Altro che finire nel dimenticatoio dopo la caduta del Governo Conte: con la sua storia “Il portavoce” in libreria al momento giusto Rocco è diventato l’ospite più ricercato.
Oggi Casalino è il prezzemolino della tv. Draghi lavora e tace. Conte è uscito momentaneamente di scena. Ma lui, Rocco Casalino, parla eccome. Non c’è trasmissione, talk show, programma impegnato o trash che non lo veda protagonista. Ci ha messo del suo, il tanto sbeffeggiato e/o incompreso Casalino: una autobiografia geniale (“Il portavoce. La mia storia”, Piemme edizioni) uscita magicamente in libreria al momento giusto, quando il sipario appena calato sul Governo Conte rischiava di farlo finire nell’oblio.
E invece, chapeau… Piaccia o no, è Rocco la superstar del momento. Dalla Gruber alla Berlinguer, da Vespa a Porro, tutti ma proprio tutti fanno a gara per averlo in studio. E pensare che c’era un tempo in cui era proprio Rocco a centellinare le ospitate dei suoi grillini in tivù.
Ora accendi lo schermo e c’è lui. E vai di confessione a Le Iene, vai di tapiri di Striscia, vai di intervista da Barbara D’Urso (che tra l’altro sta facendo le valigie dal suo programma Live della domenica sera con tanto di Zingaretti che prende le sue difese, ma questa è un’altra storia, scusate). E non si sfugge, a Casalino, perché tanto poi arriva Blob che, con ironia, quasi ogni sera ci ripropone ogni battuta dello spin doctor più amato dai media. Manca solo di vederlo sul palco di Sanremo e poi l’ex portavoce di Conte avrà fatto bingo.
Il Cenerentolo de noantri
Inutile fare del sarcasmo. Il fenomeno va studiato. Anche perché la sua autobiografia, uscita un paio di settimane fa, sta già balzando ai primi posti dei libri più venduti, almeno sui grandi player online. Insomma, Casalino piace, non solo al circo mediatico. Piace la sua storia di ragazzo povero, nato in Germania e figlio di emigrati pugliesi, che con le sue sole forze fatte di studio fino alla laurea in ingegneria e di impegno è riuscito a farsi strada, commuove la sua infanzia vissuta tra botte e umiliazioni in famiglia, con un padre violento (a cui sul letto di agonia augura di morire) e una madre amatissima, colpisce il suo riscatto da un destino che sembra inesorabilmente segnato e al quale lui invece riesce a dare una svolta che gli apre le porte dell’impegno politico, del giornalismo e della comunicazione fino all’entrata a Palazzo Chigi. E oggi Casalino è il prezzemolino della tv.
Sì, non manca niente in questo memoir, forse goffo e un po’ ingenuo, ovviamente neanche la Casa del Grande Fratello, per Rocco una parentesi di gioventù, una “vacanza”, ma per tutti gli altri, i detrattori, un marchio d’infamia, una lettera scarlatta impossibile da cancellare.
Ora, è vero che paragonare le tante vite vissute da Rocco a quelle di personaggi che hanno fatto la fortuna di molte case editrici (viene in mente Open di Agassi, solo per la sincerità del racconto), pare decisamente eccessivo, però bisogna ammettere che il ragazzo ci sa fare anche nel ripercorrere un’esistenza (la sua) che, superato ogni pregiudizio, si rivela avvincente fino a funzionare anche sul piano letterario. In fondo è la storia avventurosa di un outsider che ce l’ha fatta, da sempre trama ideale di ogni favola di successo. Chi l’avrebbe detto: Casalino trasformato in una sorta di Cenerentolo, al posto della zucca un’auto blu. Eppure oggi Casalino è il prezzemolino della tv.
E adesso che succede?
Certo, è difficile separare un giudizio positivo dalla critica di fondo: quella che vuole Rocco Casalino preoccupato soprattutto del proprio culto della personalità. Già. Il manipolatore. L’egocentrico. Rocco, che vive la sua omosessualità con contraddizioni (“essere gay crea troppa sofferenza, ci fosse una pillola per diventare etero la prenderei”). Rocco, l’ambizioso. E lo si vede anche dalla copertina del libro che si rifà a una locandina della serie House of Cards: lui in poltrona, quasi fosse il Kevin Spacey della situazione.
Resta, alla fine, la domanda: che farà adesso Casalino? Il parvenu della politica, il ragazzino bullizzato dai compagni tedeschi arrivato a stare a cena con Angela Merkel, che farà adesso che la vita gli impone nuove scelte? Seguirà Conte, la persona che più stima (una sorta di padre putativo, dopo il mentore Gianroberto Casaleggio), si farà eleggere in Parlamento con ciò che resta dei Cinque Stelle, cederà definitivamente ai riflettori della tivù come ha ipotizzato con una mezza gaffe? C’è da scommettere, non resterà nell’ombra. “Ora ho voglia di una vita tranquilla, una vita privata che sia solo mia”, scrive alla fine delle sue memorie. Ma qualcuno gli crede?