Cosa bisogna fare per avere ottimi limoni, mele, pere o pesche? Posizione, clima, tipo di terreno e soprattutto tanta cura.
L’autunno è un ottimo momento per mettere a dimora una pianta da frutto: un melo, un pero, un pesco, un susino o altre specie ancora che ci daranno col tempo frutta coltivata autonomamente, da raccogliere in piena maturazione e per questo ottimi per la nostra salute. Si tratta di un lavoro adatto a questa stagione perché le piante da frutto si trovano in una fase di riposo vegetativo e non subiscono stress nell’essere trapiantate.
Quale specie e varietà scegliere
La scelta della specie e della varietà dipende sicuramente dal proprio gusto personale, ma è necessariamente vincolata ad aspetti ambientali e climatici.
A nord non potremmo coltivare con molta facilità i limoni o gli altri agrumi, a meno che non li mettiamo in vaso e non si abbia la possibilità di spostarli, durante la stagione fredda, all’interno di una serra.
Al sud, alcune varietà di melo potrebbero non ricevere abbastanza freddo per arrivare a fruttificare, pertanto sarebbe importante farsi guidare anche dai frutticoltori o dai vivaisti di zona per la scelta delle varietà adatte. Comunque, la gamma è molto ampia e resta solo l’imbarazzo della scelta.
Terreno
I terreni possono essere molto diversi tra di loro e favorire o penalizzare la crescita di alcune specie. Ciò che accomuna tutte le piante è il bisogno di un terreno non troppo compatto ed asfittico, cioè tale da provocare asfissia radicale e quindi marciumi.
E’ fondamentale quindi, per piantare l’esemplare scelto, scavare una buca ampia e fonda, in modo che le radici poi abbiano tanta terra da esplorare.
Il ph del suolo è un altro parametro importante, e l’ideale è una condizione vicina alla neutralità. Se il terreno ha ph alto e c’è presenza eccessiva di calcare le piante tendono ad ingiallire per il fenomeno chiamato clorosi ferrica.
Posizionamento
La scelta del luogo in cui trapiantare la pianta da frutto è molto importante, soprattutto per quanto riguarda l’esposizione alla luce solare. Posizioni ideali sono a sud-sud-est o sud-ovest, e bisogna valutare l’impatto delle fonti di ombreggiamento, come palazzi o siepi e dei venti dominanti. L’ideale è optare per un angolo sufficientemente riparato e trovare quindi il giusto compromesso tra protezione dal vento ed esposizione alla luce.
Realizzare il trapianto: scavo della buca, concimazione di fondo e inoculo di micorrize
Per mettere a dimora una pianta da frutto, come anticipato sopra, bisogna scavare una buca voluminosa nel terreno, e miscelare alla terra di scavo del buon compost maturo o stallatico come concimazione di fondo. Non dobbiamo interrare in profondità questi prodotti, altrimenti non risulteranno utili: devono restare negli strati superficiali del suolo, dove si trova più, ossigeno.
Le piante da frutto, al momento dell’acquisto, possono presentare radici nude o essere provviste di una zolla di terra. In entrambi i casi vale la pena di somministrare un inoculo di micorrize, ovvero di funghi buoni che, in cambio di prodotti zuccherini elaborati dalla pianta, la aiutano nel suo sviluppo radicale e la rendono più resistente ai patogeni responsabili di alcune malattie. Sono prodotti del tutto naturali, che si trovano in formati granulari e liquidi e sono da distribuire nelle dosi consigliate.
L’innesto
La pianta comunque deve essere messa a dimora ben diritta nella buca, non interrata troppo, con il punto di innesto visibile sopra il livello del suolo. L’innesto è quella tecnica, ormai da lungo tempo consolidata, tramite la quale vengono unite la parte aerea di una pianta e la parte radicale di un’altra, al fine di coniugare gli aspetti positivi di entrambe. Il punto di innesto è quindi il punto di congiunzione tra le due parti ed è riconoscibile come leggero rigonfiamento sul fusto, in basso.
Dopo l’inserimento della piantina nella buca, la terra deve essere compressa coi piedi quanto basta per garantirle un buon ancoraggio. Si può mettere anche un tutore in legno a cui legarla per proteggerla dal vento e consentirne una crescita dirittta.
Irrigazione delle piantine trapiantate
Dopo la messa a dimora, si deve irrigare abbondantemente la pianta, e farlo regolarmente anche nei primi 2 o 3 anni dall’impianto durante la stagione primaverile-estiva, soprattutto in caso di siccità.
Coltivazione in vaso
Le piante da frutto sono adatte anche alla coltivazione in vaso, su balconi, cortili o terrazze, purché si possano avere contenitori ben capienti, ricordare di praticare rinvasi periodici e soprattutto scegliere varietà innestati su portinnesti “nanizzanti”, ovvero tali da non farle crescere troppo in altezza. Piante coltivate in vaso devono essere irrigate e più spesso e concimate regolarmente, meglio se con prodotti organici o minerali di origine naturale.
Quanto produce una pianta da frutto
Sebbene la produzione effettiva di una pianta da frutto sia vincolata da tanti aspetti climatici e di gestione colturale (potature, concimazioni, irrigazioni, cure da malattie e parassiti), si hanno delle stime indicative di raccolto. Mediamente, ad esempio, da un pero adulto in piena produzione si possono raccogliere 30 kg di frutti, da un ciliegio almeno 50 kg, da un pesco 40 e da un arancio 60. Vale sicuramente la pena provarci.
Leggi anche come coltivare il cavolo nero.