La Fondazione Italia Patria della Bellezza valorizza iniziative culturali, sociali, di welfare, economiche e turistiche con l’obiettivo di diffondere la consapevolezza che la bellezza è il vero patrimonio che ci distingue nel mondo
Che si tratti di un progetto visionario, come l’ha definito chi pensa che l’Italia abbia un potenziale ancora tutto da esprimere, o che si tratti del più classico uovo di Colombo, come sostiene chi da tempo lavora per valorizzare la bellezza come il principale asset del nostro Paese, poco cambia. Da qualsiasi prospettiva la si guardi, l’idea di promuovere e diffondere la bellezza in tutte le sue declinazioni, creando un sistema che valorizzi iniziative culturali, sociali, di welfare, economiche e turistiche con l’obiettivo di diffondere la consapevolezza che la bellezza è il vero patrimonio che ci distingue nel mondo, è già di per sé geniale.
Non solo per la visione, che viene portata avanti ormai da dieci anni dalla Fondazione milanese “Italia Patria della Bellezza”. Ma anche l’effetto virtuoso generato da un’idea che è riuscita valorizzare decine di progetti declinati intorno all’idea del bello coinvolgendo oltre 20 importanti agenzie di comunicazione che si sono messe gratuitamente al suo servizio.
Musei, parchi archeologici, riserve marine e piccoli borghi
Nata nel 2014 da un’idea di Maurizio di Robilant, presidente e fondatore della prima agenzia di branding italiana (la RobilantAssociati), la fondazione meneghina è infatti riuscita a dar vita a un modello che genera benefici per chiunque ne faccia parte. Il contatto tra progetti che meritavano di essere raccontati e agenzie di comunicazione in grado di valorizzare queste iniziative, disposte a farlo gratuitamente, si è infatti rivelato una formula win win.
“Se per i progetti coinvolti l’attività di promozione e divulgazione realizzata dalle agenzie rappresenta un indubbio vantaggio in termini di visibilità, per le agenzie potersi confrontare con queste realtà è un arricchimento straordinario in termini di idee e di stimoli”, spiega la direttrice della fondazione, Alessia del Corona Borgia. “I nostri bandi, infatti, puntano a identificare, sostenere e far crescere le realtà virtuose che operano nei territori, con progetti di tutela, valorizzazione e creazione di bellezza: musei, parchi archeologici, progetti di rigenerazione urbana e di marketing territoriale, di conservazione e di sviluppo delle aree interne”.
La bellezza italiana in tutte le sue forme
Decine di progetti che spesso rimangono pressoché sconosciuti al pubblico. “Per il primo bando, nel 2020, sono arrivati settanta progetti. Nel 2024 abbiamo superato quota 200”, racconta la direttrice. “Tra l’altro, ogni volta scopriamo delle realtà incredibili, dietro alle quali ci sono professionalità straordinarie che solo noi in Italia possiamo vantare: si pensi solamente a tutti i parchi archeologici e alle riserve marine che abbiamo, ma anche ai piccoli borghi, ai musei, ai festival”.
Una serie di realtà che spesso sono tanto concentrate sulla propria attività da trascurare l’aspetto della comunicazione. “Capita di avere un festival musicale con un palinsesto straordinario che viene comunicato malissimo, senza strategia, senza utilizzo dei social network”, spiega Alessia del Corona Borgia. “E capita di avere progetti di ricerca che rappresentano un unicum a livello internazionale di cui non si sente nemmeno parlare. Partendo dal know how del nostro presidente e grazie alla collaborazione di tante agenzie che adottano uno o più di questi progetti pro bono, ci sono decine di realtà del terzo settore e no-profit che stanno vedendo valorizzato il loro impegno”.
Prossimo step: divulgare la bellezza nelle scuole
Il Bando 2024 ha premiato 22 realtà culturali, 3 con un premio in denaro da 20mila euro ciascuno, 19 con accesso gratuito alle consulenze di comunicazione e marketing da parte di agenzie leader del settore o aziende che garantiranno loro maggiore visibilità, per un valore complessivo di 650.000 euro. A ricevere il premio in denaro a Milano sono stati “OrMe”, un percorso di murales nel quartiere storico dell’Ortica di Milano, e “Va’ Sentiero”, che ha realizzato la guida al trekking più lungo al mondo sulla dorsale delle montagne italiane, da nord a sud, isole comprese.
“Quanto ai prossimi obiettivi, il disegno più alto è l’idea che ci sia un brand Italia Patria delle Bellezza a rappresentare il Paese all’estero, ma per costruirlo ci vogliono anni di lavoro”, spiega la direttrice della fondazione, che tra consiglio direttivo e advisory board conta una quindicina di professionisti coinvolti. “Più a breve, l’idea è di lavorare nell’ambito della divulgazione, cioè nelle scuole, per portare il concetto di bellezza alle nuove generazioni e fare in modo che questo obiettivo interiore, i cui benefici sono ormai universalmente riconosciuti, maturi nei giovani”. Più bello di così…