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Res Naturae, da Lecco i fiori commestibili e il rabarbaro per grandi chef

In Valsassina Maria e Giovanni Mazzucotelli coltivano foglie che odorano di formaggio, ostriche e ciliegie. E per vincere la crisi le portano a Milano insieme ai migliori sapori della valle

C’è chi si lagna e si chiude e chi, invece, cerca soluzioni e rilancia. Come? Coltivando fiori che si mangiano. O diventando leader del rabarbaro tricolore. E facendo incetta dei prodotti tipici del proprio territorio per trasportarli fin giù in città, ai milanesi chiusi forzatamente in casa.

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Il rabarbaro di Res Naturae (Lecco)

Sta nel manifesto della nostra testata privilegiare l’intuito e la fantasia. Nonostante il presente offra panorami tetri, tra chiusure e Dpcm, tra collezioni di autocertificazioni e virologi superstar, in Valsassina hanno deciso di non arrendersi.

Giovanni Mazzucotelli e la moglie Maria Cazzaniga sono giovani agricoltori di Lecco, con appezzamenti agricoli in media e alta valle. Non sono rimasti nell’attesa ansiosa e devastante che il vento cambiasse direzione. E nemmeno che la natura – in senso lato – diventasse più benevola e favorevole alla loro attività. Hanno dato una svolta al loro progetto imprenditoriale, ampliando l’offerta classica di ortaggi e piante ornamentali.

Profumi di fiori e foglie (saporite) in cucina

La Valsassina, una mezzaluna di terra che parte dal lago a Lecco e poi si rituffa nel Lario, dopo aver abbracciato il versante sudorientale di Grignetta e Grignone. Qui la popolazione è abituata a faticare. Lavora senza lasciarsi andare al lamentio generalizzato. Maria, seppur milanese di origine, ha sposato oltre a Giovanni anche i valori della gente di queste terre.

È stata la sua passione e la sua fantasia insieme alla determinazione del marito a dar vita ai progetti coraggiosi della loro piccola startup agricola. Lei amava i profumi dei fiori, ma anche i sapori in cucina. Da qui l’idea (geniale, off course, come altro potremmo definirla?) di un vivaio da usare in cucina.

Giovanni e Maria Mazzucotelli nel loro vivaio di Introbio (LC)

Una serra di piante ornamentali e commestibili allo stesso tempo. Dall’issopo coreano che sa di anice, alla menta corsa strisciante; dalla Nepeta fassenii, detta erba formaggio, alla Martensia maritima che sa di ostrica.

Dall’erba che sa di ciliegia fino alla Spilanthes oleracea, una pianta erbacea dai fiori gialli, detta fiore elettrico o pianta del mal di denti, perché in bocca dà una sensazione di scossa elettrica, stimolando potentemente la salivazione.

“Come dice il nome Res Naturae”, racconta Giovanni, laureato in agraria, “desideriamo occuparci di tutto ciò che ha a che fare con la natura. Questa filosofia ci permette di spaziare, di lasciare la nostra mente aperta a qualsiasi ispirazione”.

È forte il loro legame con la terra natia. Intenso quanto il desiderio di cercare di coltivare i terreni più difficili della zona. E di dare dignità a molte piante selvatiche, solitamente relegate ai bordi delle strade, ma che nascondono bellezza e proprietà impensabili.

Un rabarbaro al top

Piante coltivazione Rabarbaro Italiano | Gambi | Marmellata | Nettare

Ma non finiscono di qui le sfide dei Mazzucotelli. I due hanno infatti avuto la brillante intuizione che, sulle pendici che salgono dal Lario alle Orobie lecchesi, crescesse bene anche il rabarbaro. “Nel 2015 abbiamo creato il marchio Rabarbaro Italiano” riferisce Giovanni. “Abbiamo deciso di specializzarci in questa pianta ornamentale e commestibile, che coniuga la relazione tra giardino e cucina”.

Il Rabarbaro, coltivato qui in tredici varietà, affascina con le sue foglie maestose. E soprattutto soddisfa il palato con gambi colorati e succosi, caratterizzati da una marcata asprezza, ammorbidita però dalla nota dolce. La versatilità in cucina e il particolare profilo aromatico della pianta hanno conquistato diversi chef in tutta Italia che, come Cesare Battisti del Ratanà di Milano, vengono qui per rifornirsi di “Rabarbaro Italiano”.

Ma il rosso pieno assegnato alla Lombardia non aiuta certo il commercio, seppur anche quello così specializzato e creativo di Res Naturae. Per questo l’azienda, come anche nello scorso lockdown, ha deciso supportare sia i milanesi chiusi in casa sia il proprio business, facendo da collettore delle delizie valsassinesi e consegnandole all’ombra della Madonnina.

“Desideravamo condividere con i milanesi non solo la freschezza della nostra verdura, ma anche la qualità degli artigiani del gusto delle nostre montagne”, spiegano i Mazzucotelli.

E quindi oltre a ortaggi, rabarbaro e derivati Res Naturae porta in città diverse delizie. Come i formaggi a latte crudo di Luca Bianchi di Cortenova, i (premiati) salumi di Claudio Pigazzi di Pasturo, il miele crudo di Marco Ciresa di Primaluna, i missoltini di Davide il Pescatore di Dervio e l’olio supremo di Luca Figini di Olginate. 


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