Milano 1630. In una città piagata dalla peste, una donna determinata, libera e senza paura, sta elaborando la sua vendetta raccogliendo tutte le risorse a disposizione tra persone fidate e astute e mezzi necessari. In questo contesto Miserere, il romanzo di Marina Marazza, rappresenta uno straordinario omaggio alle donne.
La donna in questione si chiama Alma Osio e le persone che vuole vendicare sono i suoi genitori, Giovan Paolo Osio, signore di Usmate, barbaramente torturato e poi ucciso da dei traditori reputati amici e Virginia de Leyva, ossia la Monaca di Monza murata viva per 14 anni. Il loro crimine: averla messa al mondo.
Alma può contare su Dulce, amica e amante fidata, Camillo, precedentemente servitore di suo padre e Lupo messosi a suo servizio dopo aver perso tutto tragicamente.
L’inizio della storia di Alma
Come è stata allevata Alma dopo essere stata data alla luce? Da chi è stata allevata dopo la condanna ai suoi genitori? Alma ha trovato una condizione simile alla dimensione familiare grazie ad Apollonia, la balia, che a sua volta ha dato alla luce una bimba poco prima che lei nascesse e che quindi ha potuto allattarla come una figlia. Per una distrazione Apollonia lascia che Alma si allontani e che venga rapita, ancora bambina, da un gruppo di girovaghi giunti in città per intrattenere il pubblico. In realtà queste persone rapiscono e mutilano i bambini per sfruttarli.
Alma, si salva per miracolo, tramite l’intervento provvidenziale di una donna, Clara, che la terrà con sé e la alleverà come una figlia. Clara è però una cortigiana di Mantova e insegnerà ad Alma non solo l’indipendenza e il privilegio di un’istruzione, ma anche come comportarsi con gli uomini e all’occorrenza sedurli. Tutti insegnamenti che la metteranno in salvo più di una volta.
La scoperta delle radici e la sete di vendetta
Con tenacia Alma riuscirà a ricostruire le ultime ore dei suoi genitori e a scoprire chi sono stati gli aguzzini di suo padre. Non solo. La sua sete di vendetta la condurrà in realtà a scoprire le sue reali radici.
In Miserere, edito da Solferino, Marina Marazza si destreggia con maestria in un contesto storico cruento e determinante come il periodo della peste e dell’Inquisizione. Costruisce il personaggio di Alma e lo mostra al lettore alternando digressioni nel passato e azioni del presente che ne disegnano il contorno. Alma è una donna che ha abbandonato in fretta l’infanzia per imparare a difendersi e a onorare le sue fortune e i suoi privilegi, mettendo al servizio del prossimo le proprie fortune. Un forte senso di giustizia urla nelle sue vene, una giustizia universale, non legata esclusivamente alle sue vicende personali, ma che abbraccia tutte le incoerenze del tempo in cui vive. Cresciuta abbandonando i cliché che relegano le donne in ruoli marginali e in posizione di sottomissione alla figura maschile, Alma sa prendersi gioco del potere per raggiungere i suoi scopi. È istruita a sufficienza per poter conversare con chi crede di predominare culturalmente in quanto uomo, senza abbassare mai lo sguardo.
Miserere: uno straordinario omaggio alle donne
Alma non è l’unica figura femminile di spicco per doti di indipendenza, astuzia e determinazione in questo romanzo. L’autrice fa un grande omaggio in realtà alle donne, inserendo dei personaggi femminili, ognuno dei quali è stato segnato da violenza, tradimento e tentativo di sottomissione.
In un’epoca esclusivamente governata dal patriarcato e dal machismo, la scrittrice riscatta la figura femminile mettendo in evidenza le sue fragilità, le barbarie alle quali venivano esposte sin da piccole, le violenze, ma anche il coraggio di reagire, la forza di cambiare. In un momento storico in cui le donne avevano poche scelte per il proprio futuro, in cui erano il primo agnello sacrificale della famiglia in caso di difficoltà economiche e in cui la massima aspirazione poteva essere “sistemarsi” dignitosamente tramite il matrimonio, Alma ha un potere economico, un’astuzia e una determinazione straordinari.
Il lettore si sente coinvolto, pagina dopo pagina, grazie allo stile narrativo dell’autrice che svela i personaggi rendendoli vividi tramite azioni e parole, adeguando il linguaggio al ceto sociale di provenienza e ancora una volta, dimostrando grandi capacità di ricostruzione storica.
Un romanzo adatto a chi ama l’azione, ma anche l’ambientazione storica contornata da dettagli di avvenimenti realmente accaduti e documentati.
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