Maggio è il mese delle rose: la nostra botanica geniale spiega come affrontare in maniera naturale i problemi che affliggono le piante e come avere i fiori sempre al massimo splendore.
Le rose sono da sempre le Regine del giardino: con i loro fiori eleganti e generosi, dai mille possibili colori e dai diversi portamenti, questo arbusto perenne può cambiare totalmente in meglio l’aspetto di pareti, ringhiere, bordure e angoli del prato.
Maggio è proprio il mese delle rose, quello in cui i boccioli si aprono e regalano alla vista tutto il loro naturale splendore. Ma la pianta della rosa, pur essendo abbastanza rustica e di facile gestione, può incorrere in qualche problema che mina la sua salute e il suo aspetto.
Vediamo allora quali sono tre dei principali problemi in questione e come risolverli nel modo più ecologico possibile e al contempo efficace.
Rimedi naturali contro la ticchiolatura
La ticchiolatura è una malattia che si manifesta con tante macchie scure tondeggianti sulle foglie e il conseguente ingiallimento. È causata da un fungo (Diplocarpon rosae) favorito dalle temperature abbastanza alte, all’incirca 25°C, ed elevata umidità atmosferica.
Malattie fungine di questo tipo si combattono tradizionalmente con prodotti a base di rame o con altri fungicidi, il cui acquisto e utilizzo è soggetto al possesso del “patentino” per i prodotti fitosanitari. Di più semplice accesso è un prodotto molto naturale, il bicarbonato di potassio, e anche il suo affine bicarbonato di sodio che tutti abbiamo in cucina. Entrambi svolgono un effetto corroborante, ovvero potenziano le difese naturali delle piante e quindi la loro resistenza. Ne bastano circa 5 grammi per litro di acqua da irrorare su tutta la pianta, ripetendo l’operazione ogni 10 giorni fino a risoluzione del problema.
Sono importanti anche le potature invernali, che consentono di mantenere l’arbusto ben illuminato e arieggiato e quindi di prevenire la malattia.
Cosa fare contro l’oidio
L’oidio è un’altra patologia fungina, che si riconosce per le chiazze biancastre polverulente sugli organi colpiti. Anche in questo caso bicarbonato di sodio e di potassio sono di grande aiuto, mentre tra i prodotti fitosanitari ecologici alternativi al classico zolfo abbiamo:
- Olio essenziale di arancio dolce
- Prodotti microbiologici a base di Bacillus subtilis
- Prodotti a base del fungo antagonista Ampelomyces quisqualis
Tutti questi prodotti sono biodegradabili, non inquinano e non comportano rischi di intossicazione per chi li usa, ma è sempre consigliato leggere l’etichetta delle confezioni prima dell’uso e vedere per quali altre problematiche di altre piante possono risultare utili.
Come eliminare gli afidi
Gli afidi, detti anche pidocchi delle piante, sono un annoso problema, poiché si presentano con una certa probabilità sui boccioli o sui germogli, sono di colore verde (e in questo caso si mimetizzano anche) o rossiccio e succhiano linfa dagli organi colpiti.
Fortunatamente sono anche facili da sconfiggere: basta del semplice sapone di Marsiglia, da sciogliere in acqua nelle dosi di 20 grammi/litro e da utilizzare per irrorare le piante soprattutto nei punti colpiti. In questo periodo si trova in giro anche molta ortica, con la quale si possono preparare estratti di un giorno, da spruzzare sulle piante per un effetto deterrente. Basta mettere in ammollo 500 grammi di ortica in 5 litri di acqua, lasciare a macerare un solo giorno, filtrare il tutto e spruzzare abbondantemente.
In aiuto ci vengono poi le coccinelle, avide predatrici di afidi. Evitare molti tipi di insetticidi nell’ambiente spesso le preserva e ne permette una presenza sufficiente a tenere a freno i fastidiosi parassiti.
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