Santi Cisterne fu la prima a inventare la cisterna orizzontale per il latte. Oggi è leader del settore e si prepara a un altro salto di qualità grazie al digitale.
Se è vero che spesso il diavolo si nasconde nei dettagli, allora possiamo tranquillamente dire che spesso il genio si nasconde dietro a un’apparente semplicità. Questo, almeno, è quanto viene da pensare guardando alla storia di Santi Cisterne, azienda di Travagliato, leader nella produzione di cisterne per il trasporto di liquidi alimentari (e non). Per capirsi, parliamo di quei grandi mezzi carichi di latte, vino, oli vegetali, succhi di frutta, cioccolato, infusi di the e di caffè e di tanti altri prodotti (comprese colle e inchiostri) che viaggiano a temperatura controllata e che a chiunque di noi è capitato di incrociare in autostrada.
Fondata nel 1959 dalla famiglia Santi, che l’ha guidata per due generazioni fino alla cessione al fondo Palladio Holding nel 2019, l’azienda era nata come officina di paese per la produzione di cisterne da latte da caricare sui camion. E la sua fortuna, quantomeno nella prima parte di una storia lunga oltre 60 anni, si deve alla felice intuizione di inventarsi un nuovo tipo di cisterna che, anziché essere posizionata sui camion in verticale come era prassi all’epoca, venisse messa in orizzontale, garantendo stabilità e sicurezza ai mezzi di trasporto in un tempo nel quale gli incidenti erano tutt’altro che rari.
I leader nel trasporto dei liquidi
“Fummo i primi in Italia a farlo, definendo un nuovo standard che si sarebbe poi diffuso universalmente”, racconta con orgoglio Luca Biagetti, amministratore delegato di Santi Cisterne. “Questo diede all’azienda un vantaggio competitivo che è stato progressivamente consolidato con la progettazione e produzione di cisterne che potevano essere montate sui rimorchi”.
È così che questa impresa bresciana si è imposta nel proprio settore, diventando prima leader a livello nazionale e poi uno dei top player su scala internazionale, con presenza nei mercati di mezzo mondo, dall’Europa al Nord Africa, dagli Emirati Arabi alla Costa d’Avorio, fino alla Russia e ai Paesi dell’ex blocco sovietico.
Sviluppo e produzione 100% Made in Italy
Ma non solo. “Siamo una piccola azienda con 65 dipendenti e produzione ancora interamente concentrata a Travagliato, pur se distribuita in più opifici nei quali ci siamo allargati nel corso dei decenni, e competiamo con realtà multinazionali molto più grandi di noi. Lo facciamo grazie alla capacità di produrre con materiali estremamente leggeri e resistenti e a quella di customizzare all’inverosimile i nostri prodotti”, sottolinea Biagetti.
Il processo di progettazione e produzione delle cisterne si svolge, infatti, completamente all’interno dell’azienda. “Da noi entrano i fogli di acciaio inox che, dopo i vari processi di lavorazione, escono in forma di autocisterna pronta per essere immatricolata”, prosegue l’amministratore delegato. “Si tratta di prodotti solo all’apparenza semplici, perché in realtà dietro a un’autocisterna c’è tanta tecnologia e ingegneria di produzione”.
I serbatoi iper sottili da 2 millimetri di spessore
Basti pensare che i serbatoi in pareti sottili prodotti a Travagliato hanno uno spessore che in media varia tra i 2 e 3,1 millimetri, e che per assicurarsi che questi siano a tenuta stagna, non si deformino con le variazioni di temperatura e non implodano quando il contenuto di una cisterna viene scaricato, si utilizzano robot di saldatura ad altissima tecnologia, sistemi anti implosione di precisione e una serie di altri accorgimenti tecnici di cui solo gli addetti ai lavori riescono a cogliere l’importanza.
Non basta. Dopo aver conseguito tutte le certificazioni-omologazioni in termini di sicurezza e tutela dell’ambiente necessarie per potersi ulteriormente espandere a livello internazionale, da dove già oggi deriva oltre il 55% del fatturato, il produttore bresciano ha puntato sulle nuove tecnologie, sviluppando una serie di soluzioni ultra-innovative che usciranno sul mercato nel 2023.
La nuova rivoluzione è digitale
“Per alcune di queste siamo assoluti pionieri, per cui preferiamo ancora mantenere un certo riserbo”, spiega Biagetti. “Ad ogni modo i nostri clienti potranno accedere alla nuova era della trasformazione digitale dell’autotrasporto, con sistemi telematici integrati che consentiranno di monitorare e geolocalizzare in tempo reale il veicolo, di controllare la temperatura degli scomparti, di monitorare lo stile di guida dei conducenti, di controllare i sistemi di carico scarico e di accrescere enormemente la sicurezza attiva nella conduzione dei veicoli in fase di manovra”.