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Torna Sanremo: Amadeus incassa le ospitate di Checco Zalone e Drusilla Foer

Suspense per la presenza di Fiorello. Al fianco del presentatore: Ornella Muti, Lorena Cesarini, Maria Chiara Giannetta e, nella serata finale, Sabrina Ferilli. Tra i cantanti: Iva Zanicchi, Gianni Morandi e Massimo Ranieri. Ma anche i meno noti ai più: Highsnob, Hu, Ditonellapiaga o Giovanni Truppi.

Inclusivo e politicamente scorretto. Ma anche popolare. Sarà un Sanremo certamente vincente e, diciamolo, anche molto furbo. Già, perché quel vecchio volpone di Amadeus è riuscito a invitare come super ospiti all’Ariston, quest’anno con un pubblico vaccinato e vero (se Omicron non rovinerà la festa), personaggi iconici capaci, ognuno a proprio modo, di fare ascolti e notizia. Bastino due nomi: Checco Zalone e Drusilla Foer

Checco Zalone, l’uomo capace di far ridere sempre

il genio di checco zalone

Il primo non ha bisogno di presentazioni. Vero e unico re Mida del cinema italiano (i suoi cinque film hanno incassato ai bei tempi dei botteghini qualcosa come 220 milioni di euro). Checco Zalone (o Luca Medici, sempre lui) è il colpaccio andato a segno quando ormai nessuno ci sperava più.

Piace a tutti, ma proprio a tutti, perché geniale e popolare insieme: il suo video tormentone “La vacinada” ha fatto giustamente furore perché talmente irresistibile da essere capace di fare ridere anche in piena pandemia. Solo Zalone sa risollevare gli animi e Sanremo sa quanto ci sia ancora bisogno di leggerezza intelligente, e meglio se di questi tempi scorretta al punto giusto.

Drusilla Foer nel nome dell’inclusività

Ma a proposito di colpacci, al secondo posto ci sta lei (o lui, o loro due?): Drusilla Foer, personaggio iconico e very cool interpretato da Gianluca Gori. La prima conduttrice “en travesti” all’Ariston ha scatenato l’entusiasmo dei fan decisi ad abbattere ogni quesito di genere e, ovviamente, riempito di messaggi trionfali i social, della serie “non abbiamo avuto il Ddl Zan ma almeno abbiamo Drusilla a Sanremo”.

Drusilla Foer

Ora, se forse parlare di “rivoluzione” è  troppo, certo Amadeus ha visto e scelto giusto: nel nome dell’inclusività tanto di moda, ha saputo puntare su un personaggio che, comunque vada, farà notizia e farà soprattutto impennare lo share.

Non bastavano più un Achille Lauro – tra l’altro quest’anno in gara – in abiti di chiffon e i suoi quadri un po’ déjà vu, serviva qualcosa di forte: ed eccolo servito sul palco, almeno per una sera.

Co-conduttrici tutte femminili

Già, perché l’affascinante Drusilla sarà solo una delle cinque co-conduttrici (non chiamatele presenze femminili, o roba del genere, perché è decisamente out) del Festival che dall’1 al 5 febbraio andrà in scena nella città dei fiori (città dei fiori si può ancora dire?).

Vedremo sul palco anche Ornella Muti, Lorena Cesarini, Maria Chiara Giannetta e, nella serata finale, Sabrina Ferilli. E, a parte la Muti e la Ferilli, non chiedete “chi sono le altre due?”, perché già la fatidica domanda gira abbastanza a proposito di molti dei cantanti in gara.

I cantanti: chi sono costoro?

Difficile infatti, almeno per uno spettatore di RaiUno, conoscere Highsnob, Hu, Ditonellapiaga o Giovanni Truppi. Ma anche per il cast del concorso Amadeus ha puntato su un mix di sconosciuti di talento, artisti al vertice (vedi Mahmood, Emma, Elisa, e appunto Achille Lauro) e vecchie glorie.

E tra queste ultime non potevano mancare Iva Zanicchi, Gianni Morandi e Massimo Ranieri. Insomma, di tutto un po’ e per tutte le età in questo amato-odiato carrozzone che si spera non si svolga in trincea come lo scorso anno. 

E Fiorello?

Resta un dubbio: ma Fiorello ci sarà? Suspense. Ma pare che lo showman che ha salvato il Festival nelle scorse due edizioni, si sia tenuto libero dai suoi impegni in teatro nella prima settimana di febbraio. Tutto è possibile.

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