Il gruppo Ca’ Zampa ha adottato un metodo olistico di assistenza ai nostri amici a 4 zampe, introducendo anche la prevenzione e piani salute per i pet
Affrontare il tema della salute degli animali domestici con lo stesso approccio con cui ci si prende cura di quella degli esseri umani. E occuparsi del benessere di cani e gatti, ma anche di tutte le altre specie che vivono nelle nostre case, da un punto di vista olistico, che considera il loro benessere complessivo, la loro salute, educazione e igiene.
È una formula che a chi non ha in casa un animale potrà anche fare sorridere, ma che per le decine di milioni di italiani che vivono con un cane, un gatto, un criceto o una tartaruga tra le mura domestiche rappresenta un salto di qualità rispetto al passato, quella proposta da Ca’ Zampa. Il gruppo di strutture veterinarie con quartier generale a Milano, che oggi conta una trentina di cliniche, ambulatori e ospedali tra la Lombardia e le altre regioni prevalentemente del centro-Nord, è infatti nato con l’obiettivo di sviluppare un polo nazionale di eccellenza nel settore della medicina veterinaria.
I servizi per gli animali
“Come spesso capita nelle startup innovative, la nostra storia è partita da una grande passione, che poi era la mia passione per gli animali”, racconta Giovanna Salza, esperta di comunicazione ed ex manager in grandi aziende come Poste Italiane, Sace e Air one, che nel 2019 ha dato il via al progetto. “Da bambina sognavo di essere una veterinaria, anche se poi non lo sono diventata. Con Ca’ Zampa sono comunque arrivata a occuparmi di salute degli animali”.
Punto di partenza per la nuova avventura imprenditoriale è stata la constatazione che “pur essendo il nostro un Paese con circa 65 milioni di animali domestici e con molta passione per gli animali, mancavano dei servizi per loro al livello di quelli che ci sono da almeno vent’anni negli Stati Uniti e in molti Paesi europei”, spiega Salza, che oggi è Ceo del gruppo. “Ho quindi intravisto una grande opportunità, che era già esistente quando siamo partiti nel 2019 e che poi con il Covid è ulteriormente cresciuta, di pari passo con l’incremento della presenza di animali domestici nelle nostre case”.
Cure, fisioterapia, educazione, toelettatura e pensione
È così che ha preso vita una rete integrata di strutture di alta qualità, per la quale si è puntato anche su luoghi che tradizionalmente non venivano considerati dai veterinari, come quelli ad alto traffico e passaggio. La vicinanza e l’accessibilità alle strutture che si occupano di salute degli animali rappresenta infatti un aspetto sempre più importante per i proprietari, così come la possibilità di trovare in un un’unica struttura servizi integrati: cure veterinarie, toelettatura, educatori cinofili , fisioterapia, pensioni e altro.
“Le strutture veterinarie sono spesso aperte in orari ristretti e dispongono di spazi che possono non essere adeguatamente attrezzati o organizzati. La qualità ha da sempre guidato il nostro progetto: innanzitutto dei nostri veterinari e della cura medica” sottolinea la fondatrice. “Abbiamo introdotto protocolli e procedure di un sistema di gestione qualità con la certificazione Iso 9001 e buone pratiche veterinarie con cui assicurare uno standard di servizio in linea con i migliori protocolli internazionali. Abbiamo, inoltre, lavorato molto seguendo un approccio alla prevenzione, che nel mondo umano è ormai consolidato mentre in quello animale era molto nuovo: piani salute per pet, un programma annuale di visite, analisi, trattamenti di base e prestazioni che un pet deve fare nel corso dell’anno”.
Qualità degli ambienti e customer experience
Non solo. Tra gli aspetti che caratterizzano il modello Ca’ Zampa c’è anche la qualità degli ambienti delle cliniche e della customer experience, intesa come esperienza del proprietario all’interno di una struttura veterinaria. E poi c’è l’attenzione a un sistema welfare destinato ai dipendenti e collaboratori. “Complessivamente abbiamo circa 350 persone che lavorano in Ca’ Zampa tra dipendenti e professionisti, ma l’ambizione è di crescere in maniera importante per arrivare a un centinaio di strutture nel 2026 e diventare leader del mercato in questo settore. Le sfide che ci attendono sono molte, a partire dal fatto che oggi ci troviamo per la prima volta con molti animali anziani che hanno esigenze di cura e salute particolari”, conclude Salza, “ma anche le opportunità sono grandi, in un settore in cui l’intelligenza artificiale potrà contribuire in termini di ricerca per la salute animale”.