lunedì, Febbraio 3, 2025
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Bombino Nero, Vesuvio, Lagrein e Ramandolo: viaggio tra i vini per ritardatari incalliti

Il tempo non aspetta, scorre sempre in avanti. E anche se ci sono persone che, per propria indole e forma mentis, giocano sempre d’anticipo e riescono a presentarsi puntuali a ogni appuntamento, alla maggior parte di noi capita ogni tanto, per mille ragioni, tutte e sempre inesorabilmente valide, di arrivare in ritardo.

C’è poi anche chi del ritardo ha fatto un vero e proprio stile di vita, un manifesto esistenziale che ben si attaglia anche al mondo del vino, nel quale ci sono uve che scelgono immancabilmente di essere in ritardo. Queste uve, tardive nella maturazione e quindi serenamente disinteressate di ciò che accade tra il 15 luglio e il 15 settembre, periodo vendemmiale nel quale la maggior parte delle uve viene raccolta, danno vita a vini che bene si adattano a chi è antropologicamente incapace di essere puntuale. Perché tra chi ritarda la propria maturazione e chi ritarda a un appuntamento c’è una concordanza che ben si esprime in un bicchiere di vino.

Partendo da Sud in un viaggio ideale che percorra l’intero Paese, i ritardatari cronici possono trovare soddisfazione in Puglia, nella zona ricompresa tra Bari e Barletta. È qui che durante la seconda decade di ottobre si raccoglie l’uva Bombino nero, con la quale viene fatto il Castel del Monte Bombino Nero Docg. A dispetto del nome, che potrebbe trarre in inganno, non bisogna cercarlo tra i vini rossi: è, infatti, un vino rosato da servire fresco, non troppo freddo, per soddisfare la voglia di chiunque desideri scoprire cosa abbia da offrire il mare eppoi friggerlo.

Risalendo lo Stivale, in Campania a fine settembre viene raccolta l’uva Piedirosso, anche conosciuta come uva Palombina, che assieme all’uva Sciascinoso (localmente detta Olivella) danno vita alla Doc Vesuvio Rosso. La coltivazione e la raccolta dell’uva su quelle pendici sono imprese per persone dotate di grande prontezza di spirito e gambe, ma il frutto di tanta fatica sarà comunque facilmente apprezzato anche dai ritardatari più indefessi.

Spostandosi a Nord, lungo la valle dell’Adige, durante la prima metà di ottobre si raccoglie l’uva Lagrein, che dà vita a vini che sembrano fatti apposta per chi è assolutamente incapace di arrivare puntuale. Le quattro Doc in cui si sviluppa la denominazione ricomprendono, infatti, le zone di Trento e Bolzano, fino ad arrivare all’apice della valle dell’Adige. Un territorio così ampio e ricco di paesaggi suggestivi che anche il ritardatario più incallito potrà trovare senza grandi difficoltà una locanda o una cantina nella quale sedersi e bere, rigorosamente fuori orario.

Per concludere, tra fine settembre e inizio ottobre in Friuli Venezia Giulia si raccoglie l’uva Verduzzo, che dà vita al Ramandolo Docg. Un vino che è certamente indicato per i ritardatari poiché solitamente accompagna il fine pasto. Perfetto, quindi, per accogliere anche chi si fosse perso il pranzo o la cena con un nobile “bicchiere della staffa”.

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