In questo caso non è la cucina ad essere geniale. O meglio: la cucina in sè e per sè non è affatto da trascurare, ha bagliori di grande intensità che si alternano a luci dalle sfumature calde e poco contrastate, che rendono le ombre molto morbide e appena accennate.
Qui da U Giancu, levante ligure, frazione San Massimo e comune di Rapallo, la genialità è però a tutto tondo, legata all’estro, alla storia, all’ironia e alla voglia di fare, di coinvolgere e di accogliere. In sostanza? Beh, senza fretta, un passo alla volta.
Sì, perché qui c’è tanto da raccontare. Ad esempio si può iniziare a dire che, in questo luogo dell’entroterra genovese, l’umanità esplosiva e ridanciana del titolare Fausto Oneto ha trasformato negli anni settanta il ristorante di famiglia in un museo (vivente) del fumetto. Oltre settecento disegni originali, molti dei quali dedicati da autori di tutto il mondo, appiccicati alle pareti tanto da coprirle praticamente tutte.
Nel locale ogni anno, in corrispondenza della “Mostra dei Cartoonist di Rapallo”, viene consegnato il premio “U Giancu” (il cui simbolo è un buffo pulcinella creato appositamente dall’illustratore genovese Lele Luzzati nel 1992) a un fumettista comico, uno di avventura e a un soggettista.
I muri del locale, oltre a strisce, disegni e schizzi, ospitano anche l’autografo di Carl Barks il più grande fumettista del secolo scorso. Inventore della città di Paperopoli e di molti suoi personaggi, tra cui nel 1947 Paperon de’ Paperoni, il fumettista americano fece un unico viaggio in Europa nella sua vita nel 1994, venendo anche a Rapallo ad omaggiare il patron di U Giancu, suo grandissimo fan.
Spero che la sensazione che si prova entrando sia un misto di allegria, felicità e spensieratezza mescolata con un buon appetito. In fondo è pur sempre un ristorante.
(Fausto Oneto, patron e nipote di ‘U Giancu’)
Da un personaggio estroso come Fausto ci si aspetta allegria anche in cucina. Che effettivamente non manca. Ma a tratti emerge un rigore e una passione maniacale per i prodotti della terra che gli permettono di realizzare piatti davvero memorabili.
Uno di questi è la delicatissima tagliatella al farro condita con un ragu di verdure (esclusivamente) verdi, l’altro è la giardiniera home made, coloratissima, consistente e stuzzicante.
Ma su tutti il piatto davvero caratteristico è il prebuggiun in insalata, raccolto quotidianamente dai vicini prati e dall’orto adiacente al ristorante: è fatto con una quantità di erbe e fiori davvero da non credere. Le principali sono tarassaco, acetosa, bietola e borragine; e poi nasturzi, crespigno, costello, finocchietto, petali di viola, di rosa, di silene e di trifoglio, il tutto condito con olio, sale e aceto balsamico di Modena.
Se tutto questo non bastasse per considerare U Giancu un luogo fuori dal comune, è d’obbligo segnalare anche la produzione di birra. Sì, perché da qualche tempo Emanuele, figlio di Fausto nonché pronipote di u Giancu che nel 1960 ha fondato questa ‘locanda di campagna’ come ancora amano chiamarla, si è messo a produrre fermentati ambrati e luppolati.
la birra artigianale di U Giancu
Dopo una formazione sul campo nella prestigiosa Brooklyn Brewery di New York, Emanuele detto Mimmi con i fratelli Gibbo e Martino, in un laboratorio di tre metri per quattro ha fatto nascere il birrificio Galhop dove si realizzano la Clop (India Pale Ale), la Bang (double Ipa) e la Random (American Pale Ale). La produzione? Ultralimitata. Si aggira intorno ai duemila litri all’anno e viene venduta e bevuta direttamente nel ristorante di famiglia.
Ristorante U Giancu
Via San Massimo, Rapallo (GE)
Tel. 0185.260505/0185.261212
Fascia di prezzo: tre portate 35 €, bevande escluse
Ideale per: famiglie, ma soprattutto bambini di ogni età, che possono perdersi tra fumetti, tovaglie disegnate, trenini e parchetto giochi riservato. Astenersi personalità troppo serie ed emuli dei severi giudici alla corte di trasmissioni blasonate.