La bellezza della semplicità e i sapori del vero Salento nella sontuosa trattoria Curti Vecchi, nel cuore storico di uno dei borghi più belli d’Italia
Arde la Puglia. Non per le notte tarantolate, soppresse miseramente per le disposizioni anti Covid. Brucia per il calor bianco africano che fiacca ogni vitalità. Lo scirocco spinge in su il termometro fin sopra i quaranta e ingrigisce un cielo dai toni apocalittici. Gli ulivi salentini, deflorati e stremati dalla xilella, assistono impotenti a questo spettacolo tutt’altro che idilliaco.
Ma lo stesso calore sa anche trasmutare alchemicamente. E sprigionare energia e passione di saperi antichi, di sapori che passano di mano in mano.
Da nonna a nipoti, dalla cattredra materiale di una cucina d’antan ai menù digitalizzati visualizzati grazie a puntinati Qr-code.
Parafrasando un detto partenopeo, la Puglia, e in questo caso il Salento, ti lascia a bocca aperta due volte. Quando l’assaggi e quando ne vorresti ancora. Soprattutto quando le bellezze del gusto si fondono con quelle del creato. Quando, abbandonate le architetture imbruttite di tante meste “moderne” costruzioni, ci si avvolge nelle forme barocche e nella calda pietra leccese, nel labirinto di viuzze dei borghi lastricati a basolato, dove i palazzetti nobiliari si alternano splendidamente a storiche case a corte da lasciare senza fiato.
Imperdibili architetture del gusto
Come accade a Presicce, nel basso leccese, il cui nucleo storico è nel circuito dei borghi più belli d’Italia. Dove la secolare colonna di Sant’Andrea fa la guardia alla chiesa Madre. E lì, al suo fianco, perfettamente inserita nel contesto una locanda dal tono, dal sapore, dalla passione familiare. Salento Curti Vecchi è una trattoria vera (come ne abbiamo raccontate in altri articoli), con pochi tavolini che si sono presi parte della piazza pedonale per superare i vincoli legislativi e respirare l’aria profumata delle sere di inizio estate. Giovanni è il titolare, la moglie in cucina e due i figli a far da spola tra i tavoli e l’interno di questa autentica bomboniera del gusto.
Tipica – nel senso migliore del termine – è la proposta, con le imperdibili orecchiette abbinate alle immancabili cime di rapa. Classici e gustosi anche i maritati al pomodoro, salsiccia, rucola e caciocavallo. Un plauso sincero alle sagne (tagliatellone fatte in casa arrotolate su se stesse) condite con ricotta forte, e anche ai tradizionali ciciri e tria.
Suontuoso antipasto e il soffice finale
Ma andando a ritroso, strepitosi nella loro semplicità gli antipasti “della casa” con burrata di Andria, tortino di patate e quello di melanzane (top!), capocollo di Martina Franca e cicoriette saltate. Pochi numericamente i secondi, ma più che corretti vista la composizione minimal dello staff del locale. Il cavallo al pomodoro come da tradizione leccese, la grigliata mista (immancabile nelle osterie della zona), ma soprattutto il purpu alla pignatta. Ovvero polpo cotto nel vino rosso con spezie e patate.
Tutta la proposta di cucina è annaffiata con una buona selezione dei nettari di Bacco prodotti in Salento. E si conclude in gloria con i freschi spumoni: niente a che vedere con le milanesi meringhe. Sono invece un soffice gelato che abbondava soprattutto sui banchetti nuziali e nelle feste patronali del Salento, realizzato con gelato a base di crema e nocciola, e con un cuore croccante di mandorle e soffice pan di Spagna. Genuine e sincere emozioni.
Trattoria Salento Curti Vecchi
piazzetta Villani, Presicce (LE)
366 195 2091