Più e più fonti narrano che il segreto – o per lo meno uno dei segreti – della felicità è non aspettarsi nulla da nessuno. Si evitano così aspettative non corrisposte e relative delusioni.
Nonostante si possa concordare con il senso profondo di questa filosofia di vita, bisogna anche essere sinceri e saper ammettere, con appassionata lucidità, che a volte invece accade proprio il contrario. Ovvero, che ci sono occasioni in cui le aspettative costruite nella propria mente, le previsioni elaborate in base ai dati a disposizione o i dettagliatissimi e brillanti disegni sul futuro nati da intuizioni visionarie non meglio specificate si sono effettivamente realizzati in pieno.
Qui a Ballabio, la porta meridionale della Valsassina, a una manciata di chilometri a Nord di Lecco, le nostre aspettative gastronomiche si sono puntualmente, pienamente e perfettamente verificate.
Erano quelle di trovare un ristorante di montagna, con cucina tipica ma non vetusta e raffazzonata, con una bella sala che che ricordasse vette, pascoli e rifugi alpini, con un’accoglienza schietta e sincera, svelta ma non frettolosa, calda ma non appiccicosa. E questo abbiamo trovato.
antipasto “laghèe” con missoltino, salmerino e trota
Dopo l’ampio preambolo eccoci al Camino, osteria di montagna a metà strada tra un rifugio di classe e uno chalet modernamente rustico. In sintesi, un posto in cui si sta davvero bene. Si mangia con grande soddisfazione e con costi piacevolmente contenuti. Si assaggia il territorio, con preparazioni a regola d’arte, senza inutili fronzoli né pacchiane sbavature. Si sente la tradizione locale della valle, delle Orobie occidentali e degli influssi laghèe.
tagliatelle ai finferli
Tutto in famiglia
La regia del locale è tutta in mano alla famiglia Agostani, con lo chef e sommelier Pietro (solo ventiseienne) coadiuvato da mamma Giovanna e dal fratello Stefano. Storici gestori del rifugio Lecco ai Piani di Bobbio, gli Agostani hanno mantenuto il ricordo di portate tipiche da alta montagna, dove freddo e fatica giustificano l’assunzione di polente e stufati, senza troppo badare a moderare i grassi animali, siano essi di origine suina o di matrice lattea. Scendendo a valle Pietro e famiglia hanno alleggerito e ingentilito i loro piatti, senza però snaturarne l’identità.
vitello tonnato
Al Camino non mancano, infatti, i pizzoccheri della vicina Valtellina e gli assaggi dei formaggi tipici della valle. Ma ci sono anche gli ottimi (!) gnocchetti di farina cotti nel latte, tipici della tradizione premanese (gnocarei in t’ol lac), le patole (ravioli di patate con ripieno di carne) e le tagliatelle fresche ai finferli.
il maialino al forno
Decisamente carnei i secondi, tra cui in primis lo stinco, poi la lombatina di cervo, il filetto di manzo e il maialino, a cui si aggiunge la classica, immancabile e ben fatta polenta taragna con i funghi.
I dolci della casa non deludono. Anzi, riescono a dare lustro allo zabaione (per i più forse un po’ demodè) accompagnandolo con gelato fiordilatte: una folgorante semplicità che riempie il palato e il cuore. Stessa sensazione di grande goduria è l’abbinamento con la tiepida e invitante crostata di mele.
torta di mele e zabaione
Osteria Il Camino
Via Provinciale 33, Ballabio (LC)
Fascia di prezzo (tre portate, bevande escluse): 30-35 €
Ideale per: amanti della montagna, camminatori, alpinisti, trekker, ma soprattutto buongustai, grandi e piccini. Non portateci la fidanzata vegana né la zia inappetente.