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Barolo, Torgiano o Amarone: qual è il vino ideale per dirsi addio?

Guida rapida alla scelta del miglior vino (e dintorni) per la fine di una storia/Foto lacucinaitaliana.it

Capita che le storie finiscano e salutare definitivamente qualcuno rimane l’unica soluzione.

Ma non tutti gli addii hanno lo stesso significato. In alcuni casi, infatti, è possibile girare le spalle e andarsene con la frase di rito “a mai più rivederci”. In altri, invece, si continuano ad avere legami e rapporti, senza però volersi più un briciolo di bene.

Ad ogni modo, in ogni storia che finisce c’è un momento in cui ci si incontra. Ed è proprio qui che un bicchiere di vino potrà essere un alleato prezioso per raccontare e (magari) superare la storia vissuta assieme.

Un amore che dura un istante

Caramelle all’Amarone TiDò

Che succede nel caso di rapporti che non durano più di qualche ora? In questi casi spesso il discrimine della storia è: dove avverrà il risveglio? Una passione consumata in poco tempo non complica troppo le cose, mentre l’addormentarsi accanto all’altro crea sempre un profondo imbarazzo. Ecco allora che svegliarsi con un semplice bon bon può essere un modo dolce per offrire un addio che altrimenti potrebbe essere tanto difficile quanto imbarazzante. E la delizia che si trova nelle caramelle Amarone della Valpollicella – Tidò di Dalla Vite può essere un ottimo modo per rendere soave la mattina con un semplice sorriso che non consente altre parole, perché la bocca è ormai già impegnata.

Un amore tanto esplosivo quanto fugace

Cioccolatino Bernardi al Negramaro

Poi ci sono gli amori adolescenziali, quelli che si è convinti che lascino segni indelebili, stigmate di vero e profondo amore. Queste storie possono essere vissute ad ogni età e i ricordi più ricorrenti sono le briciole nel letto, i residui di colazioni, pranzi o cene consumati tra lenzuola stropicciate. Poi, improvvisamente, la stessa persona sembra essere un’estranea e si capisce che in fondo le affinità del talamo spesso confondano i sentimenti. Ma come dirsi addio? Le parole dette fino a qui non sono state molte e allora molto meglio un cioccolatino fondente ripieno di Negramaro di Bernardi, dove in un solo boccone ritrovi quella dolcezza provata assieme a quella nota acidula che accompagna un latente risentimento verso se stessi se non si è in grado di rispondere alla domanda: “Ma come è stato possibile?”.

Il primo grande amore

Freccia degli scacchi Torgiano rosso riserva DOCG delle Terre Margaritelli

Poi finiscono anche i grandi amori, quelli che erano arrivati ad un passo da un qualche cosa di importante. Sono storie ricche di progettualità, di speranze, di sfide, di sentimenti autentici che però non sono bastati. La fine di queste storie riconsegna a ciascuno la propria identità. Ci si ritrova, magari, un poco diversi. Allora, al momento di dirsi addio, serve qualcosa di morbido, caldo, per nulla severo che sia accondiscendente con le scelte di ciascuno. Basta solo sedersi e raccontarsi come è andata, poi il futuro sarà altrove.

Ecco, allora, che in un minuscolo lembo di terra umbro è possibile trovare la Freccia degli scacchi Torgiano rosso riserva DOCG delle Terre Margaritelli. Il suo colore rubino brillante rappresenta l’individualità e l’immutata vitalità di ciascuno. Al naso è riconoscibile una nota di frutti rossi e lamponi accompagnata da quel lontano sentore di spezie che permette a chi ascolta l’altro di pensare di essere  già molto lontano.

In bocca è potente, pieno, come deve essere il ricordo del tempo trascorso perché è stato importante, ma poi termina con una piacevole freschezza tipica dell’uvaggio Sangiovese. Se è arrivato il momento di dirsi addio, questo vino ha la capacità di raccontare e di far scordare la storia vissuta, senza incedervi troppo, perché poi si ha sempre fretta di assaggiare il futuro.

Un amore per sempre

Barolo DOCG Cannubi 2013 – Tenuta Carretta

Infine, ci sono le storie che vorresti che finissero, ma che invece non finiranno mai perché rimarrai legato per sempre all’altro, dato che la vera trama arzigogolata è quella dei figli. A quel punto bisogna incrociare le dita e sperare che il buon senso rischiari i pensieri di ciascuno. La fine della relazione, allora, restituisce due persone completamente diverse, evolute l’uno nell’altra perché i figli sono quella parte di te che non ti saresti mai aspettato e con loro e con l’altro si è destinati a evolversi. Ecco, allora, che dirsi addio richiede un qualche cosa che vada oltre quello che possono essere i sentori primari e secondari del vino, perché è necessario consegnare al naso e alla bocca della coppia tutti i sentori dell’evoluzione.

Il passo è breve. La collina è Cannubi. Il vino è Barolo DOCG Cannubi 2013 – Tenuta Carretta. Il colore rosso granato intenso è la prima testimonianza dell’evoluzione che c’è stata, questa si ritrova anche al naso distinguendo nitidamente il cacao e le spezie. In bocca è caldo, complesso austero e sono nitidi sentori  che vanno dalla frutta matura al cacao, dal pepe bianco al cuoio. Questo vino riconsegna alla coppia la sua evoluzione, facendo capire la diversità che c’è tra quello che si era prima incontrarsi e quello che si è adesso, anche se la storia è finita.

Perché, in fin dei conti, nel bicchiere di vino si trova sempre un fondo di verità. Basta aver voglia di cercarla.

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