L’artista bresciano, che ha rivoluzionato il settore della decorazione di interni, è richiestissimo da miliardari, case reali, hotel di lusso, architetti e Maison di alta moda.
Giò Bressana alla conquista dell’Expo di Dubai. Passa dall’Expo di Dubai e si realizza attraverso un duplice progetto negli Emirati la prossima sfida di Giovanni “Giò” Bressana. L’artista bresciano che ha letteralmente rivoluzionato il settore della decorazione di interni, inventandosi e diffondendo un nuovo standard amato da miliardari, case reali, hotel di lusso, architetti e Maison di alta moda, ha infatti intrapreso un percorso che nella seconda parte dell’anno lo porterà a concentrarsi su Dubai.
“Intanto parteciperemo all’Expo di Dubai con un progetto che si chiama Project Michelangelo, una performance dal vivo nella quale io dipingerò in diretta un’opera molto grande affrescando una cupola”, spiega Bressana. “I visitatori dell’Expo avranno modo di assistere al lavoro, che durerà tre-quattro giorni, vivendo l’esperienza di assistere alla nascita e realizzazione di un dipinto. Il progetto verrà proposto in più versioni diverse, per una durata complessiva di dieci-quindici giorni”.
La sfida di Room 1844
L’altra sfida si chiama invece Room 1844, dal nome della stanza segreta di Buckingham Palace nella quale la regina Elisabetta accoglie gli ospiti più esclusivi. “Insieme all’architetto Enrico Valentino abbiamo deciso di aprire all’interno del Design District di Dubai un ufficio accanto a quelli di Norman Foster, di Calatrava, di Dior, di Dolce&Gabbana. L’obiettivo di questo showroom non è andare a stupire, né andare a creare il lusso in un luogo in cui ce n’è già a sufficienza”, sottolinea l’artista, “ma di accompagnare, istruire ed emozionare i clienti per far loro capire che c’è un passo sopra il lusso, un livello sopra a quello che possono comprare e che risponde a un’esigenza personale, che è legata al sogno e a qualcosa di unico”.
Bressana, classe 1978, ha attinto alla tradizione rinascimentale per dare vita a una nuova forma di decorazione che in dieci anni l’ha portato ad essere richiestissimo sulla scena internazionale e a lavorare in ogni angolo del pianeta: da Mosca a Miami, da Hanoi a Riyad, da Chicago a Parigi, solo per fare qualche esempio.
Un artista rinascimentale con l’animo rock
È così che è nato un percorso artistico e umano scandito da tappe di crescita fondamentali. Dalle prime esperienze nel mondo dell’arte, alla presa di coscienza di un approccio che fa decisamente a pugni con l’immagine stereotipata dell’artista tormentato o che vede la fortuna arridergli solo dopo la morte. “Io non guardo a quella mentalità, che è frutto di un paradigma ancora molto diffuso nelle scuole, purtroppo”, spiega Bressana. “Io guardo al rock and roll, a Mic Jagger, ai Beatles, ai Måneskin: tutti personaggi che ci dimostrano che anche con la felicità e l’entusiasmo si può essere artisti”.
Ciò che ha fatto di lui una vera e propria star su scala planetaria è stata l’idea sviluppata una decina di anni fa, quando “ho pensato di cambiare il paradigma della decorazione, uscendo dalla tela per creare una tridimensionalità all’interno di una stanza in modo che l’ospite o il padrone di casa diventasse co-partecipe dell’opera d’arte. Il quadro, anche se enorme, non riesce comunque a raggiungere l’impatto di un intervento artistico su parete”, spiega.
Affreschi e carta da parati
Che si tratti di pannelli di tessuto capaci di avvolgere un’intera stanza, di affreschi che coprono tutte le pareti di un ambiente o di carta da parati in tiratura limitata realizzata da Inkiostro Bianco, capace di regalare l’effetto di un ambiente affrescato, l’obiettivo non cambia: “Non voglio riproporre i fasti del Settecento, perché altrimenti mi troverei a fare un parco a tema o un falso storico, ma dare vita a oggetti e superfici destinati all’abitare”.
Concetti realizzati ovunque: nella villa dei reali arabi, in un grattacielo extralusso in Russia, nel 5 stelle Hotel Eden di Roma, per marchi quali Bentley Home, Cavalli Home, Dorchester Collection. Non male per un viaggio ancora tutto da scoprire, nel quale Bressana è accompagnato da una decina di collaboratori, “ma sempre presente nel cantiere o nel sito per curare i dettagli e gli aspetti caratterizzanti”, conclude.
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