Dall’esperienza nel mondo della birra artigianale alla sfida del whisky: la distilleria Strada Ferrata di Seregno punta su materie prime selezionate, processi innovativi e un’identità italiana unica nel panorama internazionale
A voler essere pignoli si potrebbe dire che mancano le verdi brughiere a picco sul mare e il cielo spazzato dal vento. Ma, una volta messo piede dentro alla distilleria artigianale Strada Ferrata, l’impressione che si ha è quella di essere stati tele-trasportati dalla Brianza a un’isoletta isolata della Scozia.
Questa piccola realtà fondata nel 2021 a Seregno, in provincia di Monza, rappresenta infatti la prima distilleria urbana di whisky in Lombardia e una delle pochissime in Italia. E, entrando nel suo cuore, si viene immediatamente investiti dal profumo del malto in ebollizione e dal suono discreto dell’alambicco che distilla quasi ininterrottamente le parti nobili della produzione.
Uno spettacolo che si deve alla geniale intuizione di Stefano Zanetto, Benedetto Cannatelli e Marco Giannasso. Sono loro che, dopo esserci già cimentati con successo con la produzione artigianale di birra (le loro birre Railroad sono vendute in tutta Italia, Ndr), hanno deciso di lanciarsi in questa nuova avventura ispirati da una tendenza sempre più diffusa negli Stati Uniti, dove negli ultimi 15 anni tantissimi birrifici artigianali hanno affiancato alla produzione classica anche quella di whisky artigianali.


Dalla passione per la birra alla visione del whisky: un nuovo capitolo per l’artigianalità italiana
“Noi siamo partiti con il birrificio per passione e, una volta appurato che la cosa funzionava, abbiamo cominciato a riflettere su come crescere, ragionando se fare un impianto più grande, aprire altri locali o altro ancora”, racconta Zanetto, che prima di dedicarsi completamente all’attività in distilleria ha lavorato per vent’anni per una grossa società energetica, maturando esperienza anche all’estero tra Stati Uniti, Libia, Malta e Croazia. “Poi, però, abbiamo cercato di ragionare un po’ fuori dagli schemi, guardando anche a quello che succedeva negli Stati Uniti: l’idea del whisky artigianale è nata così”.
Da lì alla sua realizzazione il passo è stato breve. “Abbiamo fatto due viaggi in Montana, a Bigfork, andando a visitare una distilleria artigianale che si chiama Whistling Andy, convincendoci che la cosa si poteva fare e capendo cosa sarebbe servito per partire”.
A febbraio 2021 la prima distillazione di whisky, avviata con l’obiettivo di creare uno stile riconoscibile italiano e con prodotti di altissima qualità. “Noi non vogliamo inseguire né lo stile dei single malt scozzesi né quello dei bourbon americani”, sottolinea Zanetto. “Per farlo abbiamo deciso di fare distillazioni che, di volta in volta, utilizzano singolarmente tre tipi di malto d’orzo diversi: un malto scozzese torbato, un malto tedesco più morbido e con note caramellate che viene utilizzato anche per le birre e un malto italiano più dolce”.


Ogni botte di whisky Strada Ferrata è una storia a sé
Di diverso rispetto alle grandi produzioni estere, che lavorano con processi standardizzati, c’è anche il fatto che la maturazione del distillato prevede l’utilizzo di botti con caratteristiche molto diverse tra loro. “Stiamo ragionando sulla produzione per singola botte, monitorando come evolve il whisky in base ai diversi contesti. Abbiamo botti che prima sono state utilizzate per il vino Taurasi, altre che hanno visto maturare il moscato giallo altoatesino, altre che sono state utilizzate per la birra, botti più piccole, barrique e molto altro”, conferma Zanetto. Di fatto, “ogni botte rappresenta una storia a sé”, aggiunge, con quel trasporto che è privilegio esclusivo di chi è animato da passione sincera per ciò che fa.
Anche se la maggior parte della produzione è ancora in fase di invecchiamento ed evoluzione, i primi risultati sono stati entusiasmanti. “Abbiamo imbottigliato la produzione di una prima botte e l’abbiamo presentata in anteprima ai membri della community che si è creata intorno al nostro progetto: è andata esaurita la sera stessa”, conferma Zanetto.
Ma Strada Ferrata non ha catturato solamente l’attenzione degli appassionati e degli amanti del buon whisky. Nel 2023, infatti, il gruppo Illva Saronno – che tra i propri prodotti di punta ha il celebre amaretto – ha bussato alla porta della distilleria rilevando il 20% delle quote della società. Un’iniezione di capitale, ma anche di fiducia, per la realtà brianzola, che è associata alla Compagnia delle Opere e che al momento ha una produzione di 70 mila bottiglie potenziali all’anno.
Non male per un piccolo angolo di Scozia nel cuore della Brianza.