È sulle tavole di tutti, italiani e non. In estate è l’ortaggio (anche se è un frutto) per antonomasia. Per avere un risultato ottimale è necessaria una cura semplice, ma costante. Botanica geniale docet.
Come coltivare pomodori perfetti e succosi? Questo è uno dei primi ortaggi a cui si pensa quando ci si riferisce all’orto: il suo sapore rispecchia l’estate e questo frutto non può certo mancare nelle coltivazioni amatoriali.
Ma per quanto le piante tendano a essere sempre generose, anche se si tratta della prima volta, per rese ottimali e un aspetto rigoglioso sono necessarie cure e attenzioni.
Piante ben gestite e curate possono arrivare a produrre fino a settembre inoltrato, e non è necessario utilizzare tanti prodotti chimici. Si possono raggiungere ottimi risultati coltivando in modo ecocompatibile, in un orto vero e proprio o anche sul balcone.
Vediamo quindi qualche accorgimento importante da ricordare e mettere in pratica.
Terreno giusto e concimazione
Se si coltiva all’aperto, la prima cosa da fare è lavorare accuratamente il terreno, smuovendolo in profondità in modo tale che le radici possano approfondirsi.
Il nutrimento di base per le piante deve essere distribuito al momento della preparazione del terreno. Compost maturo, stallatico, pollina, o altri concimi naturali misti forniscono quello di cui hanno bisogno per crescere bene e per fruttificare.
Se si acquista un prodotto che riporta la dicitura “ammesso in agricoltura biologica” o una frase analoga, si tratta di un concime di derivazione naturale. In quel caso rispettate sempre le dosi consigliate per la distribuzione.
Se si coltiva in vaso o in un cassone, bisogna dedicare ad ogni singola pianta un contenitore alto almeno 30-35 cm e largo altrettanto. Vasi di dimensione inferiore non forniscono un volume sufficiente di terra alle radici della pianta, che di conseguenza svilupperà uno stelo più esile del normale.
Sistemare i tutori
Il pomodoro è una pianta che in natura non sarebbe capace di sorreggersi da sola, perché il suo stelo non è robusto.
Richiede quindi un tutore, come una canna di bambù, alta 2 metri circa, perché deve essere infissa bene in profondità. Man mano che cresce vi deve essere legata, senza annodarla in modo stretto, perché altrimenti il fusto verrebbe strozzato.
La sfemminellatura
La sfemminellatura è una pratica molto importante nella coltivazione del pomodoro, e consiste nell’eliminazione dei getti laterali che si sviluppano tra fusto e foglie.
Il motivo per cui devono essere tolti è per permettere alla pianta di avere un unico stelo e produrre pomodori grossi e in tempi utili. Altrimenti crescerebbe come un fitto cespuglio intricato, ambiente molto favorevole agli insetti nocivi e alle patologie.
Inoltre, una pianta lasciata crescere in questo modo produrrebbe con ritardo tanti piccoli pomodori.
Attenzione al “marciume apicale”
Il marciume apicale è una tacca infossata e scura che si può formare alla base dei pomodori, soprattutto nelle varietà a pera, ovvero i pomodori da salsa. Non è causata da funghi né da parassiti ma da squilibri idrici. Le piante di pomodoro devono essere irrigate con regolarità per evitarla, pur senza esagerare mai.
Evitare il “verde rame” con la zeolite
I prodotti a base di rame, comunemente chiamati “verde rame”, sono i classici rimedi per bloccare le malattie fungine che colpiscono le piante. Tuttavia, benché ammesso in agricoltura biologica, il rame ha un suo impatto ambientale, perché si accumula nel suolo come metallo.
Per evitare questo accumulo sono consigliati i trattamenti con la zeolite, una finissima farina di roccia vulcanica che si acquista nei centri di giardinaggio.
La si trova anche in piccoli formati, da meno di 1 kg. Bisogna discioglierla in acqua nelle dosi indicate sulla confezione e irrorare il tutto sulla vegetazione, assicurando la massima copertura a tutte le parti di pianta.
La zeolite ha un effetto preventivo nei confronti di molti funghi patogeni, impedendo loro di penetrare nei tessuti vegetali. Ma attenzione: è preventiva e bisogna quindi utilizzarla quando le piante sono ancora sane.
Togliere sempre le foglie “brutte”
Man mano che le piante di pomodoro crescono, le foglie più basse tendono ad ingiallire o ad ammalarsi. A volte non è semplice riconoscere tra un semplice ingiallimento per senescenza della foglia e i primi sintomi di una patologia.
Nel dubbio le foglie con questi sintomi dovrebbero essere sempre eliminate, manualmente o con l’aiuto di forbici, in modo tale che le foglie ancora sane non vengano contagiate.
Leggi tutti gli articoli della botanica geniale