Oltre 50 anni di storia alle spalle, cominciati in una piccola stalla nel cuore del distretto del mobile brianzolo. E la capacità di conquistare le ville, gli hotel e gli showroom più esclusivi del Medio Oriente e della Russia con mobili del passato in stile lombardo, neoclassico e Luigi XVI prodotti artigianalmente per una nicchia di mercato che cerca articoli unici, di alta qualità e con finiture pregiate.
Quella di Marino Pattarozzi e dei suoi Mobili del passato, piccolo laboratorio con sede a Misinto (Monza e Brianza) specializzato nella riproduzione e restauro di mobili d’epoca, oltre che nella produzione di mobili su misura, è una storia per molti versi tipica dell’area brianzola: l’impresa artigiana che nasce dietro a casa, il successo che premia la capacità manuale e l’ingegno di chi ci lavora, e il testimone che passa da una generazione all’altra con la stessa naturalezza con cui la famiglia si riunisce intorno alla tavola per il pranzo della domenica.
Il valore del prodotto artigianale
Ciò che distingue l’avventura imprenditoriale di questa realtà, nata nel 1969 “con alcune vecchie macchine per lavorare il legno che avevo sistemato nella stalla di mio suocero, il quale me l’aveva messa disposizione dopo aver ceduto la mucca e il cavallo”, ricorda Marino Pattarozzi, è però il fatto di non essere mai scesa a compromessi.
E di aver sempre puntato sul valore del prodotto artigianale in stile classico anche quando, a partire dalla fine degli anni Novanta, il mercato dei mobili ha virato verso un’industrializzazione e automazione dei processi produttivi in nome della riduzione dei costi e di un concetto di arredamento “usa e getta”.
Artigiani di lusso
Una scelta che a molti avrà fatto storcere il naso, quella di puntare su cassettoni neoclassici intarsiati, secretaire in stile Luigi XVI, ribalte in stile 18° secolo con dettagli in radica di frassino, vetrinette in stile ‘800 e tanti altri pezzi unici di pregio, come tavoli, tavolini, letti e comò.
Ma che ha consentito a Marino e al figlio Gianluca, il quale l’ha progressivamente affiancato alla guida dell’attività, di ricavarsi una nicchia di mercato fatta di architetti che progettano gli interni di case e hotel di lusso e di aziende che si occupano di allestimenti per clienti facoltosi e showroom di moda.
Lo stile brianzolo che si espande oltreconfine
“Noi abbiamo sempre mantenuto il nostro stile, per cui lavoriamo ancora a mano, con legni pregiati come ciliegio, frassino, ulivo, noce e finiture molto curate”, spiega Gianluca Pattarozzi, figlio d’arte che dallo scorso anno insegna restauro all’Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como.
“Se negli anni Settanta e Ottanta vendevamo soprattutto in Italia e in Francia, dove questo tipo di stile era particolarmente apprezzato e dove i nostri mobili erano competitivi in termini di prezzo rispetto a quelli francesi, dagli anni Novanta abbiamo cominciato a espanderci in altri Paesi europei e oltre i confini continentali”.
La passione per l’art Deco
Mentre in Italia lo stile classico diventava progressivamente meno richiesto, anche a causa di prezzi non esattamente per tutte le tasche (per un mobile in legno pregiato Made in Brianza si possono spendere diverse migliaia di euro), la produzione veniva così progressivamente assorbita da nuovi mercati.
Dai Paesi arabi alla Russia, dall’Iran al Kazakistan, fino al Nord America: a partire dagli anni 2000 l’esplosione della “passione per una sorta di nuova art Deco ha fatto sì che aumentasse considerevolmente la richiesta di mobili fatti su misura, di pregio ancora più alto e con intagli sempre più ricchi, con oro zecchino, Swarovski e pelle di razza”.
Ciò non toglie che l’azienda realizzi anche pezzi di taglio più moderno. Ma la sua fortuna è legata ai mobili d’epoca, di fatto tutti pezzi unici per la cui realizzazione è necessario come minimo un mese di lavoro, che può facilmente allungarsi nel caso di pezzi più ricercati o di dimensioni maggiori.
Il valore del Made in Italy anche in una piccola realtà
Quanto al futuro, la paura di scoprirsi troppo piccoli per restare competitivi in un mondo globalizzato, nel quale anche le dimensioni contano quando si tratta di andare all’estero, c’è.
Ma la sensazione è che in una fase storica nella quale i consumatori ricercano sempre di più il pezzo unico, che abbia dietro di sé una storia da raccontare e il cui acquisto si trasformi in un’esperienza più ampia della semplice soddisfazione di un bisogno, il laboratorio dei Pattarozzi abbia tutte le caratteristiche per consolidarsi come punto di riferimento per la clientela più esigente. Una piccola perla del Made in Italy in grado di far davvero innamorare chi la scopre.
Leggi anche la storia di Special Flanges