L’economia riparte grazie alle nuove misure per l’edilizia e anche grazie alle risorse in arrivo dall’Ue, ma anche grazie alla capacità di investire in nuove tecnologie e in fonti rinnovabili.
Ambiente e innovazione. Forse sono questi due gli elementi che ci consentiranno di uscire più forti dalla pandemia. Una delle poche conseguenze positive è, infatti, l’accelerazione degli investimenti per la crescita dell’energia proveniente da fonti rinnovabili, in grado di ridurre gli effetti sull’ambiente e sui cambiamenti climatici in atto.
Le risorse: dal Green Deal al Next Generation Eu
L’Unione Europea e i Paesi che la compongono, tramite il Green Deal europeo, si erano già mossi per imporre la riduzione del carbone e di altri materiali inquinanti, imponendo che nel 2050 non siano più generate emissioni di gas a effetto serra e di avere una crescita economica dissociata dall’uso delle risorse, quindi con maggiore riutilizzo e riciclo dei materiali.
Il Covid-19 ha accelerato questo processo e garantito nuove risorse al Green Deal europeo. Parliamo di oltre 600 miliardi di euro di investimenti nell’ambito del piano per la ripresa di NextGenerationEU e del bilancio settennale dell’UE.
Il Piano Nazionale per l’Energia e il Clima e il PNRR
Anche il nostro Paese era intervenuto per tempo, con il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030, ponendo, tra le altre cose, che le green energy contribuisca al soddisfacimento dei consumi finali lordi totali per un 30%.
Oggi il Pnrr (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) prevede per l’Italia quasi 40 miliardi di euro per la transizione e l’efficienza energetica.
Tra gli aspetti positivi c’è da segnalare, inoltre, che oggi la tecnologia ha consentito numerosi passi in avanti nella costruzione degli impianti fino a consentire una copertura autonoma dei costi, senza la necessità di interventi pubblici a sostegno, come accadeva in passato.
Tecnologia al servizio dell’ambiente
Alfredo Balletti, Amministratore Delegato di Comal società attiva nel settore dell’impiantistica per la produzione di energia da fonte solare specializzata nella realizzazione di impianti fotovoltaici di grande potenza, ed esperto del settore, sottolinea quanto sia strategico avere impianti digitalizzati.
“Grazie all’intelligenza artificiale e all’Internet of Things, l’80% degli impianti sarà automatizzato, con molte funzioni diagnostiche e decisionali che non saranno più a capo degli esperti di O&M (Operation & Maintance), ma gestite in automatico”.
Non solo, “si assisterà all’introduzione di droni e robot per le mansioni più pericolose e per quelle che richiedono un continuo ed elevato grado di precisione”.
L’Intelligenza Artificiale
Inoltre, continua Balletti: “Per raggiungere gli obiettivi futuri di aumento delle energie da fonti alternative nel nostro Paese serviranno numerosi investimenti, una riduzione della burocratizzazione e la massiva introduzione delle tecnologie digitali”.
“In particolare, l’Intelligenza Artificiale, grazie alla sua capacità di autoapprendimento, garantirà un crescente livello di efficienza degli impianti fotovoltaici, una migliore interconnessione tra elementi e dispositivi e un’ottimizzazione della produzione dell’energia”.
“Interessanti benefici deriveranno dall’identificazione proattiva di possibili malfunzionamenti e dalla conseguente manutenzione predittiva degli impianti che potranno così operare al proprio massimo livello produttivo, senza downtime”.
Il futuro dell’energie rinnovabili dove andrà?
“Comal ha deciso di costituire una startup in Italia per le attività di R&D funzionale allo sviluppo delle conoscenze impiantistiche e tecniche legate allo sfruttamento di fonti energetiche alternative, in particolare idrogeno e idrometano (particolare miscela in fase gassosa, composta da idrogeno e metano).
Riteniamo che l’idrometano, grazie alla capacità di essere conservato facilmente e in grandi quantità possa costituire un’importante fonte di energia nei prossimi anni, considerata la molteplicità degli utilizzi cui può essere destinato (riscaldamento, carburante per motori specifici, produzione di energia)”.
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