Il Nastrificio De Bernardi, nato nel 1946, è unico in Italia e leader in Europa nella produzione di nastro di velluto. Tra i clienti tutte le principali griffe del lusso mondiali: Dior, Burberry, Balenciaga e molti altri.
Dal loro stabilimento escono ogni anno abbastanza bobine di nastro da coprire abbondantemente i 20 mila chilometri che separano il Polo Nord dal Polo Sud. Unica azienda italiana a produrre ancora nastro di velluto, il Nastrificio De Bernardi lavora per i più importanti marchi del lusso mondiale: da Dior a Chanel. Da Moncler a Burberry. Da Max Mara ad Armani. Da Paul Smith a Balenciaga.
Eppure, questa realtà brianzola nata nel 1946 a Concorezzo, comune a una manciata di chilometri da Monza che nel corso dei decenni è diventato sede di un vero e proprio distretto del nastro, resta una realtà famigliare gestita da tre cugini. I quali dalla generazione dei fondatori, anch’essi tre, hanno ereditato non solo l’azienda, ma anche la passione e l’amore per un’attività che forse proprio a grazie al legame con il passato riesce a regalare “grandi emozioni”.
La tessitura e la famiglia
“Il nostro è un lavoro molto particolare”, conferma Marco De Bernardi, che con i cugini Federica e Piero rappresenta la seconda generazione nel nastrificio, tra i leader in Europa nella produzione di nastro di velluto. “È un lavoro fatto soprattutto di emozione e passione. La tessitura ha un odore tutto suo, che è uguale in tutto il mondo e che consente di riconoscerla anche nel momento in cui si entra in un laboratorio a occhi chiusi e con le macchine ferme”.
Un odore che si fissa nella nostra memoria olfattiva. Può sembrare un dettaglio minore rispetto al suono del ticchettio inarrestabile che colpisce il visitatore la prima volta che mette piede in una tessitura. Invece, è proprio quello il segreto alla base dell’impegno e dell’amore che i tre cugini, per i quali quell’odore rappresenta la famiglia, i sacrifici fatti dai genitori per tener viva l’azienda anche nei momenti di maggiore difficoltà e la bellezza di un lavoro che oggi è più artigianale che mai, dedicano da anni alla “creatura” ereditata dai fondatori.
Oltre 25 mila chilometri di nastri di velluto brianzoli
“Anche se la nostra linea di punta resta il nastro di velluto, che in Italia siamo rimasti gli unici a produrre perché prevede dei macchinari, dei telai e delle macchine da tintoria apposite, sotto la nostra gestione il catalogo si è notevolmente arricchito”, spiega Federica De Bernardi. Oggi l’azienda, che in media produce oltre 25 mila chilometri di nastro all’anno, ha infatti in catalogo circa 800 referenze diverse. E oltre al nastro di velluto, che settant’anni fa bordava tutte le coperte di lana di qualità e che oggi è ricercato soprattutto dalle griffe dell’alta moda, propone nastri in fibre sintetiche, naturali (cotone e lino), nastri idrorepellenti, in kevlar, con finissaggi antifiamma o antibatterici, fatti con fibre riciclate e tanto altro.
“Il settore pilota resta quello dell’abbigliamento, dove lavoriamo prevalentemente per i grandi marchi italiani ed europei nel settore donna, nel settore sportivo e in quello bambino”, prosegue Federica De Bernardi. “Da qualche anno a questa parte, però, abbiamo introdotto anche i nastri per i packaging di alta qualità: dalle maniglie in cotone o poliestere per le shopping bag in carta, a quelli per il packaging delle boccette di profumi, delle bottiglie di liquore o dei gioielli”.
Leader nella produzione di nastro di velluto
Ma le novità non finiscono qui. E riguardano anche il nastro di velluto, che pure quest’anno ha raggiunto il ragguardevole traguardo dei 75 anni di vita.
“Negli ultimi anni abbiamo ampliato l’utilizzo con i nastri di velluto elastici, che si utilizzano soprattutto nell’abbigliamento intimo”, spiega Marco De Bernardi. “Inoltre, si è sviluppata molto la calzatura con stringhe in nastri di velluto, così come sono andate le scarpe con fiocchi di questo materiale”.
Tutte produzioni che hanno premiato la scommessa dell’azienda di puntare su questa particolare nicchia di mercato, che ha un andamento che varia molto in base alle tendenze e ai dettami della moda e che, a differenza degli altri tipi di nastro, richiede macchinari, telai e macchine da tintoria ad hoc. È anche grazie a questa scelta, oltre che alla capacità di rispondere in tempi rapidi e con grande flessibilità anche alle richieste più estemporanee dei clienti, che il Nastrificio De Bernardi è riuscito a imporsi in un settore nel quale l’Italia è leader a livello europeo.
Oggi i nastri di velluto brianzoli sono diffusi in tutto il mondo, con un 35-40% della produzione destinata all’estero. Non male per un’azienda che ha una cinquantina di dipendenti e che ha i propri mercati principali in Europa e nel Nord America.
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