Viaggiare con bambini piccoli al seguito. E farlo senza doversi preoccupare di dove infilare il passeggino, lo scaldabiberon, il lettino e tutto il corollario di attrezzature che trasformano ogni spostamento di mamma e papà in una sorta di trasloco o di esercitazione di logistica militare.
È la traduzione in realtà di un sogno inconfessato di tutti i genitori il lampo di genio che sta dietro al successo di BabyGuest, piattaforma professionale per il noleggio di attrezzature per l’infanzia. La giovane startup milanese, che a cinque anni dal lancio ha già conquistato migliaia di clienti in Italia e all’estero, ha infatti trovato la soluzione ideale per le famiglie che non rinunciano a viaggiare, recapitando via corriere espresso nel giro di 48 ore tutto ciò che serve per la gestione della prole mentre si è in vacanza o in trasferta direttamente presso l’hotel, il b&b, l’appartamento o il punto DHL che si preferisce.
“L’idea è nata qualche anno fa, quando ho seguito mio marito a New York in missione di lavoro per un paio di mesi”, racconta Serena Errico, amministratore delegato e co-fondatrice di BabyGuest. “Viaggiando con mio figlio di due anni, una volta arrivata negli Stati Uniti ho acquistato passeggino, lettino e tutto quello che serviva, rendendomi poi conto che tutto quello che avevamo comprato lo avremmo perso perché non conveniva portarselo in Italia. Allora ho realizzato che se ci fosse stata una società dalla quale poter prendere a noleggio quello di cui avevamo bisogno sarebbe stato tutto più semplice, e una volta tornati in Italia ho cominciato a ragionarci”.
“Con una mia amica, Zornitza Kratchmarova, ci siamo messe a definire i dettagli del servizio e nel 2015 abbiamo fatto i primi test”, prosegue Errico. “Di fatto abbiamo industrializzato una consuetudine, che era quella di chiedere ad amici o parenti in prestito il passeggino o lo zaino da montagna”.
Da lì al lancio della piattaforma, che funziona come un qualsiasi servizio di noleggio o prenotazione online, per cui si indicano le date di inizio e fine del soggiorno, la destinazione e l’articolo prescelto, il passo è stato breve. “Il debutto ufficiale è stato nell’estate 2016: il nostro primo cliente è stato il regista americano Paul Thomas Anderson, che era in viaggio in Italia con i figli e la babysitter”.
Un inizio in grande stile per un’avventura imprenditoriale che nella prima fase ha dovuto fare i conti anche con qualche difficoltà. “L’utente finale, cioè i genitori, non hanno subito apprezzato il servizio”, ammette Errico. “Inizialmente ha prevalso lo scetticismo sul tipo di prodotto, la pulizia, il tipo di servizio. Poi, le uscite stampa, il passaparola e le attività di co-marketing con gli hotel ci hanno consentito di farci conoscere e le cose hanno cominciato a funzionare”.
Alla base del successo di BabyGuest, la facilità di utilizzo e l’affidabilità del servizio. “Abbiamo fatto di tutto per renderlo super semplice”, racconta la fondatrice. “Lavoriamo con le mamme, che vogliono comunque essere rassicurate, e quindi abbiamo previsto canali di comunicazione rapidi con loro. Quanto al prodotto, una volta che il cliente ha indicato l’hotel o l’appartamento dove farselo recapitare, noi contattiamo il destinatario, igienizziamo il prodotto e lo spediamo in una scatola, all’interno della quale è già inserita la lettera di vettura per il ritiro una volta finito il noleggio”.
Il servizio è operativo non solo in ogni angolo d’Italia, ma consente di farsi recapitare il seggiolino per l’auto, il passeggino, il lettino da viaggio e qualsiasi altro accessorio anche in diverse località all’estero. Il prezzo? In media una decina di euro al giorno per gli articoli più costosi, che si abbassano fino a 5 euro al giorno nel caso di periodi di noleggio prolungati.
“Copriamo direttamente Ibiza, Formentera e una serie di città tra cui Berlino e Vienna”, spiega Errico. “Inoltre, grazie alla nostra rete di Ambassador, persone che hanno attrezzature per l’infanzia che non utilizzano più e che le mettono a disposizione di chi viaggia, siamo di fatto in grado di coprire tutta Europa”.
Non male per una piccola startup che conta 4 dipendenti e che in pochi anni di attività è riuscita non solo a conquistare mamme e papà in Italia e all’estero, ma anche a meritarsi prestigiosi riconoscimenti. Gli ultimi in ordine di tempo? Il Premio Nazionale per l’Innovazione “Premio dei Premi”, istituito su concessione del Presidente della Repubblica Italiana presso la Fondazione COTEC, e l’Ambrogino d’oro delle imprese, entrambi ricevuti nel 2019.