L’azienda monzese Caimi, dopo aver inventato lo scolapasta e oggetti d’arredo di design, oggi è diventata leader a livello internazionale nei prodotti fonoassorbenti.
I brianzoli passati dalla schiscetta all’Expo di Dubai. Dalla schiscetta, il contenitore portavivande utilizzato da lavoratori e studenti e brevettato ufficialmente nel 1952, ai materiali fonoassorbenti utilizzati nelle sale di incisione, nei ristoranti e negli hotel di mezzo mondo. Il tutto passando attraverso la realizzazione di sedute per aeroporti e fiere internazionali, fino ad arrivare alla presenza al prossimo Expo 2020 di Dubai come Supporter Sponsor del Padiglione Italia, all’interno del quale realizzerà un percorso di 80 metri in cui sarà possibile provare la vera sensazione del silenzio.
A leggerli così sembrano lampi di genio frutto di realtà lontane tra loro nello spazio e nel tempo. Invece, sono tutti firmati da una sola azienda. E la realtà in questione non è una multinazionale con interessi in decine di ambiti diversi, bensì una media impresa famigliare brianzola che da oltre settant’anni opera seguendo un unico fil rouge: scoprire cose nuove che possano servire alle persone e farle vivere meglio.
Un nome storico del design italiano
Se si dovesse condensare in poche righe l’avventura imprenditoriale di Caimi, storica azienda del design italiano i cui prodotti sono esposti in mostre e musei e il cui lavoro ha ricevuto decine di riconoscimenti e premi in tutto il mondo, tra cui due Compassi d’Oro ADI, il premio DesignEuropa Awards e tre German Design Award, si dovrebbe forse partire dall’ultimo decennio, scandito dal successo internazionale dei suoi prodotti fonoassorbenti.
Ma per scoprire davvero i valori di questa realtà straordinaria, la cui produzione è concentrata nello stabilimento e quartier generale di Nova Milanese (in provincia di Monza e Brianza), conviene scorrerne la storia fin dalle origini nel secondo dopoguerra.
È allora, nel lontano 1949, che Renato Caimi e il fratello Mario fondano la loro attività per la produzione di articoli per la casa. Dal loro ingegno nascono articoli che ancora oggi fanno parte della nostra quotidianità, “come la schiscetta o la pentola scolapasta con il cestello incorporato”, spiega Franco Caimi, amministratore delegato che con i fratelli Giovanni, Lorenzo e Giorgio rappresenta la seconda generazione nell’azienda di cui il padre Renato (95 anni) è tuttora presidente.
Una storia di successo lunga più di 70 anni
Il successo è immediato. E la storia di Caimi rimane legata a questo tipo di produzione fino alla fine degli anni Settanta, epoca in cui l’azienda entra in nuovo settore, quello dell’arredamento e dei suoi complementi.
“Noi decidemmo di affrontare questo comparto concentrandoci sull’arredamento per uffici, grandi strutture e collettività”, spiega Franco Caimi, la cui passione ed entusiasmo sono ancora oggi gli stessi con cui è entrato in azienda 40 anni fa. “Fin dall’inizio realizzammo una serie di prodotti specifici per fiere, aeroporti, stazioni ferroviarie, iniziando a collaborare sia con archistar, sia con giovani designer emergenti”.
Anche in questo caso il successo arrivò rapidamente. E i prodotti e le sedute Made in Brianza si diffusero in ogni angolo del pianeta. Dalla fiera di Singapore all’aeroporto di Mosca. Poi, con il fallimento di Lehman Brothers e la crisi economica e i suoi riflessi sul settore immobiliare, nel 2008 Caimi si trovò di nuovo nelle condizioni di dover cambiare pelle.
“Visto il rallentamento del nostro settore di riferimento, in quel momento abbiamo deciso di entrare nel comparto dei prodotti fonoassorbenti, che era ancora tutto da scoprire. Lo abbiamo fatto partendo da zero, ma il fatto di avere sempre affiancato ricerca e design ci ha consentito di sviluppare rapidamente nuovi prodotti ad alta tecnologia e di imporci in questo settore”.
Export e ricerca scientifica
Oggi Caimi, che tra dipendenti (una cinquantina) e addetti dell’indotto dà lavoro a circa 150 persone, è un punto di riferimento a livello internazionale per i prodotti fonoassorbenti, che si affiancano allo storico business aziendale rappresentato dagli arredi per ufficio, grandi strutture e collettività. Il 40% della produzione è destinato all’estero, con mercati principali Stati Uniti, Europa Centrale e Asia.
Niente male per una realtà che è riuscita ad unire in maniera straordinaria ricerca ed estetica, come dimostrano gli 800 pannelli fonoassorbenti disegnati da Alberto e Francesco Meda, mostri sacri del design, per il Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai, un’architettura ideata per mettere in scena con creatività e innovazione “la bellezza che unisce le persone”.
Una realtà, Caimi, che vanta collaborazione con università e istituti di ricerca, come il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi di Genova e la Fondazione Umberto Veronesi, solo per citarne alcuni, e i cui nuovi laboratori dedicati allo studio del suono sono tra i più evoluti in Europa in mano a un’azienda privata.