Come far sopravvivere le piante che abbiamo sul balcone anche in pieno inverno? Come riuscire a rendere produttivi i semi che ci ha regalato a Natale il cugino appassionato di botanica? Come trasformare i vasi che teniamo in cantina in un piccolo orto che ci dia un po’ di soddisfazione?
Per rispondere a tutti questi dubbi, e a molti altri, inauguriamo oggi una nuova rubrica curata da Sara Petrucci, dottore agronomo specializzato in agricoltura biologica e autrice di Come fare l’orto biologico. Svelandoci i piccoli trucchi e i tanti segreti che si nascondono dietro a una pianta sana e rigogliosa, Sara ci fornirà gli strumenti per restituire vitalità alle nostre coltivazioni domestiche. Si parte con l’aloe vera.
L’aloe vera è una pianta succulenta molto conosciuta come ornamentale e ampiamente apprezzata nella cosmetica vegetale e nell’alimentazione curativa.
Poiché si tratta di una specie originaria dell’Africa, ama il sole e le temperature miti, comprese tra i 20 e i 30°C. Di conseguenza, nel nostro paese durante i mesi invernali può soffrire gli abbassamenti termici e l’umidità e quindi si rendono necessarie delle protezioni.
Serre e tessuto-non tessuto
Disponendo di una serra, le aloe in vaso potrebbero essere radunate al suo interno, mentre in caso contrario si potrebbe contare sul comodo e pratico tessuto non tessuto. Si tratta di un materiale poroso e traspirante ma al contempo protettivo, che viene venduto in teli di diverse grandezze. Non si deve fare altro che avvolgervi la pianta completamente, vaso compreso perché risulti protetto anche l’apparato radicale. Basta tenerlo lento sulle piante per non rischiare di spezzare le loro foglie, e poi fissarlo, eventualmente con l’ausilio di mollette.
Posizione
Avvolte nel tessuto non tessuto, le piante di aloe devono stare in posizioni riparate dai venti gelidi ma anche illuminate a sufficienza dalla luce solare.
Irrigazioni
Durante l’inverno le irrigazioni dell’aloe possono essere ridotte al minimo, se non addirittura sospese qualora il terriccio si mantenga umido. Trattandosi di una pianta grassa, infatti, soffre gli eccessi di umidità. Le aloe eventualmente tenute in casa davanti ad un davanzale o ad una porta-finestra richiedono invece qualche annaffiatura parsimoniosa, perché con il riscaldamento il terriccio si asciuga rapidamente.
Concimazioni
Anche le concimazioni non sono necessarie in questa stagione, potranno riprendere coi primi tepori della primavera. Adesso è però un buon momento per scegliere i prodotti, e sono consigliati i concimi organici utilizzabili in agricoltura biologica. Il classico stallatico in pellets va benissimo anche per l’aloe: qualche manciata distribuita nel vaso e poi coperta di terriccio non genera a lungo cattivi odori.
I germogli dell’aloe
Le piante di aloe emettono i cosiddetti polloni, ovvero germogli nuovi che hanno la potenzialità di diventare piante autonome se opportunamente separate e invasate. Per questa pratica però si deve attendere la primavera, quando le temperature saranno miti e adatte all’attecchimento dei nuovi esemplari. Nel caso in cui abbiate già delle piantine figlie prelevate e messe a radicare mesi fa, si deve assicurare loro la massima protezione dal freddo.