Pirati e saraceni, inglesi o borbonici, barconi o yacht. Lampedusa ne ha viste di tutti i colori. Ma prima che un punto ancor’oggi strategico del Mare nostrum, l’isola è una conchiglia ripiena di sapori, un diamante gastronomico incastonato in una distesa acquamarina.
Un’ isola che più isola non si può. È terra brulla, finocchietti selvatici a profumarne l’aria, muretti a secco a recintare il nulla, coste a strapiombo contro calette sabbiose. E poi le tartarughe, che hanno scelto questi luoghi come incantevole incubatrice e nursery per le loro uova. Infine, sapori di terre sicule con pennellate arabe, mischiati a quelli del mare locale. Il tutto impreziosito dall’atmosfera magica e indolente di quest’eremo lontano da tutto, che sa accogliere i turisti – alias visitatori – con una umanità difficile da raccontare.
Due sono i capisaldi del gusto nella maggiore delle isole Pelagie. La prima è la gastronomia Martorana, la più amata dagli ‘mpidusani. È nel centro del paesone, in quella via Roma dove inizia e finisce la mondanità isolana. Entrare nel localino, lungo lungo e stretto, è un’esperienza devastante per ogni adepto della dieta, potrebbe mettere a dura prova qualunque morigeratezza alimentare.
Qui, in bella mostra, un trionfo di rollè e pizzette, sfincione rosso (palermitano) e bianco (lampedusano), calamari ripieni, ravioli alla cernia, melanzane alla parmigiana. E poi ancora anellini alla siciliana, pane e panelle, panzerotti e croccanti e invitanti arancini al ragù, melanzane, prosciutto, quattro formaggi, spinaci, gamberetti e chi più ne ha più ne metta.
Secondo pilastro è una trattoria. Anzi la trattoria. Anche questa la preferita dai local per cene e cerimonie familiari. Terranova da Bernardo, questo il suo nome. È quasi nascosta in una via interna, lontana dalla “mondanità” portuale, non ha sbocco al mare e non gode della vista di cui godono decine di altri locali.
La caponata di melanzane
Il calamaro ripieno
Ma qui è possibile sia glorificare le papille gustative sia far sorridere anche il più incallito musone. Gianni, Bernardo, Debora e Fiorenza, con altri familiari, schietti e genuini, simpatici e a volte ruvidi, sanno preparare imperdibili antipasti come i pomodorini home-made essiccati e ripieni, acciughe sottolio di una carnosità quasi animale, parmigiana di melanzane divina, il curiosissimo e pregiatissimo lattume, chi ne ha voglia cerchi in cosa consista. Poi c’è polpo bollito, seppie al pomodoro e piselli, cous cous di verdure, una caponatina che è la fine del mondo, tonno sottolio fatto in casa e polpettine ittiche al sugo. E siamo solo all’inizio.
Segue poi tanto pesce, sia accompagnato alle paste sia fiero e solo, grigliato e maritato con una fetta di limone e posto accanto a due ciuffi di insalata. Quindi: bucatini al tonno e finocchietto, maltagliati al ragù di cernia, spaghetti alla terranova con seppioline acciughe e capperi, spaghetti al pesto di pomodoro e mandorle con gamberetti, tonno alla piastra, pesce serra alla griglia, cernia alla siciliana. Ma soprattutto calamari ripieni e un super cous cous, accompagnato da cernia al pomodoro.
Si finisce lieti e contenti, con una torta caprese da leccarsi i baffi o cannoli mignon e ravioli fritti ripieni di ricotta. Evviva!
Trattoria Terranova da Bernardo Contrada Terranova 57 - Lampedusa tel. 0922971925