Incredibile ma vero. Anche tra gli scandinavi ci sono dei fuorilegge. L’Andalucia è diventata il loro centro di smistamento della droga per il Nord Europa, dove un chilo di Marijuana si rivende sei volte tanto. E intanto i criminali svedesi comprano case e attività per riciclare denaro, godendo quasi indisturbati nella Costa del Sol.
Quante volte ci siamo imbattuti in discussioni sulla stereotipizzazione delle culture. Quante volte queste sono transitate per teorie lombrosiane sulla tendenza di una cultura o meno ad avere una propensione criminale?
La teorizzazione basata sulle scienze sociali – attraverso la cd. Sociologia del crimine e della devianza – molto ha spiegato sui perché certe mafie riescono ad allungare i loro tentacoli anche all’estero, omettendo però che anche paesi virtuosi – solo teoricamente – possono sviluppare una loro criminalità organizzata ed essere capaci di esportarla sulla falsa riga di altre più note.
La Mafia Svedese nella Costa del Sol
Una delle notizie che sta trovando spazio sulle cronache spagnole è quella dell’esistenza e della forza della Mafia Svedese nella Costa del Sol.
L’assassinio di un narcotrafficante alla fine di una funzione religiosa, attentati dinamitardi e scorribande nel pieno del giorno. Killer che commettono omicidi alle prime luci dell’alba dileguandosi in sella ad una bici. Storie di riciclaggio di denaro che coinvolgerebbero anche parenti vicini ad amministratori locali potrebbero far parte di un copione di una soap-opera in salsa latinoamericana, ma hanno un comune denominatore: la Mafia Svedese.
Negli ultimi anni bande criminali provenienti dal paese scandinavo hanno scelto Marbella come loro posto al sole. Hanno portato con sé la loro tradizionale efferatezza e la capacità di insinuarsi in ogni tessuto economico-sociale.
I dati dell’Università di Malmö: la crisi criminale svedese
I dati forniti dall’università di Malmö confermano che la Svezia sta attraversando una vera crisi sociale a causa della criminalità organizzata. Le cifre parlano chiaro: 200 vittime da conflitti a fuoco in 5 anni e solo nello scorso anno circa 50 omicidi quasi tutti legati al narcotraffico.
Le ragioni dietro alla popolarità di Marbella sono molteplici, a partire dalla vicinanza ai distributori di sostanze stupefacenti che ne aumentano il profitto. Secondo le statistiche sul narcotraffico di marijuana, in Andalusia è possibile acquistare un kilo di droga a 1500 euro, e rivenderlo a 9000 euro nei paesi scandinavi, sei volte il valore iniziale.
Oltre a questo, la facilità di riciclare denaro proveniente da attività illecite in attività turistiche ed immobiliari ed il basso livello di controlli sulla provenienza di ingenti somme di denaro hanno rappresentato terreno fertile per queste bande criminali.
La soluzione è impedire ai criminali di stabilirsi in Spagna
La polizia è costantemente impegnata nella lotta contro queste organizzazioni. Le persone in campo sono tante e lavorano al meglio per contrastare il crimine organizzato. Ma l’obiettivo primario rimane la prevenzione, che è possibile solo attraverso un piano che impedisca ai criminali di stabilirsi in Spagna.
Al momento i rischi per turisti e cittadini comuni sono minimi. Anche attacchi diretti alla polizia sono quasi inesistenti ma secondo le forze dell’ordine se il trend non viene invertito la favola della Costa del Sol potrebbe finire presto.
Leggi anche l’articolo de El Pais sulla mafia nel sud della Spagna
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