Nel fine settimana della Festa della mamma, L’ombra di Caterina ci racconta di una figura materna in un’epoca nella quale ancora si dava ancora caccia alle streghe: quella della mamma di Leonardo Da Vinci.
L’ombra di Caterina, il romanza scritto da Marina Marazza ed edito da Solferino, ci proietta in un’epoca nella quale il prete era il “life coach” di famiglia, nella quale le classi sociali erano distinte e separate e alle donne non era consentito neppure l’accesso all’apprendimento. E ci racconta la storia della mamma di Leonardo da Vinci.
Caterina ha sedici anni. Sarebbe già in età da marito, ma ancora vive nell’illusione di maritarsi con una persona speciale, che non sia imposta dal contesto sociale e di vivere un matrimonio dettato dai sentimenti anziché dalle convenienze contrattuali tra famiglie.
L’incontro con ser Piero da Vinci
Incontra ser Piero da Vinci, rampollo di una famiglia di notai che possiede anche il podere che lei e i suoi fratelli coltivano e in cui vivono. Inizialmente ignari delle reciproche identità, intraprendono una relazione clandestina che porterà alla scoperta per Caterina di portare in grembo un figlio.
Malgrado sia stata messa in guardia dalla sorella Lisa, che le fa notare che mai ser Piero avrebbe potuto prenderla in sposa per via delle sue umili origini, Caterina cerca un dialogo con lui e con la madre, Monna Lucia, la quale appreso l’arrivo di un futuro probabile erede maschio, seppur spurio, decide di mettere Caterina nelle migliori condizioni per darlo alla luce.
La nascita di Leonardo
Verrà ospitata a palazzo, nelle abitazioni della servitù. Una volta nato il bambino, che prenderà il nome di Leonardo, Caterina, seppur necessaria per l’allattamento, rimarrà sempre nell’ombra, un passo indietro rispetto al bambino considerato figlio di ser Piero perché “i figli sono dei loro padri”.
Quando Leonardo diventerà sufficientemente grande e ormai non più bisognoso del latte di Caterina, la stessa verrà allontanata da palazzo tornando al suo borgo. Qui la famiglia di ser Piero provvederà a farla maritare con Tonio, detto l’Attaccabrighe, che già in passato aveva mostrato interesse per Caterina e che nonostante si sappia del figlio avuto con ser Piero, non esiterà a sposarla. I due metteranno al mondo cinque figli, ma ciò non impedirà a Caterina di avere sempre nel cuore Leonardo, del quale seguirà le vicende soprattutto grazie allo zio Francesco, fratello minore di ser Piero che non smetterà mai di informarla e coinvolgerla nella vita del figlio.
L’incrocio inaspettato tra madre e figlio
Le vite di Caterina e di Leonardo sono però destinate a incrociarsi di nuovo. E lo faranno in circostanze e luoghi inaspettati, con un esito sorprendente che terrà il lettore col fiato sospeso fino alla fine.
Marina Marazza permette al personaggio di Caterina di prendere vita tra le sue pagine raccontando in prima persona della sua lunga e incredibile vita. La personalità che dona al personaggio consente al lettore di percepirne l’umiltà, la semplicità, oltre alla capacità di accettare la propria condizione senza mai lamentarsi.
Caterina narra i fatti mostrandoci la mentalità dell’epoca, stando al suo posto, accettando la collocazione che una donna delle sue origini, e soprattutto una donna del suo tempo, è normale che abbia.
Storia e tradizioni dell’epoca
Tramite le descrizioni delle vicende vissute cogliamo quali fossero le tradizioni legate alla nascita e all’allevamento dei figli, al modo di amare e di celebrare gli eventi importanti della vita.
Il romanzo come la stessa autrice ci spiega in appendice, è frutto di una reale ricostruzione storica tramite documenti pervenuti e studiati da accreditati esperti come la professoressa Elisabetta Ulivi che, tramite le sue ricerche, ha contribuito a portare alla luce un personaggio che si rischiava di dimenticare e che presenta un ruolo nella vita di un genio come Leonardo da Vinci.
Marina Marazza ci consente di scoprire cosa succede ai personaggi dopo il finale narrato e ci fornisce cenni storici indicandoci inoltre quali dei personaggi descritti sono frutto di fantasia (pochi) e quali sono realmente esistiti. Il libro si basa su fatti storici e solo in parte la narrazione è stata colmata da vicende frutto della fantasia della scrittrice.
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