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C’è l’orologio di Cornaredo su binari e strade

Fondata nel 1920, l’azienda milanese Ora Elettrica è leader nel campo dell’orologeria industriale, civile, aeroportuale e ferroviaria, oltre che nei sistemi per la registrazione delle presenze sul posto di lavoro. I suoi apparecchi scandiscono anche le giornate di scuole, ospedali e uffici pubblici.

Sulla home page del loro sito internet si viene accolti da un orologio e da un contatore che scandiscono secondo per secondo il tempo che è trascorso dall’inizio della loro attività, avviata il 15 novembre del 1920, cioè 100 anni e 27 giorni or sono (oggi che è il 12 dicembre, Ndr). E, d’altra parte, scandire il tempo delle nostre vite e delle nostre attività quotidiane è da sempre il core business di Ora Elettrica

L’azienda milanese è, infatti, leader nel campo dell’orologeria industriale, civile, aeroportuale e ferroviaria. Ma anche in quello dei sistemi integrati per la registrazione delle presenze sul posto di lavoro, oltre che nella costruzione e fornitura di orologeria vera e propria per le scuole, comprese le campanelle di inizio e fine lezione, negli ospedali e in molti altri contesti. 

“In realtà la nostra azienda, fondata come Ora Elettrica – Società Anonima Orologi Elettrici, è nata per distribuire in esclusiva sul territorio italiano i migliori sistemi di rilevazione delle presenze che esistevano all’epoca, che erano timbra cartellini a scheda di fabbricazione tedesca”, racconta Francesco Triglia, direttore generale dell’azienda, arrivata alla terza generazione degli azionisti che ne avevano rilevato la proprietà tra gli anni Cinquanta e Sessanta. 

Francesco Triglia

I primi anni di attività coincidono con lo sviluppo industriale di Milano, avviato durante la prima guerra mondiale per far fronte alle commesse belliche. La città cresce e, con lei, anche le nuove opportunità. Per Ora Elettrica queste si presentano sotto forma di orologi pubblici. Pochi anni dopo la sua fondazione, infatti, l’azienda acquisisce quello che oltre 80 anni sarà il suo cliente più importante: il Comune di Milano, che le affida la gestione dei primi segnatempo che vengono installati in città. 

“Da lì fino al 2010 ci siamo occupati della sistemazione degli orologi e dell’ampliamento dell’impianto di Milano, che è conosciuto in tutto il mondo per i suoi oltre 1.400 orologi, nei quali negli anni Settanta abbiamo introdotto per primi la radiosincronizzazione con una centrale tedesca dalla quale parte il segnale che regola l’ora e le sue modifiche nel corso dell’anno”, prosegue Triglia.

Un’innovazione tecnologica alla quale è seguita, negli anni Duemila, l’attivazione della sincronizzazione Gps, ma che non esaurisce certo le attività di questa realtà che ha sede a San Pietro all’Olmo, frazione di Cornaredo, Comune a Nord-Ovest di Milano. 

“I nostri orologi sono distribuiti in tutta Italia e anche all’estero”, conferma il direttore generale. Dalle stazioni ferroviarie, a partire dalla Centrale di Milano dove sono installati sulla facciata principale che dà su piazza Duca D’Aosta e al piano binari, agli aeroporti. Dal quartiere Eur a Roma, alle pensiline di buona parte della rete ferroviaria italiana. 

Uno dei due orologi di Ora Elettrica sulla facciata principale della Stazione Centrale di Milano

Non solo. “I nostri orologi stradali sono in Slovenia, Croazia ed Estonia”, sottolinea Triglia. “Inoltre, abbiamo fornito 250 orologi per due centrali termiche in Egitto, e i nostri sistemi sono presenti anche in Cile e negli Stati Uniti, all’Atlanta International School in Georgia”. 

Non male per una realtà che oggi conta una dozzina di dipendenti, e che produce e installa circa 500 apparecchi all’anno, il 10% dei quali all’estero. Ma in questa azienda, che è associata ad A.P.I., l’Associazione delle Piccole e Medie Industrie, c’è molto di più.

C’è, infatti, tutta la parte che riguarda la rilevazione di presenza, che oggi non si limita certo più a registrare il timbro sul cartellino o il passaggio del badge. Un settore nel quale l’azienda opera da un secolo e nel quale è da sempre all’avanguardia anche dal punto di vista tecnologico.

“Oggi la biometria è un tema molto comune per assicurarsi che chi effettua la timbratura sia il titolare del badge”, spiega Triglia. “Noi già dagli anni Trenta-Quaranta adottavamo sistemi che consentivano questa verifica, attraverso la richiesta di apporre la propria firma su un rotolo di carta che poi veniva girato e stampato con giorno e ora, registrando così firma e orari di ingresso e uscita. Dopo aver attraversato decenni di innovazione, oggi forniamo sistemi in grado non solo di rilevare la presenza, ma anche di misurare la temperatura corporea prima dell’ingresso in azienda. E abbiamo migliaia di clienti, molti dei quali sono con noi da 60 anni: dalla micro azienda al CREA, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, che ha sede centrale a Roma e uffici in tutta Italia”.

Libero, 12 dicembre 2020

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