Voglia di riscatto, ma sembra proprio che teatro e cinema non se li fili più nessuno. Il Governo in crisi ha altro a cui pensare, al massimo ristora. Quanto al pubblico, sopravvive un manipolo di irriducibili: sono gli ultimi giapponesi a credere che la cultura porti ad un rito collettivo necessario alla salute della società.
Mano a mano, di chiusura in chiusura, la disaffezione avanza. E sta diventando l’indifferenza il vero nemico da combattere. Quanti spettatori si conteranno nelle sale, quando le sale riapriranno, e soprattutto se riapriranno?
Servono idee geniali: il Teatro si reinventa
“È in gioco il ruolo della cultura, servono idee e risorse, serve coraggio”, è il monito di Paolo Mereghetti, il più famoso tra i critici cinematografici italiani. Idee, già. Si spera geniali. Perché non tutto è perduto. C’è ancora chi non si arrende.
Prendiamo il teatro. Da vera combattente, Andrée Ruth Shammah, direttrice del Teatro Parenti di Milano, dopo avere proposto un cartellone in streaming di spettacoli (come del resto stanno facendo molti altri, dal Piccolo all’Elfo Puccini, per non parlare di istituzioni come La Scala) ha spiazzato tutti organizzando una serata evento con attori e pubblico vero, appositamente scritturato e sottoposto, a spese del teatro, a tamponi preventivi.
Tra dibattito, musica, danza e la registrazione di un video di una riapertura simbolica con un preciso messaggio da lanciare: “Fateci tornare in sala, è sicuro”. Il Teatro Parenti ha lanciato anche una petizione, come del resto stanno facendo tramite change.org (informazioni su Teatro.it) molte altre istituzioni, anche perché tra gli artisti e lavoratori dello spettacolo c’è tutto un mondo di lavoratori senza garanzie.
Milano Teatro Delivery
A proposito di artisti e di iniziative geniali, non potendo andare in scena c’è chi ha fatto come Maometto e la montagna. È nato così anche a Milano il Teatro Delivery che porta gli spettacoli nei cortili e nelle case. Insomma, il teatro arriva a domicilio, come il cibo. L’ideatore è Ippolito Chiarello, attore leccese da dieci anni anni attivo con il suo progetto Barbonaggio Teatrale.
Un gesto estremo di resistenza culturale che ha trovato in Marica Mastromarino e Roberta Paolini, due giovani attrici dell’Usca (Unità speciali di continuità artistica, per info: usca.milano@gmail.com) una risposta pronta, prontissima. Come succede nel normale delivery, basta scegliere testi e autori, contattare gli organizzatori (per un “ordine” minimo di 20 euro) e lo spettacolo arriva a casa.
Si possono prenotare commedie di Goldoni, oppure il “pacchetto famose ‘na risata”, si può scegliere tra Il Mistero Buffo di Dario Fo e il Rodari remix” incluso nel Menu speciale. Da Dante a Benni, di tutto un po’. Già, peccato che con la zona rossa in Lombardia anche iniziative geniali come questa siano state messe in stand-by, si spera temporaneamente.
E il cinema intanto…
E quindi? Siamo giocoforza costretti a doverci accontentare dell’online. Da segnalare, tra le iniziative più nuove, lo spot della Federazione Cinema d’Essai. Spiega il presidente, Domenico Dinoia: “In attesa di riaccendere le luci nei nostri oltre 500 cinema indipendenti, volti notissimi e meno noti di tanti attori e registi di capolavori della storia del cinema sono i protagonisti di un video che approda sui social e nei siti web delle sale. Per gli esercenti delle sale d’essai, per il loro ruolo fondamentale di presidio culturale e sociale, è un modo per restare vicino al pubblico in questi lunghi mesi di sospensione dell’attività”.
Lungo l’elenco: da Woody Allen a Pedro Almodovar, da Ken Loach a Martin Scorsese, da Nanni Moretti a Valeria Golino, da Marco Bellocchio a Gianfranco Rosi. Un messaggio di speranza, che potete visualizzare qui.
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