I loro freni elettromagnetici garantiscono in tutto il mondo il funzionamento e la sicurezza dei motori elettrici che muovono ascensori, pale eoliche, gru edili, cancelli carrai, sistemi di movimentazione delle paratie teatrali e robot antropomorfi. Nel loro stabilimento di Mesero, comune della Città metropolitana di Milano a metà strada tra il capoluogo lombardo e Novara, è inoltre stato progettato e realizzato il freno elettromagnetico a compressione di molle più grande al mondo, prodotto in due esemplari e venduto in Australia per essere montato su una macchina del settore minerario.
Eppure Temporiti, azienda che in 55 anni di storia è stata capace di imporsi come leader nazionale e internazionale nella produzione di freni per organi nel settore della trasmissione di potenza in ambito civile e industriale, resta una realtà famigliare con 27 dipendenti. Che, grazie a una straordinaria capacità tecnica e a una varietà di soluzioni che nessun concorrente è in grado di offrire, compete con colossi globali di ben altre dimensioni e capacità economiche.
Nata dalla passione e dalla visione imprenditoriale di Lanfranco Temporiti, che negli anni Sessanta aveva cominciato a sperimentare il proprio genio creativo nell’ambito elettrico con un piccolo laboratorio nella cantina di casa, cresciuto fino a diventare prima bottega artigiana e poi realtà più strutturata, l’azienda è oggi guidata da Stefania e dal fratello Massimiliano, figli del fondatore.
“Portiamo avanti quello che mio padre e mia mamma, Santina Grimoldi, hanno contribuito a far nascere e crescere”, spiega Stefania Temporiti, amministratore delegato dell’azienda e rappresentante della seconda generazione, che ha contribuito a far crescere la dimensione internazionale dell’azienda. “Attualmente abbiamo due unità produttive, entrambe a Mesero, ed esportiamo gran parte della produzione all’estero, tra export diretto ed export indiretto”. Se in passato circa il 90% della produzione era destinata al mercato italiano, negli ultimi vent’anni la quota estera si è progressivamente ampliata, con un impulso particolare “dopo la crisi del 2008, in seguito alla quale abbiamo spinto molto sull’internazionalizzazione”, spiega l’amministratore delegato. Se il mercato principale è quello europeo, i freni Made in Mesero sono richiesti in ogni angolo del mondo, a partire da Turchia, Medio Oriente e Stati Uniti.
Questo anche grazie a una caratteristica distintiva di Temporiti: il progressivo passaggio dalla produzione standardizzata a una produzione ad altro valore aggiunto. Con soluzioni pressoché su misura per le esigenze dei singoli clienti e prodotti sviluppati attraverso un processo di collaborazione con i produttori di motori elettrici.
Sono queste le modalità operative che hanno portato alla produzione di un freno elettromagnetico a compressione di molle capace di generare una forza di 5 mila Newton Metro (Nm), al momento il più grande al mondo per diametro di ingombro e forza frenante. O, ancora, alla progettazione e produzione dei freni super silenziosi per la movimentazione delle paratie del nuovo Teatro del Pireo ad Atene e per quelle del Teatro Nazionale di Budapest.
Oggi la vera sfida, però, “è rappresentata dall’Industria 4.0”, sottolinea Marco Ceriotti, Direttore commerciale e acquisti dell’azienda. “Il nostro gruppo di R&D (Ricerca e Sviluppo, Ndr) ha infatti sviluppato e brevettato un sensore che consente di controllare i freni in modo predittivo. Si tratta di un dispositivo che nel nostro settore non esisteva, e che pertanto è rivoluzionario”.
Il nuovo sensore progettato da Temporiti consentirà di monitorare il funzionamento dei freni e programmare la manutenzione delle macchine in modo da ridurre ai minimi termini i guasti e i tempi di fermo degli impianti. Una svolta in termini di produttività capace di portare notevoli benefici economici a chi adotterà i nuovi sistemi, che prevedono anche la possibilità di monitorare il funzionamento del freno attraverso un’app sviluppata dall’azienda milanese, che è associata ad A.P.I., l’Associazione delle Piccole e Medie Industrie.
Un passo deciso in un futuro nel quale la gestione dei dati raccolti dalle macchine potrà diventare un’ulteriore occasione di business. E una conferma che lo spirito innovativo e il genio del fondatore rappresentano un’eredità più viva che mai in questa piccola realtà capace di farsi valere su scala globale.