La straordinaria storia di Francesco Besana, ingegnere bergamasco trapiantato in Trentino che ha inventato una macchina in grado di produrre neve anche con temperature che sfiorano i 30 gradi.
Se basterà o meno per tradurre in realtà il sogno proibito degli emiri mediorientali, intenzionati a trasformare i loro Paesi in un paradiso turistico in grado di richiamare non solo chi ama i climi caldi, ma anche gli appassionati di sport invernali, lo dirà solo il tempo. Di certo, la macchina spara-neve ideata da Francesco Besana, ingegnere 43 enne che ha sviluppato il primo apparecchio al mondo in grado di far nevicare anche in piena estate usando solo acqua, è di quelle invenzioni capaci di regalare un lampo di felicità a chiunque – bambino o adulto – custodisca ancora dentro sé la magia dell’infanzia.
Bergamasco Doc, con una laurea in Ingegneria meccanica all’Università degli Studi di Bergamo e un dottorato di ricerca all’Eurac Research – Accademia europea di Bolzano, Besana è riuscito laddove nessuno, prima di lui era arrivato. E lo ha fatto “legando la mia attività di ricerca con le esigenze che vedevo sul territorio, perché mentre lavoravo al prototipo pensavo che gli anni passati a fare ricerca su macchine frigorifere che facevano freddo erano lontani dal contesto di montagna nel quale vivevo, e nel quale vedevo quanto la neve che arrivava in maniera discontinua fosse importante”.
L’esperienza in Germania e il periodo negli Stati Uniti
Dopo aver fatto esperienza in Germania, al Fraunhofer ISE (Institut für Solare Energiesysteme) di Friburgo (una sorta di CNR tedesco), e dopo aver seguito l’allora fidanza (oggi moglie) Laura negli Stati Uniti, per un periodo di tre mesi all’università di Berkeley, l’ingegnere orobico ha infatti trovato il modo di produrre neve a temperature sopra lo zero sfruttando il calore. “Il primo prototipo, ancora rudimentale, l’ho realizzato tra il 2012 e il 2013, grazie a un bando europeo in Trentino – Alto Adige, dove nel frattempo mi ero trasferito”, racconta.
“Quella macchina, con tutte le cose da perfezionare, dimostrò che l’idea stava in piedi”. Ebbe così inizio la ricerca di investitori che, dopo la nascita della startup NeveXN (Neve perenne) lanciata con i due soci Fabiano Maturi e Anna Vanzo, si concluse nel 2016 con la partnership siglata con il colosso altoatesino Leitner attraverso la controllata Demaclenko, marchio specializzato negli impianti di innevamento programmato.
Magia: la neve anche in piena estate
Il resto è storia più recente. “Dopo aver potuto lavorare in autonomia per sviluppare la macchina, nel 2020 siamo arrivati ad avere un mezzo pienamente operativo, con cui alla Fiera di Grenoble abbiamo prodotto neve anche con 28 gradi. Così, anche se già nel 2018 avevamo venduto due prototipi di vecchia concezione in Spagna, nel 2020 abbiamo venduto le prime due macchine perfezionate, una in Polonia e l’altra nei Paesi arabi”.
Non solo. La macchina realizzata da Besana è stata utilizzata in molti altri contesti. Dalla val di Fiemme, nel comune di Cavalese, dove per farla funzionare sono stati sfruttati gli ultimi residui di calore del sistema di teleriscaldamento, alimentato da scarti di segheria, al Medio Oriente, dove sta venendo usata in maniera sperimentale per un progetto coperto da rigorosissime clausole di riservatezza, fino alla Nuova Zelanda.
Un apparecchio unico nel suo genere
Di certo c’è che, dopo aver subito un inevitabile freno alla diffusione a causa della pandemia globale, la macchina, che oggi è commercializzata da Demaclenko con il nome di Snow4ever, è destinata a diffondersi sempre di più. “Ad oggi siamo gli unici sul mercato a riuscire a produrre neve in questa maniera partendo solo da acqua e aria”, sottolinea Besana, la cui vena da Archimede Pitagorico non sembra certo essersi esaurita con questo straordinario strumento in grado di garantire neve 365 giorni all’anno.
“In futuro vorrei creare delle macchine frigorifere ad acqua, che non richiedano impiego di freon o ammoniaca e che funzionino senza tutte quelle sostanze che hanno un alto impatto dal punto di vista del Global Warming”, annuncia. “Ci vorrà ancora parecchio lavoro”. Ma, per quanto possa sembrare una contraddizione, il futuro della neve artificiale è sempre più ecologico.