Entrata in azienda a 20 anni, Barbara Fontana è stata capace di imporsi in un settore perlopiù maschile grazia a una sensibilità ante litteram nei confronti delle tematiche ambientali
Pensi a un settore come quello della segnaletica stradale e ti vengono in mente uomini al lavoro con gilet catarifrangenti e gruppi specializzati nella gestione e manutenzione di tutti quegli aspetti che riguardano la sicurezza sulle strade. Quello dei cantieri e delle opere stradali resta, infatti, un settore nel quale la componente maschile rappresenta la regola e quella femminile una rara eccezione.
Eppure, FIV, acronimo di Fontana Industrie Vernici, società leader in Italia nella produzione di pitture per la segnaletica stradale orizzontale – pitture che vengono applicate lungo le autostrade e in tutte le strade urbane ed extraurbane italiane – è un’azienda famigliare bresciana di medie dimensioni alla guida della quale c’è una donna. E la sua storia è quella di una realtà capace di imporsi in un settore nel quale operano maggiormente grandi gruppi industriali, grazie a un mix di rapidità ed efficienza nel rispondere alle esigenze dei clienti sommate a una sensibilità ante litteram nei confronti delle tematiche ambientali e a un savoir-faire tutto femminile nella gestione delle relazioni con i vari interlocutori.
Il sogno di diventare magistrato
“Mi sono trovata alla guida dell’azienda poco più che ventenne, quando mio padre, che aveva fondato l’azienda insieme al nonno nel 1939, è venuto a mancare prematuramente”, racconta Barbara Fontana, presidente e AD di FIV. “All’epoca studiavo giurisprudenza con l’ambizione di diventare magistrato, ma dopo aver conseguito la laurea ho deciso comunque di entrare in azienda per dare continuità a quello che papà e il nonno avevano costruito”.
Fu così che, una trentina di anni fa, una realtà che all’epoca produceva vernici per l’edilizia e l’industria cominciò a cambiare pelle affacciandosi al settore della segnaletica stradale, per poi concentrarsi sempre di più su questo comparto in continua evoluzione. “Ai tempi ero l’unica donna in un settore maschile e nel quale nessuno avrebbe scommesso su una ragazza giovane”, racconta Barbara Fontana. “Tuttavia, mettendomi in gioco quotidianamente con pubblico e privato, anticipando tematiche quali l’attenzione verso l’ambiente con la scelta di produrre vernici a ridotto impatto ambientale, e sospinta da un continuo stimolo alla ricerca e sviluppo, nel corso dei decenni siamo riusciti a diventare una realtà importante”.
L’azienda, che ha sede a Paratico, a due passi dal lago di Iseo, conta una trentina di dipendenti tra il quartier generale nel bresciano e gli impianti produttivi in Toscana, dai quali escono prodotti sempre più innovativi utilizzati non solo sulle strade, ma anche nell’industria e nella segnaletica di sicurezza.
Sviluppo dei materiali e sostenibilità
“Operiamo principalmente sul mercato italiano, anche se guardiamo con attenzione all’ambito internazionale”, spiega la presidente. “Quello della segnaletica stradale è un settore molto ampio, è un lavoro in continua evoluzione che richiede un’innovazione costante e nel quale anche le caratteristiche tecniche dei prodotti fanno una grande differenza. Ad esempio, con l’utilizzo di pitture a rapida essiccazione si riescono a ridurre i tempi di apertura dei cantieri stradali, agevolando così il regolare flusso del traffico. E oggi un tema di primaria importanza, amplificato dall’introduzione nei pubblici appalti del GPP (Green Public Procurement), è anche quello dell’impatto ambientale, al quale noi abbiamo cercato di rispondere con la nostra linea green”.
Non a caso tra gli obiettivi futuri di Fontana Industrie Vernici, che è tra i partner di Portofino D’Autore, la rassegna culturale organizzata da Vis Factor, società leader nel settore del posizionamento strategico, nell’ambito della quale si affronterà anche il tema del futuro della produzione industriale italiana e delle sfide che attendono il nostro Paese e l’Europa, c’è un ulteriore salto di qualità in termini di sostenibilità. “Noi puntiamo a essere sempre più competitivi e ad essere riconosciuti per prodotti che rispecchiano le esigenze del mercato, a partire proprio dall’aspetto sostenibilità, sul quale la sensibilità è sempre più alta” conclude Fontana.