Cosmetica, un settore che al giorno d’oggi può rendere ricchi grazie alla formula dei prodotti, alla loro efficacia, o anche grazie alla capacità comunicativa. Valentina Toia, new entry di Notizie Geniali, ne parla dall’alto della sua genialità in materia. E oggi affronta un tema spinoso: la toletta dell’uomo che non deve chiedere mai.
Spoiler alert: vi avvisiamo che questo articolo è volutamente, ma ironicamente sessista e che da qui in poi si parlerà di uomini che usano creme e balsami. Sappiamo che questo potrebbe turbare la sensibilità di molti e perciò abbiamo ritenuto necessario avere la delicatezza di avvisarvi per tempo. Tuttavia nessun uomo verrà maltrattato nel corso del post. Anzi, finito di leggerlo vi sentirete come appena usciti da una spa di lusso…
Vi ricordate “l’uomo che non deve chiedere mai”?
Ma certo che sì, il protagonista indiscusso di uno spot (che definire maschilista sarebbe un complimento) che ha spopolato per anni, in un’epoca lontana in cui perlomeno le pubblicità non erano usa e getta.
Ecco, lui non doveva chiedere mai. Era un vero maschio, però il dopobarba lo usava. E questo ha sempre disorientato: nella vita si conoscevano solo maschi simil-cavernicoli riluttanti all’idea di usare prodotti cosmetici che andassero oltre ad una ragionevole igiene quotidiana.
Anche lui vuole le sue creme
La verità è che quello era un luogo comune, uno stereotipo. Oggi siamo nell’era della fluidità, possiamo prenderci cura di noi stessi come ci pare e piace. E questo è valido tanto per le donne quanto per gli uomini.
Eh sì, perché i maschietti spesso sanno districarsi meglio delle donne all’interno di un’offerta cosmetica sempre più variegata, che va ad alimentare un mercato, quello della cosmesi maschile, in fortissima crescita (+ 5,6% nel 2020, secondo i dati diffusi da Cosmetica Italia, nonostante la crisi sanitaria in corso). Mercato trainato soprattutto dai prodotti per la cura della barba, ma sostenuto anche dal consumo sempre più intensivo di idratanti viso e corpo.
Ma come si orientano le scelte dell’uomo rispetto a quelle della donna? Il maschio sceglie meno ma meglio. È diffidente verso tutto ciò che è stucchevolmente profumato e si rivolge quasi d’istinto (forse per non sentirsi troppo lontano dalla caverna e in questo caso fa bene) alla cosmesi naturale ed ecobio.
I cosmetici organici, tra i vari pregi, hanno di certo quello di avere profumazioni e consistenze leggere e discrete, per nulla invadenti e forse proprio questo sta conquistando i consumatori di sesso maschile.
Cosmesi: un mercato che non conosce crisi
Insomma, sembrano finiti davvero i tempi in cui i nostri uomini entrando in doccia afferravano il primo flacone a portata di mano e ne usavano il contenuto indiscriminatamente su corpo, capelli e barba senza farsi troppe domande. Ora si danno addirittura le risposte e sono risposte ottime. Per la loro pelle, ma anche per l’ambiente.
I dati del rapporto Bio Bank 2020 parlano di una crescita del 121,4% nel 2019 di realtà che operano nel settore della cosmesi ecobio, tra aziende produttrici, bioprofumerie e siti di e-commerce. Questi ultimi, complice la pandemia, hanno fatto registrare addirittura un +147,9%, ma anche per le altre due categorie si leggono numeri in positivo a tripla cifra.
Barba e creme mani in pole position
Come per la cosmesi “tradizionale” anche fra quelli ecobio i prodotti maschili più gettonati rimangono quelli dedicati alla cura della barba o alla rasatura, in linea con il trend che vuole barbe folte, ma curate. Tuttavia anche le creme e i sieri viso e corpo stanno guadagnandosi un posto sempre più di riguardo, così come i prodotti per la cura delle mani.
Nel 2020 sono state davvero numerose le aziende ecobio a lanciare sul mercato almeno una linea per uomo, andando a rispondere a una domanda sempre più consistente. Ma soprattutto a sopperire a un bisogno sempre maggiore di rientrare in contatto con la natura anche tramite l’uso di cosmetici naturali nel senso stretto della definizione, non solo frutto dell’odioso greenwashing che molte aziende, per nulla eco, hanno messo in atto in questi anni.
Mai più cavernicoli quindi? Tutt’altro! Cavernicoli sì, ma consapevoli e ben curati. Insomma: cavernicoli geniali!