Il tacito prelievo non è una patrimoniale, ma è dovuto ad un improvviso aumento dei prezzi del 6,9%. Per correre ai ripari BCE e FED alzano i tassi per fermare i consumi. Cosa fare? Keep calm e pensa a lungo termine
E’ tornata di moda dopo una lunga assenza, tutti ne parlano e tutti ne stiamo subendo gli effetti. Perché le banche centrali alzano i tassi? Chi ci guadagna e come possiamo fare per metterci al riparo?
Il topolino dei denti risparmioso ha una sorella che rosicchia i suoi risparmi: l’inflazione
Essere bambini, crescere ed iniziare a perdere i denti da latte, chi non ha avuto paura di un dentino che stava per cadere? Ma c’era lui, il topolino che portava il soldino in cambio del dentino perso messo sotto al cuscino, il dolore così si affievoliva e diventava tutto un po’ più semplice.
Ci siamo però dimenticati negli ultimi anni di sua sorella, che aveva dato il meglio di sé negli anni ’70 e che è tornata già dallo scorso anno a farsi sentire, una sorella che anziché dare, vuole ricevere, rosicchiando i soldi presenti nei nostri portafogli facendoli valer meno. Il topolino dell’inflazione.
Qual è la trappola per topi da utilizzare per cercare di combatterla?
Rimedio di BCE e FED: alzare i tassi
“Abbiamo fatto molti errori” cosi la BCE (Banca Centrale Europea) e la FED (Federal Reserve) in coro si sono prese le loro responsabilità.
Sì, perché per mesi hanno definito questa inflazione transitoria, continuando a sostenere una politica monetaria espansiva, ovvero fatta di bassi tassi di interesse e alta liquidità sul mercato.
Questo però, unito ad una bassa offerta, ha creato più di qualche problema sull’aumento dei prezzi. Oggi le banche centrali cercano di correre ai ripari, incominciando ad alzare i tassi di interesse.
Perché si alzano i tassi?
Con l’aumento dei tassi di interesse i consumatori e le imprese sono meno invogliati a chiedere in prestito il denaro e a spenderlo, facendo ridurre quello in circolazione che dovrebbe portare ad una discesa dei prezzi.
L’inflazione è una tassa senza una legge ad hoc
“Inflation is taxation without legislation” così citò Milton Friedman, economista statunitense.
Se si parlasse di 1992, Giuliano Amato e tassa patrimoniale si drizzerebbero i capelli a chi, in quegli anni, subì un prelievo forzoso dello 0,60% sul proprio conto corrente, dalla sera alla mattina. Ma era “un male necessario” per salvare le sorti del nostro paese.
L’inflazione italiana è al 6,9%
Ebbene l’inflazione alta aiuta quei paesi che hanno un alto debito pubblico, proprio come l’Italia, a svalutarlo. Senza nessuna legge necessaria, senza che nessuno abbia colpe. E’ colpa dell’inflazione! Un F24 silenzioso, attualmente del 6,9% in Italia. Altro che il 1992.
In un anno gli italiani hanno perso più di 110miliardi di euro
Tizio presta a Caio 10.000 euro al tasso del 3% per un anno. Dopo un anno chi è più ricco? Dipende dall’inflazione! Se fosse al 2% Tizio avrebbe rivalutato i suoi 10.000 euro del’1% in più dell’inflazione, ma se fosse del 4% ci avrebbe perso un 1% di potere di acquisto.
L’inflazione, quindi, avvantaggia i debitori e svantaggia i creditori, perché i debiti vanno pagati al valore nominale e non al valore reale.
1.600 miliardi (milleseicentomiliardi/00)! A tanto ammontano i risparmi degli italiani sui conti correnti. La moltiplicazione per 6,9% è presto fatta. Considerate a quanto ammonta la perdita generata da maggio dello scorso anno a causa dell’inflazione. Euro buttati al vento per una scelta passiva di subirla. E se quest’alta inflazione ci dovesse accompagnare per più tempo?
Cosa fare per difendersi: pianificare e pensare al lungo periodo
Quindi che fare? Le soluzioni ci sono, anche per chi ha un basso profilo di rischio e vuole avere la possibilità di ritirare i propri risparmi senza vincoli.
A patto che la si smetta di seguire le previsioni più disparate di breve termine, anche quelle che sembrano essere le più affidabili.
Adeguare le scelte ad una pianificazione finanziaria attenta agli obiettivi ed ai bisogni di ogni risparmiatore, investendo per esempio sui grandi temi strutturali di lungo periodo. Essere guidati professionalmente da chi ha il compito, anche sociale, di portare gli italiani ad aumentare la loro educazione finanziaria e scalare la classifica che ci vede, sotto questo aspetto, al 25esimo posto su 26 tra i paesi OCSE.
Siamo tra i migliori risparmiatori al mondo ma tra i peggiori investitori. Indovinate a quale prezzo? Provate a chiedere al topolino dell’inflazione.
Leggi anche: