La nuova vittoria di Donald Trump ha suscitato reazioni immediate nei mercati finanziari: borse al rialzo e rafforzamento del dollaro. Ma cosa dobbiamo aspettarci nel lungo periodo?
La vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali USA del 2024 ha suscitato reazioni immediate nei mercati finanziari globali.
Le borse europee hanno aperto al rialzo, i futures sulle borse americane son in forte crescita, il dollaro si sta rafforzando, il titolo di stato americano a 10 anni scende di prezzo cosi come le borse asiatiche.
Con il ritorno di una leadership nota per le politiche “America First”, ci si aspetta un periodo di probabile volatilità e cambiamenti, che porteranno implicazioni significative su vari settori economici.
Rialzi e volatilità iniziali sui mercati
Mentre alcuni settori potrebbero accogliere con favore la sua presidenza, altri temono l’impatto di una politica commerciale rigida e protezionista. I mercati azionari potrebbero reagire con rally temporanei, seguiti però da bruschi cali, mentre gli investitori cercano di capire come gestire questa nuova fase politica.
Il primo mandato di Trump fu di impatto molto positivo per la borsa americana, sarà anche questa volta così?
Ritorno al protezionismo: effetti su importazioni ed esportazioni
Trump ha dichiarato l’intenzione di rilanciare la produzione americana e ridurre la dipendenza dalle importazioni, una mossa che potrebbe portare a maggiori dazi su prodotti provenienti da Cina e Europa.
Da una parte, le aziende che dipendono dalle importazioni vedrebbero aumentare i costi, con effetti sui margini di profitto e sui prezzi al consumo. Dall’altra, settori come il manifatturiero e l’industria pesante potrebbero beneficiare di incentivi e protezioni, migliorando la loro competitività sul mercato interno e supportando la crescita del “Made in America”.
Tagli fiscali e stimoli: nuove incertezze sul deficit e il dollaro
Uno dei pilastri del programma di Trump è un taglio delle tasse per aziende e privati, con l’obiettivo di stimolare investimenti e consumo.
Se da un lato ciò potrebbe favorire la crescita dei mercati azionari, dall’altro rischierebbe di aumentare troppo il deficit federale, causando di conseguenza un aumento del debito pubblico, che a sua volta genererebbe un aumento dei tassi di interessi richiesti dagli investitori per le obbligazioni del tesoro americano con scadenze più lunghe.
Un’economia forte e resiliente (come lo è già oggi l’America) e stimolata (come la vorrà Trump) prevede un dollaro forte, anche sei il tycoon desidererebbe una svalutazione dello stesso per favorire le esportazioni. Nel suo precedente mandato, il dollaro si è indebolito ed il maggior deficit previsto può aiutare in questo.
Stimolo per i settori ciclici ed energetico tradizionale
Il settore della tecnologia potrebbe beneficiare dei tagli fiscali, così come quello dei beni di consumo, poiché i consumatori avranno maggiore capacità di spesa.
Trump ha sempre supportato il settore dei combustibili fossili e la sua nuova presidenza potrebbe portare a un allentamento delle restrizioni ambientali. Questo, a sua volta, potrebbe favorire le aziende impegnate nell’estrazione e produzione di petrolio, carbone e gas naturale.
Tuttavia, un ritorno al fossile potrebbe frenare la transizione energetica verso le fonti rinnovabili, portando a possibili battute d’arresto per le aziende legate a solare ed eolico.
Tensioni geopolitiche: focus su Cina ed Europa
La politica estera di Trump ha spesso causato tensioni con partner commerciali chiave come la Cina e l’Unione Europea. Una linea più dura su accordi commerciali e sanzioni potrebbe aumentare l’incertezza per le multinazionali americane e straniere. Di conseguenza le aziende tecnologiche e manifatturiere globali potrebbero trovarsi sotto pressione se Trump decidesse di inasprire i dazi.
I mercati asiatici, in particolare, potrebbero registrare un calo a causa delle tensioni commerciali. Gli investitori potrebbero cercare rifugio in asset come oro, obbligazioni americane e valute meno esposte alle tensioni geopolitiche, nel caso in cui la situazione con la Cina degenerasse.
E gli investitori italiani?
La vittoria di Trump porta con sé opportunità e rischi per gli investitori italiani e, partendo sempre dal presupposto che è bene, per gestire il rischio, diversificare il proprio portafoglio, tra azioni, obbligazioni e beni rifugio, affiancati da un professionista, consideriamo maggiormente alcuni settori che potrebbero beneficiare di incentivi e sgravi fiscali, settori difensivi come quello sanitario e dei beni di consumo potrebbero offrire stabilità. In parallelo, settori ciclici come la tecnologia potrebbero beneficiare di un aumento della spesa al consumo.
La presidenza di Trump si preannuncia come una sfida per il sistema economico e finanziario globale, ma ricordiamoci che, nel lungo periodo, gli Stati Uniti restano un mercato di riferimento e la disciplina insieme alla diversificazione restano fattori essenziali per ottenere risultati coerenti con le aspettative di ogni investitore, prudente o dinamico che sia.
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