Come è stato possibile che 50 miliardi di dollari siano stati bruciati in una settimana? E perché la cosa deve preoccupare anche chi non investe in Criptovalute?
Non tutte le ciambelle riescono col buco: niente di più vero se pensiamo a come l’ecosistema Cripto denominato Terra sia crollato, esploso o, meglio dire, “imploso” nel giro di una settimana.
Sia chiaro, progetti Cripto che nascono e muoiono alla velocità di un batter di ciglio ce ne sono tantissimi e sempre di più ne nasceranno, ma l’ecosistema Terra poteva vantare una popolarità tale da creare davvero scompiglio in tutto il settore.
Che cos’è l’ecosistema Terra?
Facciamo un passo indietro, capiamo cos’è o cosa era l’ecosistema Terra.
Terra è un insieme di due differenti coin (monete), “Luna” e “Ust”, e proprio qui viene il bello. Ust (o anche Terra Usd) è una stable coin, una di quelle coin che non subiscono importanti variazioni nel tempo poiché vincolate al valore del Dollaro.
Ce ne sono tante nel mercato di stable coin (Usdt, Usdc, etc). Nella maggior parte dei casi hanno un sottostante realmente in dollari. L’ecosistema Terra, invece, invece era una stable coin “moderna” di tipo “algoritmico” dove il vincolo con il Dollaro (detto Peg) era regolato da un algoritmo che governava l’altra coin dell’ecosistema, ossia Luna.
Terra bruciava (togliere dal mercato distruggendo) o minava (stampare immettendo nel mercato) un determinato controvalore in Luna per mantenere Ust in linea con il valore del dollaro.
Il crollo di Luna e il panic sell
Ad un certo punto è successo che, per mantenere Ust vincolato al Dollaro, l’algoritmo ha generato troppe coin Luna; il mercato ha così visto scendere il prezzo di quest’ultima tanto da creare un panic sell generale che, in soli sette giorni, ha portato Luna a valere praticamente nulla: dagli 80 dollari che valeva circa un mese fa a zero dollari.
In realtà per chi segue il mondo delle criptovalute c’erano state delle avvisaglie. Anche se a metà aprile Luna vantava ancora un controvalore di circa 120 dollari, si collocava comunque in un mercato in costante ribasso, trend che non ha risparmiato nemmeno Bitcoin. Tuttavia, da un andamento negativo a mandare in fumo nel giro di sette giorni la cifra monstre di 50 miliardi di dollari, ce ne passa.
Cosa può accadere ai Bitcoin
Attenzione, diciamo a titolo di cronaca che questo non potrà accadere a Bitcoin per la diversa (e direi profondamente diversa) natura della valuta. Ma la cosa deve comunque farci riflettere. E non solo sulle criptovalute.
Quale altro ecosistema finanziario utilizza un controvalore sottostante non materiale e variabile a seconda dei periodi e delle analisi macroeconomiche? Ebbene, tutte le Banche Centrali di tutti i Paesi del mondo, da quando hanno abbandonato il controvalore monetario in oro, in favore dei più “elastici” titoli di Stato.
Di questi tempi…