Involucro e tradizione pechinese, con golosi ripieni regionali italiani, per un abbinamento azzeccato e imperdibile. Ghe Sem è il raviolo cinese con il cuore meneghino
Ghe Sem è il raviolo cinese con il cuore meneghino. E’ il melting pot – gastronomico e un po’ sociale – che amiamo. Non una fusione che annulla le differenze. Ma un loro avvicinamento, gentile e intelligente, che esalta le identità di partenza, senza annullarle.
Il Ghe Sem di via Vincenzo Monti a Milano è riuscito in questa impresa. Localino moderno e ultra social, saggiamente non ha abbandonato la strada maestra della sostanza, navigando solo nell’apparenza. Ha accostato l’involucro esterno dei dim sum, i ravioli tipici cinesi, ad un cuore gastronomico che spazia in tutta la tradizione del belpaese.
Il risultato è una goduria per la gola, un piacere per gli occhi. Ed è anche una sfida giocosa quella di cercare di agguantare gli umidi fagottini che nascondono sapori così noti (pesto, ossobuco, cacio e pepe, ecc.) con le bacchette di bambù. Che, tutto sono, fuorché comode e pratiche da usare.
La storia del locale? Breve, ma nella ristorazione meneghina caratterizzata da turnover vorticosi, un lustro vale molto di più di cinque anni. Il ristorante apre nel 2016 con l’idea di unire la tradizione e la semplicità della cucina italiana agli antichi rituali dei pastifici cinesi. “Ghe Sem avvicina e unisce a tavola due diverse culture – si legge nel suo manifesto – che insieme sanno raccontare l’Italia e la Cina”. Ghe Sem è il raviolo cinese con il cuore meneghino
I dim sum sono preparati con la tecnica e la ricetta classica che viene da Pechino, ma l’azzardo (stravinto) è nasconderci dentro ripieni golosamente tricolori: dalla norma (eccellente) all’ossobuco con zafferano, dalla capasanta con bacon al cacio e pepe. Intriganti anche l’americano con manzo cheddar bacon e cipolla, il napoletano con salsiccia e friarielli piuttosto che il trevigiano con zola e radicchio.
Il menu spazia, si fa per dire, tra ripieni di carne, di pesce e di verdure. Cui si aggiungono gli speciali e quelli internazionali. Qualche esempio? Oltre a quelli già citati meritano la menzione il genovese con pesto e fagiolini, il selvaggio con cipolla e cinghiale, il calabrese con ‘nduja e mascarpone e l’asiatico a Roma con edamame, guanciale e pecorino.
Dimenticavamo che in epoca pre-covid era possibile insaporire ogni dim sum con olio extravergine, olio al limone e olio al peperoncino, utilizzando microboccette dotate di pipetta. Erano davvero la ciliegina sulla torta.
Facciamo appello che queste frivole ma azzeccatissime oliere vengano ripristinate. Non è certo qualche goccia d’olio a diffondere il coronavirus. Ma, al contrario, queste stesse gocce d’olio, con le loro essenze e profumi riuscivano ad esaltare alla perfezione e a “completare” i morbidi fagotti orientali. Tanto che, una volta assaggiati, il commensale poteva dalla soddisfazione esclamare perentorio e appagato: finalmente, ghe semm!
Ghe Sem via Vincenzo Monti 26 - Milano https://www.ghesemmilano.com/