Dalla spedizione sul K2 al successo con Timberland, fino al modello FiveFingers: Vibram è sulla cresta dell’onda da oltre 80 anni.
I re della gomma. Più che una classica avventura imprenditoriale, una storia perfetta per un film o un romanzo d’avventura. Si potrebbe riassumere così il percorso di Vibram, azienda leader nella produzione di suole in gomma per calzature il cui logo color giallo è così riconosciuto a livello globale da far pensare che si tratti di una multinazionale americana o asiatica.
40 milioni di paia di suole all’anno
Invece, questa azienda che produce circa 40 milioni di paia di suole all’anno e che esporta in ogni angolo del pianeta, è nata nel 1937 in provincia di Varese. E lo ha fatto grazie al genio di Vitale Bramani, il cui nome ricorre in quello dell’azienda (Vi-Bram) e il cui nipote, Marco Bramani, è oggi amministratore delegato della società.
Alpinista e accademico del Club Alpino Italiano, Vitale Bramani, dopo essere scampato alla morte nel corso di una spedizione in montagna in Val Bregaglia che era costata la vita a sei suoi compagni di avventura, si convinse della necessità di sviluppare un nuovo tipo di calzature che garantisse maggiore sicurezza di quelle con la suola in canapa utilizzate allora per affrontare la roccia. Fu così che iniziò a sviluppare la prima suola in gomma con disegno Carrarmato, un’invenzione destinata a rivoluzionare per sempre il settore delle calzature e a lasciare una traccia indelebile nella storia dell’alpinismo.
I re della gomma e la conquista del K2
Dopo essere stata guardata con scetticismo per diversi anni, la novità si affermò infatti sulla scena internazionale nel 1954, quando una spedizione di alpinisti italiani guidati da Lino Lacedelli e Achille Compagnoni conquistò il K2 calzando scarponi speciali equipaggiati con suole Vibram. Fu la svolta che diede il via alla rivoluzione, caratterizzata da sempre dal logo giallo impresso su ogni suola in modo che fosse immediatamente riconoscibile.
Negli anni successivi, infatti, Vibram si affermò come marchio di riferimento nel mondo dell’alpinismo e dell’outdoor, per poi imporsi rapidamente nell’ambito militare (esercito americano, italiano, francese e britannico), e in quello antinfortunistico. Il successo fu tale che già nel 1963 l’azienda aprì un proprio stabilimento negli Stati Uniti, al quale si sarebbero poi aggiunti quello attualmente operativo in Brasile e il Vibram Technological Center in Cina.
La filosofia del chilometro zero
“Il nostro obiettivo e la nostra filosofia sono quelli di essere presenti nei Paesi in cui si producono scarpe, visto che poi i nostri clienti sono innanzitutto i produttori di calzature. In pratica, oggi tutti parlano di chilometro zero, ma noi lo facciamo da sempre”, spiega Paolo Manuzzi, Global General Manager di Vibram, azienda che a livello globale conta oltre 800 dipendenti, circa 300 dei quali impegnati nel quartier generale di Albizzate (Varese). È qui, dove l’età media dei dipendenti è intorno ai 30 anni e dove la fusione tra gli ambienti ultramoderni degli uffici, tra gli spazi storici dell’officina e della produzione, e tra il verde in cui sono immersi gli edifici contribuiscono a creare un’atmosfera oltremodo piacevole e accogliente, che tutto è partito. Ed è qui e che ancora oggi nascono gran parte delle innovazioni che caratterizzano la produzione del gruppo.
Innovazione e ricerca costante
Per restare leader in un mercato ad alta competizione, nel quale i concorrenti più temibili sono rappresentati dalle aziende produttrici di scarpe che provano a fare in proprio anche le suole, Vibram investe infatti tantissimo in ricerca e sviluppo. “Puntiamo tutto sulla qualità e le performance elevate e lavoriamo molto sui materiali, sperimentando circa 350 “ricette” all’anno””, sottolinea Manuzzi. “Tra atleti professionisti e tester specializzati abbiamo circa 200 persone impegnate a testare i nostri prodotti”.
È così che sono nate le suole con tecnologia Vibram Arctic Grip, che garantiscono massima tenuta anche sul ghiaccio bagnato, la mescola Megagrip (basta il nome) e la suola ultra leggera con tecnologia Vibram Litebase. Non solo. Già dagli anni Ottanta, grazie al successo delle scarpe Timberland, Vibram è entrata in grande stile nel mondo della moda e del lifestyle, con marchi che oggi vanno da Stella McCartney e Veja.
Il fenomeno FiveFingers
Non male per un’azienda che fattura oltre 190 milioni di euro, e lo fa anche grazie alle vendite di FiveFingers, la scarpe a cinque dita “che abbiamo deciso di produrre in autonomia quando un nostro cliente (produttore di scarpe, Ndr) al quale avevamo proposto l’idea non ha voluta svilupparla”, ricorda Manuzzi. Un’idea geniale, ancora una volta forse troppo in anticipo sui tempi, ma che alla fine ha avuto grande successo soprattutto negli Stati Uniti e che oggi porta tra i 15 e 20 milioni di euro di fatturato all’anno.