“La carezza della mantide”, l’amore di un padre per le proprie figlie, scritto da Carlo Turati, edito da Solferino.
“La carezza della mantide” l’amore di un padre per le proprie figlie. Nella giornata di San Valentino, la proposta di lettura racconta di un amore indissolubile, in grado di resistere ad ogni tempesta, ad ogni distanza e ad ogni estorsione di denaro mascherata da necessità sanitaria. E non fatevi strane idee: nella giornata di Cupido non tratteremo di sdolcinate moine o di meroliani strappalacrime.
Un padre immerso nel mondo femminile
Con “La carezza della mantide” parliamo dell’amore di un padre verso le proprie figlie. ll sipario si apre sull’affidamento delle due figlie minorenni. La scelta del giudice, come una roulette russa, ricade sul padre, Marco Morlacchi, un nome, uno scioglilingua. Anche se il protagonista di peli sulla lingua non ne ha.
Marco si trova non solo a crescere due bambine, ma due bambine che presto, forse troppo presto, si ritrovano nella bolla velenosa dell’adolescenza e poi nell’età adulta.
La difficoltà di essere padre di due figlie
Marta e Alice condurranno il padre nel ginepraio genitoriale fatto di fasi di alternato odio-amore, silenzi e coccole e lo traghetteranno anche nel complicato universo femminile.
Un mondo che non è fatto solo di depilazione e assorbenti, bensì di riflessioni, pensieri e parole che spesso anche a papà Marco sembrano troppo grandi per quelle che sono due (eterne per lui) bambine.
Marco si destreggia tra questioni femmino-adolescienziali con ironia e complicità. Sceglie la strada del dialogo mostrandosi in maniera trasparente alle figlie, evitando sotterfugi (loro) e patemi (i suoi) che di norma rendono le notti insonni ai genitori.
Il segreto
C’è però un segreto che Marco nasconde alle figlie e che crea quel filo di tensione tra le pagine del romanzo. Marco ha una decisione importante da prendere in merito alla sua salute, una scelta che potrebbe costargli la vita.
Malgrado ciò, per lui è molto più importante accompagnare Marta e Alice a due dei traguardi più segnanti per l’approdo alla vita adulta: la laurea dell’una e il debutto alle urne dell’altra.
Riuscirà Marco a essere presente a queste tappe essenziali in tutta la sua cinica e affettuosa essenza, senza che gli debbano raccontare tutto in presenza di flebo e camici bianchi?
Raccontare un genitore
Con “La carezza della mantide” parliamo dell’amore di un padre verso le proprie figlie. Carlo Turati, qui al suo romanzo d’esordio, propone un protagonista croccante fuori e morbido dentro, che con la giusta dose di ironia, cinismo e amore percorre i pensieri e le scelte che accomunano la maggior parte delle esperienze genitoriali.
Affronta, anche con un po’ di timore, il guardarsi attraverso gli occhi delle proprie figlie e ne coglie i tratti dai quali emerge che, in fondo, qualcosa di buono è riuscito a tirare fuori.
Entra in punta di piedi nella vita sociale delle figlie, le osserva nel loro contesto, le guarda diventare consapevoli e amate dai propri coetanei, con una certa fierezza.
La comicità dell’autore come arma di leggerezza
L’autore già noto nel mondo del cabaret e della scrittura comica, si distingue in un romanzo dai dialoghi in 3D, nel senso che il lettore ha proprio l’impressione di veder comparire i personaggi davanti a sé e magari di riconoscersi.
La trasparenza senza filtro del linguaggio utilizzato da Turati fa sì che il romanzo si legga in un attimo, lasciando un sorriso sul volto misto a un pizzico di nostalgia al voltare dell’ultima pagina.