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Conti correnti: come sopravvivere alle nuove norme che minacciano famiglie e imprese

Il 2021 potrebbe essere caratterizzato da una piccola rivoluzione nel sistema del credito, le cui conseguenze rischiano di essere pesanti per la vita delle persone, in particolare nel nostro Paese. Stiamo parlando delle nuove regole comunitarie relative ai ritardi nei pagamenti dei debiti, che rientrano nelle nuove linee guida sui prestiti dell’EBA European Banking Authority.

Sarebbero dovute entrare in vigore dal primo gennaio, ma sono state poi fatte slittare a fine giugno. Figlie di un’altra epoca economica, risalgono al 2014, introducono un approccio decisamente più rigido nella gestione dei prestiti. E, in una fase di recessione come quella che stiamo vivendo, potrebbero fare molti danni per le aziende e le famiglie italiane.

Le nuove regole

Ma veniamo ai dettagli. Dal primo luglio 2021 un ritardo di 90 giorni nel pagamento di un debito come, per esempio, quello relativo a una rata del mutuo, comporterà la segnalazione automatica di “cattivo pagatore”, che di fatto impedisce di accedere ad altri prestiti. Inoltre, le nuove linee guida regolamentano anche lo sconfinamento del fido, che non deve superare la soglia di rilevanza assoluta, 100 euro per le persone e 500 euro per le aziende, e relativa, non superiore all’1% della esposizione e che non deve avere un ritardo nella copertura di oltre 90 giorni.

Non solo. Il default, pur riguardando un unico debito all’interno dello stesso gruppo bancario, si estenderà a tutti i finanziamenti in essere e non si potranno usare altre linee di credito per compensare il supero fidi. Infine, si potrà tornare “in bonis”, quindi in regola, solo dopo 3 mesi che sono stati onorati gli arretrati con tanto di commissioni e interessi.

Le conseguenze in Italia

Per il nostro Paese è facile prevedere che le conseguenze per l’economia potrebbero essere devastanti, vista la nostra predisposizione cronica ai ritardi nei pagamenti, anche da parte della PA. Anche l’ABI, l’Associazione bancaria italiana, ha lanciato l’allarme, tramite il suo Presidente Antonio Patuelli che ha chiesto di allungare le moratorie oltre la pandemia e quindi presumibilmente oltre il 30 giugno 2021. Per rassicurare aziende e famiglie è intervenuta però Banca d’Italia, che in una nota diffusa a fine dicembre ha chiarito che le novità riguardano “esclusivamente il modo con cui le banche e gli intermediari finanziari devono classificare i clienti a fini prudenziali, ossia ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali minimi obbligatori per le banche e gli intermediari finanziari”.

I consigli dell’esperto

D’altra parte è bene sottolineare che a volte, basterebbe essere più attenti nella gestione dei propri crediti e debiti, fare bene i conti della serva, come dice il famoso detto popolare. Lo spiega bene Alessandro Scorsone, Sales & Marketing Director Italia del Gruppo Axactor, una realtà europea specializzata sia nel recupero crediti per conto di terzi sia nell’acquisto di portafogli di NPL (Non Performing Loans, cioè crediti deteriorati).

Alessandro Scorsone

“Il primo consiglio che mi viene da dare è che il rispetto delle scadenze dei pagamenti è fondamentale. Bisogna pianificare le proprie entrate e uscite mensilmente e con una logica. Un altro elemento da non sottovalutare è “l’indebitamento incontrollato”, vale a dire l’esistenza di più prestiti e/o finanziamenti in capo a un medesimo nucleo familiare o azienda. Moltiplicare i propri debiti nei confronti di altre entità non è mai positivo perché, anche se per importi non significativi, restituire quanto dovuto nelle tempistiche previste non è mai facile, soprattutto in caso di difficoltà economiche anche temporanee delle quali questo momento di emergenza rappresenta un esempio emblematico”.

Cosa fare in caso di difficoltà

Che fare allora? “In caso di difficoltà può essere utile richiedere preventivamente alla banca o alla finanziaria la sospensione delle rate o eventualmente la rinegoziazione di prestiti e mutui. O, ancora, un’estensione del fido oltre lo scoperto di conto corrente già accordato. In ultimo, suggerisco di verificare frequentemente il saldo del conto corrente e la conseguente disponibilità d’utilizzo delle carte di credito”.

Chiaramente anche banche e finanziarie dovrebbero fare la loro parte. “L’auspicio” conclude Scorsone “è che per il bene di tutti ci sia un rapporto costruttivo tra Banca, Impresa e Famiglia, per spingere sulla ripresa economica del Paese. Invito tutti ad accordare maggiore fiducia agli operatori professionali del credito, che conoscono bene il settore e le regole del gioco e che possono fornire un prezioso supporto a banche, cittadini e imprese per trovare soluzioni che possano soddisfare tutte le parti coinvolte”.

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