Il plumbago è una pianta ornamentale abbastanza comune e generosa nella sua fioritura celeste. È adatta a crescere in giardino ma anche su terrazze, balconi e cortili interni. O, ancora, addossata a muretti, staccionate e treillage, da sola o accanto a piante di altri colori per formare combinazioni piacevolmente variegate. Detto questo, come avere un plumbago sempre super fiorito?
E come farlo durare nel tempo e avere una fioritura abbondante e prolungata?
La pianta
Il plumbago viene anche chiamato “gelsomino azzurro” o “piombaggine”. Si tratta di una pianta perenne a foglia caduca, con ramificazioni lunghe e flessibili.
Le foglie sono di colore verde chiaro, a margine intero e forma oblunga. Le infiorescenze a ombrella compaiono tra aprile e maggio e durano molti mesi, generalmente per tutta l’estate.
Posizione e terreno adatti
Il plumbago desidera un terreno sciolto, drenato e con un ph leggermente acido, per cui se intendete coltivarlo in vaso, scegliete un buon terriccio di qualità a cui aggiungere un po’ di quello specifico per acidofile. Quando la pianta viene trapiantata è bene anche concimare con un po’ di stallatico, da spargere nei primi strati di terreno, se lo si mette in giardino, o mescolato al terriccio del vaso.
La pianta vive bene al sole, ma anche in mezz’ombra.
Le cure ideali per il plumbago
Al plumbago bisogna dedicare alcune semplicI, ma importanti cure:
- Rinvasi periodici: trattandosi di una pianta a lunga durata, se al momento dell’acquisto si trova in un vaso piccolo, per garantirle terra e nutrimento per crescere bisogna ricordare ogni anno di rinvasarla in un contenitore maggiore, fino ad arrivare a un massimo di 40-50 cm di diametro. In occasione il rinvaso è importante aggiungere concime oltre al terriccio nuovo.
- Concimazioni annuali: ogni anno all’inizio della primavera è importante nutrire la pianta con stallatico, come concimazione di base. Poi, periodicamente, durante tutta la stagione è utile annaffiare diluendo del concime liquido specifico per le fioriture nell’annaffiatoio. Se ne trovano anche di quelli naturali per una coltivazione bio.
- Potature: i tagli sono fondamentali per vari scopi, come stimolare e mantenere nel tempo la fioritura della pianta, contenerne la crescita e tenerla in ordine. Il momento ideale per la potatura è l’autunno, dopo la fioritura: si interviene accorciando tutti i fusti a 40 cm circa. Nella primavera successiva questi ricacceranno con vigore e la pianta risulterà così rinnovata.
- Difesa da malattie e parassiti: Il plumbago è una pianta rustica, tuttavia potrebbe essere attaccata dalle cocciniglie o dagli afidi. Le prime si debellano spruzzando dell’olio minerale, che si trova anche in formato spray pronto all’uso, i secondi con sapone di Marsiglia sciolto in acqua in un vaporizzatore, nelle dosi di circa 20 grammi al litro.
- Irrigazioni: senza eccessi, il plumbago richiede irrigazioni regolari durante tutta la stagione estiva, soprattutto se coltivato in vaso.
- Riparo invernale: Con l’arrivo del freddo invernale, il plumbago deve essere coperto, per esempio con un telo di tessuto non tessuto.
Plumbago di altri colori
Possiamo trovare delle specie di Plumbago di colori diversi dal noto celeste: il Plumbago indica, con bei fiori di colore rosso e il Plumbago europea che invece ha fiori rosati.
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