio è si improntato sulle favole, ma i concetti anche se spiegati con un linguaggio accessibile a tutti non sono mai banali o semplici. Per questo alterno capitoli più “favolosi” ad altri più didascalici. Il risultato comunque è un viaggio sicuramente non noioso. O almeno lo spero. In economia non ci sono risposte certe o soluzioni sicure, ma c’è sempre il rigore di un metodo che, come un Pollicino disciplinato, consente di trovare la via più sicura”.
Favolosa economia: come spiegare Pil e spread con le fiabe.
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