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Il grissino Made in Milano che ha conquistato il mondo

Vitavigor è una realtà nata come forno di quartiere negli anni Cinquanta a Milano. Oggi esporta grissini e sostitutivi del pane in tutto il mondo.

Da un forno nel quartiere milanese di Bicocca alle tavole di mezzo mondo, diffondendo l’anima vitale ed energetica del capoluogo lombardo attraverso “El super Grissin de Milan”. È un’idea imprenditoriale sviluppata nella Milano in pieno fermento degli anni Cinquanta, a due passi dai grandi poli industriali della Pirelli, della Falck e della Breda, quella con cui Giuseppe Bigiogera diede vita nel 1958 a Vitavigor.

Specializzata nella produzione di grissini e di sostitutivi del pane, l’azienda è infatti una realtà a conduzione famigliare tutta milanese. Il cui marchio, derivato dall’unione delle parole latine “vita,-ae” e “vigor,-oris”, scelte per trasmettere energia, salute e voglia di vivere, è presente sugli scaffali dei più importanti supermercati e sulle tavole di pizzerie e ristoranti in Italia e all’estero.

“La nostra è una realtà con pedigree tutto milanese”, sottolinea Federica Bigiogera, responsabile marketing di Vitavigor e nipote del fondatore, “nata con nonno Giuseppe, una persona vulcanica e con grande spirito imprenditoriale. Iniziò a produrre i grissini nel panificio in Bicocca, da dove si trasferì a Cinisello Balsamo (comune alla periferia Nord di Milano, Ndr), dove è l’attuale sede dell’azienda, negli anni Sessanta”.

Qui, visto il successo dei grissini milanesi, venne attivata una produzione di tipo industriale, ma con una forte componente manuale. Dopo un viaggio in Norvegia per studiare la soluzione migliore, il fondatore decise di superare il vecchio sistema a padelle e di dotarsi di forni dello stesso tipo di quelli già utilizzati nello stabilimento Plasmon di Milano.

In quegli anni i furgoncini dell’azienda percorrevano in un lungo e in largo l’Italia per distribuire i prodotti da forno. Poi, all’inizio degli anni Settanta, l’accordo con Esselunga sancì lo sbarco del “super Grissin de Milan” nella grande distribuzione.

Da lì alla conquista dei primi mercati esteri il passo fu breve. Si partì dall’Olanda, per poi proseguire con l’Australia, il Giappone e il Canada.

“A quei tempi i contratti con l’estero si scrivevano nelle fiere internazionali di settore”, racconta Federica Bigiogera. “La cosa che ci rende orgogliosi è il fatto che ancora oggi parte dei nostri clienti è costituita da clienti storici, che conoscono l’azienda e sanno come lavoriamo.”

Il riferimento è “all’alta qualità dei prodotti, che all’estero ci consente di posizionarci nei negozi di delicatessen”, prosegue la responsabile marketing. “Per dare un’idea, basti pensare che già in tempi non sospetti, fin dalla fine degli anni Settanta, per una questione di qualità e ottimizzazione dei processi fu scelto di usare sempre e solo olio extravergine di oliva”.

Oggi che Vitavigor è presente in una trentina di Paesi nel mondo, dal Brasile alla Cina, dall’Indonesia al Guatemala, dalla Francia alla Spagna, l’azienda, che ha 21 dipendenti, ha ampliato sia lo stabilimento di Cinisello Balsamo, sia la gamma dei propri prodotti. “La diversificazione era in parte già stata avviata dal nonno con i grissini all’acqua, quelli rustici e quelli integrali”, sottolinea Bigiogera. “Nel corso degli anni, grazie all’apporto di mio papà e dei miei zii, abbiamo introdotto una serie di nuove linee: dai mini snack ai mini cracker, dalle gallette fino alla linea Vitastick Disney, che ci siamo “regalati” per i nostri 60 anni con snack e grissini studiati per i bambini e per tutta la famiglia”.

Nello stesso tempo, nel 2016 Vitavigor ha avviato il restyling dell’immagine aziendale e dei propri prodotti, scommettendo sulla “trasformazione del grissino in una sorta di accessorio”, spiega la responsabile marketing. “Il messaggio è quello che, essendo Milano la capitale della moda, con il grissino di Milano ci puoi di fatto “vestire” la tavola”.

In questa prospettiva si colloca anche l’ultima novità appena lanciata dal brand milanese: la nuova linea VitaPop, snack caratterizzati da un nuovo packaging in carta 100% riciclabile e da gusti ispirati a celebri ricette gourmet italiane, con alto contenuto nutrizionale bilanciato.

Il tutto con un occhio di riguardo anche all’equilibrio delle ricette. “Questo è un altro aspetto fondamentale: i nostri grissini li abbiamo sempre fatti e continuiamo a farli con pochi ingredienti: farina scelta, olio extravergine di qualità top, un pizzico di sale, acqua, lievito”, conclude Bigiogera. “Poi c’è la sapienza umana, che continua a essere essenziale anche oggi che la maggior parte del processo è automatizzata e che entra in gioco nella sala impasti e nella fase di cottura, perché basta una minima variazione nel livello di temperatura e umidità per avere un risultato diverso”.

Libero, 21 luglio 2018 (ultimo aggiornamento 13 novembre 2020)

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