La caduta di Bill Gates. Da filantropo dal cuore d’oro a traditore seriale: a due settimane dall’annuncio di divorzio la credibilità del fondatore di Microsoft è in picchiata. Com’è potuto succedere?
La fulminea caduta mediatica di Bill Gates ci insegna due cose. La prima: anche i geni sono propensi a comportarsi da stupidi. La seconda: in questi tempi omologati al politicamente corretto è un attimo scendere dal piedistallo e da eroe finire nella casella di fedifrago qualunque.
Un record: dalle stelle alle stalle nel giro di un paio di settimane. Perché alla fine, il divorzio da 128 miliardi di dollari tra il magnate fondatore di Microsoft e la moglie Melinda French pare avere la spiegazione più antica del mondo: trattasi di infedeltà, di tradimento. Sì, insomma, delle classiche vecchie intramontabili corna.
Il che in fondo non stupirebbe (sempre di uomini si parla), ma certo stona molto con la fama di padre e marito esemplare, nonché di generosissimo filantropo che Gates si era conquistato negli anni.
Non ci sono più certezze
E invece, ecco che di punto in bianco crolla un altro mito. Le notizie sulla stampa americana (rilanciate da media e social in tutto il pianeta) sulla doppia vita dell’uomo più ricco (in verità è solo il quarto, dopo Jeff Bezos, Elon Musk e Bernard Arnault), ma soprattutto più buono del mondo, ora si rincorrono a ritmo forsennato.
La macchina del fango è in azione: Bill che vent’anni fa era stato costretto a dimettersi da Microsoft perché aveva una tresca “inappropriata” con una dipendente, che perde il pelo ma non il vizio negli anni tra scappatelle e festini non proprio eleganti, che non disdegna avances a destra e a manca e che, da ultimo, pare avesse una relazione con una giovane interprete della Fondazione sua e della quasi ex moglie.
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso che Melissa giudicava (e da parecchio) già fin troppo colmo per i suoi gusti pare sia stata la frequentazione del marito con il miliardario pedofilo Jeffrey Epstein, morto suicida in carcere in attesa del processo nell’agosto del 2019. Insomma, una vita non proprio specchiata, stando a news e ovviamente gossip che adesso fanno a gara per fare a pezzi credibilità e immagine dell’imprenditore che con la sua aria mite, i suoi occhialetti e il cappellino da baseball tutto sembrava tranne che un molestatore seriale.
C’è giustizia sulla terra?
Detto ciò, e lasciando Melissa alle prese con un divorzio non proprio amichevole, ma comunque da cifre economiche stratosferiche, resta da capire quale strano destino spinga uomini considerati dei geni nei loro campi a precipitare nella schiera dei comuni mortali. Se anche Bill Gates, “the smartest guy in the room”, il tizio più intelligente nella stanza, rischia di apparire come uno sciocco farfallone nelle sue scelte e relazioni personali, è proprio vero che – dollaroni a parte – c’è giustizia sulla terra: fare cose stupide è davvero a portata di tutti.
Del resto, esempi celebri non mancano. Ricordate la stagista e il sigaro di Bill Clinton (tra l’altro pure lui spesso ospite di Epstein) quando addirittura era presidente degli Stati Uniti? Ciò che in realtà differenzia la vicenda di Bill Gates da quella di moltissimi altri personaggi della scena pubblica mondiale balzati all’onore delle cronache non solo rosa per le loro amanti (e lasciamo perdere i reali perché le loro alcove sono sempre state piuttosto affollate) è che il fondatore di Microsoft era per certi versi un simbolo di intelligenza, oltre che di altruismo e rettitudine.
C’è quindi anche del compiacimento (un po’ becero) nel constatare che anche i geni sono persone fragili e possono sbagliare. Come, come? Per dirla alla Marilyn Monroe, meglio piangere sul sedile posteriore di una Rolls Royce che su un vagone del metrò? Sarà anche vero, ma povero Bill: la figuraccia non ha prezzo.
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