Si può mangiare, fa dei bellissimi fiori azzurro-violetto e contribuisce a migliorare la biodiversità del territorio grazie all’abbondante nettare che attrae le api. In vaso o direttamente a terra, raramente contrae malattie ed è molto resistente.
La borragine è una pianta molto interessante come alimento, come specie ornamentale e anche per il suo valore ecologico. Le foglie sono infatti commestibili e adatte a molte ricette culinarie, mentre i graziosi fiorellini attirano tante api grazie al loro nettare abbondante. Inoltre, coltivarla è molto semplice, nell’orto o in vaso, anche per chi crede di avere il “pollice nero”.
Si tratta di una specie annuale dalle foglie a forma ovale, molto pelose e ruvide e di colore grigio-verde. Se le foglie non vengono raccolte, si sviluppa in altezza uno stelo da cui si formano numerose infiorescenze composte da piccoli fiori stellati dal colore azzurro-violetto. Se api e altri insetti impollinatori, così importanti per la vita sulla Terra e per la produzione di frutta.
Come si coltiva la borragine
La coltivazione della borragine non richiede accorgimenti particolari rispetto alla lattuga o alla bietola, altre verdure da foglia più comuni. Si adatta a svariati tipi di terreno e in posizioni assolate o di mezz’ombra, accontentandosi di poco.
Come si prepara il terreno
La preparazione del terreno per la borragine è analoga a quella degli altri ortaggi. Consiste in una lavorazione profonda, che di norma si pratica con la vanga, seguita da zappettature. Servono a rompere le zolle e infine una passata di rastrello per pareggiare la superficie. Come concimi vanno benissimo il normale di stallatico pellettato. Anche altri fertilizzanti di origine naturale, per una coltivazione ecocompatibile e non per questo non efficace.
Semina e trapianto
I semi della borragine sono grandi e permettono di realizzare la semina delle piantine in vasetti, o contenitori alveolati, o anche direttamente a dimora definitiva con molta comodità, senza il rischio di distribuirne troppi.
Il semenzaio è una pratica utile perché permette poi di scegliere le piantine migliori da trapiantare, e di metterle alle distanze giuste, ovvero di circa 30 cm. La semina diretta sull’aiuola comporta densità a volte poco uniformi, con possibili spazi fitti e spazi troppo radi.
In campo o in vaso?
Per la produzione di piantine serve una piccola serra, anche di quelle a ripiani da balcone, che occupano poco spazio. Come substrato è consigliato un terriccio specifico per le semine, che è molto più soffice del classico terriccio universale che si usa normalmente. Le piantine devono essere poi trapiantate nell’orto quando hanno sviluppato 3 o 4 foglie.
Per la coltivazione sul balcone, bisogna tenere presente che ha una radice profonda di tipo fittonante e quindi serve un vaso fondo, riempito di terriccio di qualità e un concime organico. Inoltre, la borragine in vaso dovrà essere annaffiata più spesso rispetto alla stessa pianta in piena terra.
Cure colturali
Le cure colturali consistono essenzialmente nelle irrigazioni, che devono essere regolari e relazionate al meteo, e zappettature per la pulizia dall’erba infestante, ovvero le cosiddette erbacce. Tutto questo non differisce affatto dalla coltivazione di altre piante da orto più note e coltivate da tempo.
Malattie e insetti dannosi
Uno degli aspetti più vantaggiosi della borragine è che si tratta di una specie resistente, che raramente subisce problemi di malattie o di parassiti.
Raccogliere e cucinare la borragine
Della borragine si mangiano le foglie, e volendo anche i fiori fritti in pastella. Le foglie si raccolgono quando hanno raggiunto una certa grandezza, e data la loro consistenza ruvida, devono essere cotte. Per esempio lessate e poi usate come semplice contorno oppure come ingredienti di torte salate, tortelli, frittate o risotti.
Le piante di borragine fiorite disseminano molto facilmente, ed è possibile che una volta introdotta questa specie nell’orto, nasca poi da sola in giro negli anni successivi.