Reti è una realtà leader nella consulenza informatica con partner quali Microsoft, Oracle e Cisco. Ha trasformato un vecchio cotonificio in campus un in stile Silicon Valley, con 300 opere alle pareti, arredi di design e piante da frutto nei corridoi.
Se sia stato ispirato anche da Stendhal, secondo il quale “il bello non è che la promessa della felicità”, o da quanto scriveva Maria Montessori, per la quale “è la bellezza in tutte le sue forme che aiuta l’uomo interiore a crescere”, è impossibile dirlo. Di certo, dietro all’unicità di un’azienda la cui sede è all’interno di un ex cotonificio dei primi del Novecento, trasformato in un campus in stile Silicon Valley nel quale trecento opere d’arte appese alle pareti fanno bella mostra di sé accanto a mobili di design e ad alberi da frutto coltivati nei corridoi e alternati a rotazione a seconda delle stagioni, c’è l’eredità della visione olivettiana assorbita dal suo fondatore.
Avviata da Bruno Paneghini nel 1994, Reti Spa rappresenta infatti una sorta di esperimento illuminato frutto dell’incontro tra il moderno approccio al luogo di lavoro le la tradizione industriale italiana. Prima società benefit e B Corp quotata nel segmento Euronext Growth della Borsa di Milano, l’azienda di Busto Arsizio, in provincia di Varese, è tra le realtà leader in italia nella consulenza informatica, con partner del calibro di Microsoft, Oracle, Cisco e Cyberoo e un centinaio di clienti tra cui i principali istituti bancari e assicurativi italiani e aziende come North Face, Missoni, Nupi Industrie Italiane e Nexi.
Dai primi anni in Olivetti al mondo delle reti
“Io in effetti ho iniziato a lavorare nel lontano 1985 proprio in Olivetti, diventando uno dei ragazzini che l’azienda assumeva all’epoca dei primi personal computer per insegnarci a utilizzarli e poi mandarci in giro a raccontare come funzionavano”, racconta con tono leggero Bruno Paneghini. “Poi ho proseguito il mio percorso da dipendente passando da Fininvest, da Dell e facendo anche esperienza all’estero, prima di tornare in Italia nel 1994 e decidere di dedicarmi alla consulenza nell’ambito dei Pc e delle prime reti informatiche locali”.
Sono gli anni in cui internet e i computer rappresentano per molti versi ancora piccole nicchie, comunque anni luce lontani – anche in termini di prestazioni e costi – da quello che consideriamo lo standard oggi. Paneghini avvia quindi il suo percorso imprenditoriale cominciando dal garage di casa, nel più classico stile dell’economia digitale americana. “L’obiettivo era quello di fare consulenza nell’ambito dei personal computer per le grandi imprese, con target principale banche e assicurazioni”, racconta. “All’inizio dovetti affrontare diverse difficoltà, perché all’epoca IBM attraeva gran parte della domanda di mercato, ma dopo un primo periodo riuscii con grande soddisfazione ad acquisire una banca come cliente e così l’avventura ebbe inizio”.
Domotica, cyber security e bellezza
Da lì in poi le attività iniziarono a crescere a un ritmo medio del 10-15% all’anno, che si è mantenuto di fatto inalterato fino a oggi grazie alla progressiva e rapida diffusione della rete, dei Pc e dei sistemi informatici. “Oggi siamo arrivati a circa 400 dipendenti e, con il passare degli anni, abbiamo iniziato a proporre anche la parte di sviluppo delle applicazioni, allargandoci poi alla cyber security e a tutti gli aspetti che riguardano l’integrazione dei sistemi informatici”, spiega il fondatore e presidente di Reti Spa.
Definizioni che, nel concreto, si traducono in sistemi che molti di noi utilizzano quotidianamente senza neanche rendersene conto. Dalle soluzioni per il risparmio energetico ai sistemi per la prenotazione di una sala riunioni con lo smartphone, dalle applicazioni per la domotica a casa e sul posto di lavoro a quelle che garantiscono l’operatività dei nostri conti correnti e pagamenti, giusto per fare qualche esempio.
“Sviluppiamo soluzioni su misura per le diverse realtà, e lo facciamo grazie a quello che rappresenta il vero valore aggiunto di una società come la nostra, che offre servizi e non prodotti: le persone”, sottolinea Paneghini. “In tal senso abbiamo sempre investito molto sia nella ricerca del personale sia nella formazione, e ci siamo sforzati di creare un ambiente di lavoro il più positivo e piacevole possibile. Di fatto abbiamo anticipato quella tendenza a rendere gli ambienti più confortevoli e belli diventata molto forte dopo la pandemia”. Più avanti di così…