Con Claudio Bisio e Vanessa Incontrada riecco il cabaret dal vivo agli Arcimboldi. E presto anche in tv.
Quando l’avevamo intervistato nel marzo scorso, in pieno lockdown, Giancarlo Bozzo, direttore artistico di Zelig, aveva lanciato un appello: “Riaprite il cabaret dal vivo, qualche bella risata non potrà che risollevarci il morale”.
Ci sono voluti molti lunghi mesi, ma ora il sogno s’è avverato. Agli Arcimboldi, (ovviamente siamo a Milano, dove l’avventura è iniziata) in questi giorni ogni sera dalle 21 è sold out per le registrazioni della nuova stagione di Zelig che, dal 18 novembre e per tre giovedì di seguito, andrà in onda su Canale 5.
I Bastardi senza gloria
“Felici? Di più. Stiamo parlando di un pubblico di 2.700 persone che per sei serate riempie il teatro”, spiega Giancarlo Bozzo, che guida il team di Bastardi senza gloria, così si chiamano tra loro, di autori di Zelig. Con Bozzo, Claudio Bisio (sul palco insieme a Vanessa Incontrada, un grande ritorno) e Gino & Michele: vale a dire il nocciolo duro della comicità milanese, gente che come Bozzo ha scoperto talenti della risata come Checco Zalone e Aldo, Giovanni e Giacomo.
Caccia ai nuovi talenti
C’è da credere che del cabaret dal vivo si sentiva davvero il bisogno se ogni sera agli Arcimboldi lunghe code di spettatori attendono di entrare e se, addirittura, non mancano bagarini pronti a smerciare biglietti per la cifra (questa sì ridicola) di 350 euro. “È una formula un po’ nuova”, continua Giancarlo Bozzo. “Come nuovi saranno tanti comici, magari poco conosciuti, ma decisamente incredibili. Ovviamente non mancano nomi storici, anche perché festeggiamo i 25 anni della prima puntata che risale al 1996 e i 35 anni dalla nascita del leggendario teatro Zelig di viale Monza, dove tutto iniziò”.
Ma nessuna commemorazione, nessun rimpianto: si guarda avanti, e si ride (dopo due anni durissimi che hanno massacrato il settore, tutto il settore dello spettacolo) come ai tempi d’oro con le battute di personaggi tutti da scoprire e di altri che non vedevano l’ora di tornare, come Ale e Franz, Teresa Mannino, Antonio Ornano, Annamaria Barbera, Giuseppe Giacobazzi, Raul Cremona e, magari, Checco Zalone.
Una cosa è certa: di tristezza non se ne può più. Meglio farci seppellire da una risata.