L’azienda milanese Italfeed produce integratori che contribuiscono alla salute degli animali domestici e d’allevamento
Integrare l’alimentazione animale con estratti botanici, vitamine di origine naturale, alghe, probiotici, acidi grassi essenziali, minerali e tanti altri ingredienti il cui utilizzo era un tempo prerogativa della nutrizione umana. E contribuire al mantenimento del miglior stato di salute possibile di animali domestici e da allevamento attraverso un approccio olistico, orientato al benessere e al rispetto dell’ambiente già in un’epoca, vent’anni fa, in cui il concetto di sostenibilità era ancora tutto da definire.
Sono queste le direttrici dalle quali Giulia Candotti è partita nel 2004 per dar vita a Italfeed, società milanese specializzata nella ricerca, sviluppo e commercializzazione di materie prime di origine naturale e mangimi complementari per il settore veterinario e zootecnico. “Tutto è nato da una mia passione per gli animali e dall’idea di allargare l’utilizzo dei prodotti nutraceutici, che all’inizio degli anni Duemila si stavano sempre più diffondendo nell’alimentazione umana, anche ai mangimi”, racconta la fondatrice e Ceo di Italfeed.
Alghe, curcuma, ginseng e tarassaco
“All’epoca la sensibilità nei confronti dell’utilizzo di integratori di origine naturale che contribuissero ad aumentare la qualità del cibo e il benessere degli animali non era ancora diffusa. Poi, con l’affermarsi di una maggiore consapevolezza in ambito alimentare, questo tipo di approccio ha trovato sempre più consenso, fino ad arrivare al quadro attuale, per cui nei mangimi di fascia alta è normale trovare questo tipo di integrazione”, prosegue Candotti.
Per avere un’idea di quanto estratti fitoterapici, alghe e altri ingredienti funzionali siano entrati a far parte della dieta dei nostri animali domestici e di quelli da allevamento è sufficiente scorrere la composizione di un qualsiasi mangime premium. La lista può comprendere artiglio del diavolo, boswellia serrata, carciofo, curcuma longa, cardo mariano, echinacea, ginseng, the verde, camomilla, liquirizia o ginger, giusto per fare qualche esempio. Ma anche pepe nero, cannella, biancospino, piantaggine, salice e tarassaco.
Benessere animale e rispetto dell’ambiente
Tutti ingredienti che si trovano abitualmente nelle tisane o negli integratori destinati agli esseri umani. E che ormai da alcuni anni sono diventati parte integrante del mangime con cui nutriamo il nostro fedele cane o dell’alimentazione negli allevamenti in cui si cerca il giusto equilibrio tra salute e benessere animale, rispetto dell’ambiente e produzione.
“Siamo stati tra i primi in Italia a specializzarci su questo tipo di prodotti, e lo abbiamo fatto puntando sempre su una qualità molto alta e su servizi di eccellenza”, sottolinea la fondatrice di Italfeed. “Noi siamo un’azienda b2b (business-to-business) e i nostri clienti sono sostanzialmente le aziende veterinarie, l’industria del pet food e gli allevamenti. A questo aggiungiamo una piccola vetrina che riguarda i mangimi complementari per cavalli”.
Le vendite all’estero: Spagna, Francia e Uk
I nomi sono coperti da accordi di riservatezza. Ma Italfeed, che ha chiuso lo scorso anno con un fatturato intorno ai 2,5 milioni di euro, lavora di fatto per i principali produttori italiani specializzati nel pet food di alta qualità. Una piccola parte della produzione, intorno al 10%, finisce inoltre all’estero, tra Spagna, Francia, Regno Unito e Paesi di lingua tedesca.
“L’altro aspetto di cui ci occupiamo, operando in un mercato nel quale le regole sulle etichettature sono molto rigide, è quello di fungere da ufficio tecnologico per i nostri clienti, che si rivolgono a noi quando vogliono inserire le linee naturali nel loro assortimento”, prosegue Candotti, la cui azienda ha sede nel cuore di Milano ed è caratterizzata dal fatto di essere tutta al femminile. “La nostra organizzazione è da sempre attenta ai temi della sostenibilità e ha una visione olistica orientata fisiologicamente a quei criteri ESG che oggi sono diventati centrali, a partire dal work-life balance”.
Quanto ai progetti futuri dell’azienda, che è associata ad A.P.I. (Associazione Piccole e Medie Industrie), se da un lato “continueremo a fare ricerca e innovazione nel mondo dell’animal care”, spiega la fondatrice, dall’altro lo faremo “stando attente a cogliere qualsiasi opportunità di crescita”. Tra queste anche una maggiore presenza sui mercati esteri, dove i margini di crescita sono sicuramente molto ampi.