“Le piccole libertà” di Lorenza Gentile ci proietta magicamente a Parigi, la città che offre le condizioni ideali per andare alla scoperta di Oliva, la protagonista, e di noi stessi.
“Le piccole libertà” di Lorenza Gentile comincia con Oliva e le sue tante certezze: una famiglia, un lavoro che, seppur precario, le aprirà le porte del favoloso mondo del marketing dando lustro al suo curriculum, e un fidanzato. Si chiama Bernardo, è bello come il sole e ogni madre lo vorrebbe come genero.
Ci sono, però, aspetti di Oliva che lei stessa non conosce, presa com’è nel cercare di accontentare tutti e di costruire le fondamenta della sua esistenza sull’immagine che altri hanno scelto per lei.
Tutti sappiamo che la nostra comfort zone, per quanto discutibile, è sempre complicata da abbandonare, ma un fatto inatteso e poco razionale sprona Oliva a lanciare “il cuore oltre l’ostacolo”. Una donna che per lei ha sempre rappresentato “casa” e che non vede da anni, zia Vivienne, riappare attraverso un messaggio e un biglietto per Parigi.
Nel racconto di Lorenza Gentile la capitale francese, luogo in cui tutte le libertà possono prendere forma, diventa così lo scenario del percorso di Oliva.
Oliva, rigida nelle sue certezze, nei suoi tacchi e nel suo tailleur approda in un luogo completamente privo di regole, così bohemien da rappresentare un pericolo per lei e tutto il suo bagaglio di equilibri emotivi, che ha costruito silenziando la su parte passionale e in grado di desiderare.
Si intrufola, suo malgrado, nella realtà di Shakespeare and Company, la libreria fondata da George Whitman, dove alloggiano numerosi tumbleweeds (rotola-campi), cioè persone, ragazzi e ragazze provenienti da ogni dove che scappano o stanno cercando qualcosa, forse loro stessi. Lì tutti trovano vitto e alloggio In cambio di qualche ora di lavoro in libreria.
I capitoli di Le piccole libertà, edito da Feltrinelli, si susseguono come pezzi di puzzle che non sempre si incastrano a perfezione, ma che toccano i tasti giusti affinché Oliva si accorga di che cosa è la libertà e prenda consapevolezza del sé. La protagonista abbandona, poco alla volta, i paletti e i pregiudizi che si era autoimposta. Spettatrice di una festa a cui non credeva di poter prendere parte, allenta poco a poco il nodo che la trattiene e si fa dondolare dal flusso degli eventi fino a prenderne padronanza. Piccole libertà che ne fanno una grande.
Riuscirà a ritrovare sua zia? Le verrà rivelato il mistero che ha diviso la sua famiglia? Resterà a Parigi o sposerà il prevedibile e perfetto Bernardo?
Non vi rovinerei mai la sorpresa…
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