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Aix-en-Provence, il luogo geniale per non essere disturbati

Colori, profumi, sapori che raccontano il sogno francese dei film americani anni ’50. Qui però non siamo a Parigi, ma nel Sud della Francia, dove tutto è lilla e dove tutto è shabby chic, anche se la polvere accumulata tra i palazzi, mischiata al polline dei mercati dei fiori, lascia un senso di malinconia che potrebbe inebriare (o semplicemente far starnutire). Aix-en-Provence è il luogo perfetto dove stare se non si vuole essere disturbati.

Ci sono alcuni luoghi nel mondo che vengono raccontati dai film, dai libri e anche dai giornali come posti che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita, pieni di contraddizioni, di romanticismo, di forza, di storia e anche di polvere. Giovani, ma allo stesso tempo barocchi, che sembrano un po’ voler rimanere vecchi, che non significa mantenere la tradizione: no, no, proprio vecchi.

Uno di questi è la Provenza. E non solo quella delle distese di lavanda o del mare azzurro della Costa. Passeggiare per le vie di Aix-en-Provence è un po’ come cadere letteralmente dentro a un film del 1951, in cui Gene Kelly interpreta un americano che cerca di ambientarsi in Francia (anche se in realtà nel film si trattava di Parigi).

Passeggiare per le strade con in testa una canzone

Bello e romantico: una vita a passeggiare tra una piazza e l’altra a osservare i banchetti di fromage e di jambon, annusare i sacchettini di lavanda, comprare le pain frais alla boulangerie e camminare sotto il sole che scalda, con un paio di baguette sottobraccio. Tutto questo fa venire voglia di indossare un abito a fiori, saltellare e salutare tutti: Bonjour! Bonjour! Bonjour!

Attraversare i vicoli e sentire in sottofondo una fisarmonica che suona una vecchia canzone di Édith Piaf e ritrovarsi a canticchiare Sous le ciel de Paris sembra quasi surreale, ma può diventare la realtà (anche perché non siamo a Parigi). 

Il cielo, ad Aix, è sempre lilla. Le case sono tutte shabby chic, con l’intonaco un po’ scrostato, ma forse non si tratta di incuria. Gli uomini sembra che indossino tutti il basco e hanno baffi curatissimi. L’atmosfera di questa città è proprio questa: l’essenza della Francia da sogno.

Poi ci si guarda attorno e sembra tutto fermo: l’uomo con la fisarmonica, l’anziana che al mercato vende le uova fresche, il banchetto di saponette. 

Sembra che ciò che ha portato la Provenza a diventare mitica per i viaggiatori di tutto il mondo sia esattamente nella stessa posizione dal 1951. Sopra le cose e le persone pare essersi posata la polvere di quell’epoca ed è rimasta per decenni esattamente com’era: la tradition, Madame!

Dormire in una drogheria

Il salotte de L’Epicerie

Come ad esempio dormire all’Épicerie, in rue de Cancel. Una simpatica chambre d’hôtes diretta da due simpatici signori che qui vivono e condividono la loro vita. Probabilmente la scelta di vivere qui non è stata dettata da una semplice simpatia per l’atmosfera di Aix. Qui, 30 o 40 anni fa, costruire una vita insieme senza essere sposati non era poi così scandaloso, nemmeno per due uomini. 

Anche qui è tutto molto francese, molto accogliente e affascinante. Quel gusto retrò di barattoli di latta accumulati nelle librerie e quadri di vecchie insegne pubblicitarie, che consentono alla polvere di accumularsi giorno dopo giorno e rimanere lì come parte dell’arredo.

La stessa sensazione che si respira al Juste En face, ristorante diretto da altri simpatici signori che anche loro sembrano aver scelto di vivere in Provenza non a caso. Qui hanno aperto un luogo in cui il melting pot culinario offerto è travestito da cibo tipico della Provenza e risveglia un po’ da questo sogno romantico e polveroso, interrompendo improvvisamente la Piaf che canta senza sosta nella testa.

Una città giovane, e barocca

La verità è che Aix-en-Provence in realtà è una città molto giovane, piena di studenti che qui si iscrivono a Giurisprudenza, una delle migliori facoltà del Paese.

Ragazzi che sbucano fuori, quasi a non farsi vedere con i loro zaini e le felpe col cappuccio, per non interrompere la perfetta scenografia francese che percorre la Città Vecchia: un susseguirsi di piazzette e vicoli fino ad arrivare all’Hotel de la Ville, dove tre giorni alla settimana sbarca l’imperdibile mercato dei fiori, uno spettacolo olfattivo inebriante.

La città non è grande, in poco più di un giorno la si riesce a inquadrare. Un po’ barocca e rococò a Place d’Albertas che vuole fare il verso alle piazze reali francesi. E anche un po’ gotica, con la sua Cattedrale, una piccola Notre Dame con imponenti navate e il portale che accoglie i fedeli.

La luce bianca amata da Cézanne

Ma la cosa diversa, rispetto a Parigi, è la luce. Una luce bianca che rilascia sulla città una sensazione avvolgente e calda. Ed è forse per questo che l’artista impressionista Cézanne, dopo anni di lavoro nella capitale francese, decise di tornare qui, dove era nato e cresciuto.

L’atélier di Cézanne

Nelle sue opere provenzali si intuisce infatti lo scorrere lento del tempo, lo studio nuovo delle geometrie, una rivoluzione che farà di lui il traghettatore tra l’impressionismo e il cubismo.

Entrando nell’Atelier Cézanne sembra proprio di rivederlo, tra cavalletti, caraffe e cestini in vimini dove impilava le mele, il suo frutto più rappresentato nelle opere.

Alzando lo sguardo, poi, sembrerà di immedesimarsi sempre più in lui alla vista di Sainte Victoire, la maestosa montagna alle porte di Aix che l’artista amava rappresentare nei suoi quadri.

È facile comprendere perché molti negli anni abbiano deciso di trasferirsi qui: i colori, i profumi, l’atmosfera da Francia del Sud meno spocchiosa di chi vive al Nord, magari vicino all’oceano e che anche per questo resta sempre formale e un po’ glaciale.

Qui c’è il Mediterraneo, anche se la polvere accumulata lascia un velo di tristezza e di malinconia. In fondo, però, la Francia è così: romantica e decadente. E Aix-en-Provence è il luogo perfetto dove stare se non si vuole essere disturbati.

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