Tre idee diverse tra loro, ma accomunate da un unico obiettivo: favorire l’economia circolare e promuovere il riuso e il riciclo dei materiali. L’Italia è in gara ai Green Alley Awards con tre start-up che potranno fare la differenza del nostro futuro ancora più sostenibile.
Prima di tutto il link per votare i tre progetti italiani in semifinale, perché oggi parliamo dei loro: Agree, Nazena e Atelier Riforma, le tre startup italiane candidate alla finale del Green Alley Award 2021-2022.
E’ la call internazionale dedicata alla sostenibilità promossa da Landbell Group e sostenuta dal Consorzio ERP Italia. Quest’ultima è tra i principali Sistemi Collettivi senza scopo di lucro che si fanno carico sull’intero territorio nazionale della gestione a norma dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e dei Rifiuti di Pile e Accumulatori.
Italia ai primi posti per proposte di imprenditoria green
L’Italia è dunque ai primi posti per quanto riguarda le proposte di imprenditoria green, qualificandosi come il secondo Paese in termini di candidature al Green Alley Award, dopo la Germania, con ben tre progetti inclusi tra i 20 migliori in corsa per la finale. Si è distinta tra oltre 177 proposte provenienti da 25 Paesi europei.
Se passeranno la fase di votazione pubblica, attiva fino al 15 febbraio, saranno in finale, per essere infine valutati da una giuria e da un platea internazionale il 28 aprile 2022 a Berlino in una serata-evento. Il vincitore riceverà un premio in denaro pari a € 25.000.
Agree: involucri con cibi recuperati
La prima proposta Made in Italy che riscuotendo successo per le sue potenzialità è il progetto di Agree, la startup che ha sviluppato una copertura plant-based per proteggere frutta e verdura, riducendo così lo spreco alimentare ed eliminando involucri e confezioni in plastica.
“La nostra proposta è quella di aumentare il ciclo di vita di frutta e verdura utilizzando rivestimenti commestibili creati da sottoprodotti della filiera agroalimentare”, ha commentato Gustavo Gonzalez di Agree.
“Ci siamo basati su strategie di economia circolare e abbiamo considerto le esigenze dei nostri clienti, tra cui i distributori, ai quali permettiamo una massimizzazione delle vendite derivanti dalla riduzione degli sprechi ed un efficientamento nella fase di stoccaggio e di trasporto della merce”.
“La nostra proposta ha un duplice vantaggio: valorizza i sottoprodotti agricoli e costituisce allo stesso tempo un’alternativa alla plastica”.
Applicare l’upcycling al business
Le altre due startup in gara, Nazena e Atelier Riforma, hanno tutte le carte in regola per cambiare il volto del settore tessile e della moda.
Entrambe applicano il concetto di upcycling, cioè riutilizzare gli oggetti per creare un prodotto di maggiore qualità. La prima trasforma gli scarti tessili in nuovi prodotti a maggior valore aggiunto.
La seconda utilizza l’AI (Intelligenza artificiale) per promuovere un nuovo concept di moda circolare e sostenibile.
Nazena: dare nuova vita agli scarti tessili
“In Nazena diamo nuova vita agli scarti tessili, che nelle nostre mani diventano oggetti, mobili e packaging e molto altro” – ha sottolineato la Founder di Nazena, Giulia Rossi.
“Crediamo profondamente che ogni oggetto ed ogni materiale possa avere una seconda vita, o meglio, un ciclo di vita infinito, perché al termine del suo uso può sempre essere trasformato in altro e riutilizzato nella sua nuova veste e funzione”.
“La nostra iniziativa ha riscosso parecchio successo, ora vogliamo allargare la nostra base clienti, e crediamo che un contest come Green Alley sia una grande opportunità, in quanto garantisce visibilità e fa da booster ai progetti meritevoli” .
Atelier Riforma: Re4Circular, catalogare i rifiuti tessili con l’intelligenza artificiale
Atelier Riforma, la terza startup in gara, affronta il problema dei rifiuti tessili nell’industria della moda sfruttando la tecnologia proprietaria Re4Circular. E’ il primo esempio di Intelligenza Artificiale applicata alla catalogazione e digitalizzazione dei rifiuti tessili. Questi ultimi vengono classificati e indirizzati verso destinazioni sostenibili, riuso e riciclo in primis.
“Crediamo che il riciclo, l’upcycling e il riuso possano davvero essere un nuovo paradigma per il fine vita dei vestiti usati, per cui abbiamo sviluppato Re4Circular, che vogliamo ora estendere su larga scala per arrivare ad una vera e propria conversione circolare del settore moda”, affermano Elena Ferrero e Sara Secondo, co-founders di Atelier Riforma.
Daniela Carriera Sales Marketing e Business Development Director del Consorzio Erp Italia, ha così commentato: “Green Alley è un contest che dal 2014 si propone di valorizzare tutti quei progetti a livello europeo che mettono al centro la sostenibilità, aiutandoli ad ottenere la visibilità necessaria per diventare iniziative su larga scala e raggiungere il successo che si meritano. Come Consorzio ERP Italia siamo assolutamente orgogliosi di sostenere l’iniziativa, che ogni anno permette a numerose startup di confrontarsi in un contesto stimolante e costruttivo, per mettere a fattor comune l’impegno per la costruzione di un futuro veramente sostenibile”.
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